GIUSY FERRERI - ANTIDIVA POP di Rosario Bono

 

Sono già trascorsi più di tre anni da quel 27 maggio 2008, data della messa in onda della fatidica finale di X Factor, che vide trionfare  Giusy Ferreri con Non ti scordar mai di me, l'ormai famoso e amatissimo brano di Tiziano Ferro, destinato a stazionare per più di un anno nelle zone alte delle classifiche di mezza Europa.

 

Fu proprio lei e solo lei la vincitrice morale del primo Talent Show targato Rai, a dispetto dei primi classificati (Aram Quartet) che privi di una qualsiasi originalità e con una brutta canzone scritta da Morgan, nonostante il corposo contratto discografico messo in palio, non andarono da nessuna parte.

 

Molta strada, invece, ne ha fatta Giusy dopo quella magica serata che cambiò radicalmente la sua vita.

 

Il potere di una bella canzone, abbinato al talento e ad un'immensa energia interiore, concentrati in una piccola-grande donna, forte e determinata ma allo stesso tempo semplice e autentica, hanno formato un mix esplosivo che il pubblico ha immediatamente recepito. Elementi dirompenti in cui ha creduto e investito la Sony (ripagata alla grande dai dati di bilancio), la major che nonostante qualche incidente di percorso è riuscita a lanciare e in parte proteggere la giovane artista dal rischio di diventare una meteora, il fenomeno da baraccone (leggi Talent) di una sola stagione, così come avevano pronosticato sul web gruppetti isolati di perdigiorno, qualche collega invidioso, finti esperti musicali e attempati critici, ormai in odor di prepensionamento. Gente a cui la Ferreri (devo dire con grande stile) non ha mai replicato. Giustamente.

 

Quando un nuovo personaggio baciato dal successo si affaccia improvvisamente alla ribalta è possibile ignorarlo, se non soddisfa le aspettative, o nel migliore dei casi criticarlo per stimolarlo a migliorare, ma le cattiverie ingiustificate, le sentenze senza appello, magari per partito preso, e i pregiudizi radicati non fanno onore a una mente libera e a una persona intelligente, soprattutto quando sono rivolti a giovani emergenti ancora in cerca di una propria identità artistica. Nel nostro caso rivolti, tra l'altro, ad una persona dotata del dono dell'umiltà, sempre gentile e disponibile, sincera e per niente artefatta... Anzi, portatrice sana di una serenità e di una semplicità disarmanti, sia nei rapporti coi media che con il pubblico. La cantante della porta accanto, l'antidiva...

 

A tal proposito mi piace riportare qui il pensiero lucido e calzante di Mario Luzzatto Fegiz pubblicato a suo tempo sul Corriere della sera: "Giusy è il personaggio giusto al momento giusto: al passo con mode, stili e gusti del suo tempo, magnifica interprete delle coscienze collettive. Un po' come era successo ad Amy Winehouse, che Giusy ricorda inevitabilmente - ma non per scimmiottarla - bensì nella timbrica singhiozzata e in una tessitura vocale dalle molteplici sfumature. Il carisma di questa promessa del pop sta nel rimanere se stessa anche quando si confronta, facendole proprie, con voci diverse fra loro, come quelle della Caselli ("Insieme a te non ci sto più"), Pravo ("La bambola"), Nada ("Ma che freddo fa"), Gabriella Ferri ("Remedios") e Gino Paoli ("Che cosa c'è"), tutti brani arrangiati con una vena moderna dal bravissimo e impeccabile Lucio Fabbri".

 

Sarebbe ormai impresa ardua contare i premi e i riconoscimenti, il numero di dischi venduti, i concerti, le partecipazioni televisive e radiofoniche, le preziose collaborazioni, le ore di studio e di preparazione, le giornate di prove in sala di registrazione e, ancora, gli attestati di stima e di affetto sincero da parte di colleghi, giornalisti e pubblico, che in questi 40 mesi di attività frenetica non hanno mai smesso di "volerle bene", contribuendo sicuramente a rafforzare, insieme all'autostima, il bagaglio musicale ed esistenziale di Giusy.

 

Il presente è fitto di impegni. Dopo il successo ottenuto a Sanremo con Il mare immenso e relativo album in classifica da 26 settimane, Giusy non si è più fermata e ha percorso la penisola in lungo e in largo con un nuovo tour: la migliore palestra per ogni giovane cantante che si rispetti. Basta osservare come la ragazza tiene il palco oggi, rispetto alle prime esibizioni.

 

Per Il Mio Universo Tour 2011 (che proprio stasera approda alla Capannina di Forte dei Marmi) è stata studiata una scenografia particolare, in cui la Ferreri si muove a proprio agio, spaziando con disinvoltura nella sua già ricca produzione (ben tre album e un EP all'attivo).

 

Oggi Giusy Ferreri è a tutti gli effetti una felice realtà della musica leggera italiana, sia in qualità di autrice che di interprete, con un repertorio convincente, un proprio stile e soprattutto una gran voce.

 

Cosa augurale ancora per il futuro più prossimo? Di continuare così, ma sicuramente non prima di una lunga e meritatissima vacanza...

E poi, ne sono sicuro, sarà ancora buona musica, al servizio di un'artista particolare e sorprendente, perché Giusy ha già dimostrato ampiamente di non volersi adagiare all'idea del successo facile o di soccombere facilmente alle pressioni dei discografici. Come ogni vero artista è naturalmente predisposta alla ricerca e al cambiamento.

 

 

18 Agosto 2011