TRIBUTO A RINO GAETANO - CD - SONY MUSIC ITALIA - 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

Non sono mai stato prevenuto riguardo la realizzazione di album tributo e/o di cover, anzi, ultimamente è questo il genere di dischi che preferisco. A patto che si lavori bene. E' meglio tentare di ristrutturare un palazzo antico e importante piuttosto che provare a realizzare, senza avere buone idee, una nuova costruzione. Il concetto applicato alla musica pop del terzo millennio non fa una piega, vista la povertà artistica di molte produzioni inedite che ci vengono propinate da dieci anni a questa parte.

 

Ho apprezzato Rino Gaetano più in veste di autore che di interprete, pur riconoscendogli sempre tutto il valore che meritava. Capisco che questa possa sembrare una bestemmia per i suoi estimatori, ma si tratta semplicemente di un mio punto di vista. Stessa cosa vale per Paolo Conte, Fossati, Vasco Rossi, Lucio Dalla e molti altri. Quando le canzoni di questi mostri sacri della composizione vengono affidate a taluni interpreti, spesso acquistano valore e diventano per me oggetto di grande curiosità. La sera dei miracoli, ad esempio, cantata da Lucio Dalla è molto suggestiva... ma nell'interpretazione di Gabriella Ferri diventa capolavoro!

 

Curiosità e aspettative appagate per quanto riguarda questa nuova compilation che raccoglie alcuni degli episodi musicali più significativi della produzione dell'indimenticato cantautore. Il compito di rispettare e qualche volta valorizzare i brani, a mio avviso è stato svolto bene da quasi tutti gli interpreti intervenuti. Diciamo che secondo i miei gusti su 14 canzoni, ce ne sono 4 ottime, 4 buone, 4 che raggiungono comunque la sufficienza, ma anche un paio inutili... I testi, quasi superfluo dirlo, sono talmente attuali che sembrano essere stati scritti oggi. Gli arrangiamenti sono molto curati; niente sperimentazione s'intende, gli album tributo son fatti per vendere e devono essere possibilmente "commerciali". Nel complesso, il risultato è più che dignitoso. Un disco che ascolterò molto quest'estate. Ma veniamo alle singole canzoni e al gioco dei voti...

 

1 - Roy Paci & Aretuska: Nuntereggaepiù

Difficile classificare una canzone tanto famosa quanto sfruttata, ma Roy Paci ne fa una versione riveduta e "scorretta" che mi è piaciuta subito. E sulla lavagna, nella lista dei non-se-ne-può-più, a sorpresa, ci finisce anche Santoro.  Voto: 7

 

2 - Gianluca Grignani: Mio fratello è figlio unico

Grintoso e convincente. Ecco l'esempio di un bravo artista, purtroppo ancora in cerca di un repertorio che possa valorizzare al massimo le sue capacità. Qui trova pane per i suoi denti. Voto: 8

 

3 - Ron: Cogli la mia rosa d’amore

Un grande professionista che ha saputo affrontare con sentimento una delle più belle canzoni di Rino Gaetano. Ron invecchia, come tutti i comuni mortali, ma il suo spirito e la sua voce sono rimasti giovani, intatti come i colori e le sfumature di un ipotetico Ritratto (musicale) di Dorian Gray. Voto: 8

 

4 - Neri Per Caso: Gianna

Nessun commento. Voto: 6

 

5 - Daniele Silvestri : Sfiorivano le viole

Bravo, coinvolgente e sempre originale! Un artigiano delle sette note. Voto: 8

 

6 - Giusy Ferreri : Ma il cielo è sempre più blu

In un primo momento immaginavo di ascoltare una versione differente da quella già inserita nell'album "Fotografie", ma mi sbagliavo... Sarebbe stato carino proporre un altro pezzo, realizzato apposta per questo tributo, ma Sony Music Italia ha pensato bene di risparmiare e ha riciclato ciò che aveva già nel cassetto... Non ho mai amato molto questa canzone, quindi faccio fatica ad apprezzarla anche nella versione di Giusy Ferreri. Per lei, dal repertorio di Rino Gaetano, avrei pescato ben altro... Voto: 6

 

7- Roberto Vecchioni: Io scriverò

Il professore da grande artista e poeta quale è fa sempre la sua sporca figura, ma il brano a me non piace molto... Voto: 6

 

8- PFM : E cantava le canzoni

Siamo sulla sufficienza, ma dalla PFM mi aspettavo molto di più. Pochissimo coraggio. Voto: 6

 

9 - Nathalie: Tu, forse non essenzialmente tu

Probabilmente Rino Gaetano non è un autore a lei congeniale. In fatto di cover le è andata meglio al Festival di Sanremo con Battisti ("Il mio canto libero"). Voto: 5

 

10 - Pierdavide Carone: Berta filava

Pierdavide è bravissimo e io lo stimo molto. Ma qui si è sfiorata l'imitazione di Rino Gaetano e questo si doveva evitare, magari puntando su un altro pezzo. Voto: 5

 

11 - Patty Pravo: Resta vile maschio, dove vai?

Il brano, decisamente nelle corde di Patty Pravo, sia per il testo (birichino) che per le potenzialità vocali, mi è piaciuto molto; soprattutto perché è stato vivacizzato e restituito in una versione ancora più ironica rispetto all'originale che, sinceramente, rasentava la calma piatta. Vero è che la Strambelli da un po' di tempo a questa parte usa tonalità medie un po' "asettiche" che talvolta possono spiazzare, in compenso qui la voce è nuda e asciutta e il cantato più curato rispetto alle recenti produzioni (era ora!). Gravi pecche di pronuncia non ce ne sono, mentre quelle lievi (con le quali spesso bisogna fare i conti se si decide di ascoltare Patty Pravo oggi) non disturbano più di tanto e soprattutto non inficiano il buon risultato finale. A me ha emozionato. Mi ha ricordato atmosfere fine anni Settanta. In effetti il pezzo è datato 1979 ed è firmato anche da Mogol. Voto: 8

 

12 - Simone Cristicchi: Le beatitudini

Questo brano, fino a qualche tempo fa tra gli inediti di Rino Gaetano, è stato fortunatamente ripescato dall'eclettico Cristicchi che è riuscito a personalizzarlo così tanto da farlo sembrare uno dei suoi pezzi migliori. Voto: 7

 

13 - Tricarico: Escluso il cane

La vera sorpresa? Tricarico su disco non stona! Non solo, offre un'interpretazione dolce, malinconica e abbastanza coinvolgente! Voto: 7

 

14 - Giuliano Palma & The Bluebeaters: E io ci sto

Da manuale, e in uno stile ormai inconfondibile... Voto: 7

 

Solo due le Voci Divine presenti nel disco. Mi sarebbe piaciuto trovarci anche Alice, Mina, Nada, Ornella Vanoni (che aveva già inciso "Gianna" qualche anno fa) e, perché no, addirittura la Caselli (la speranza è sempre l'ultima a morire!).

 

1.7.2011 * Rosario Bono