About Nina Simone
2016
Pitchfork
Nina
Simone ti
fa male. Lo
fa con la sua voce, affilata e pronta, versatile come
una serie di coltelli da cuoco di alto livello, capace
di spezzare la musica facendo una miriade di incisioni,
ferite, lacerazioni intenzionali e precise. Lo
fa attraverso le parole, consegnate talvolta come dardi
velenosi, altre volte come i baci di farfalla di un
bambino sulla guancia di una madre esausta. Lo
fa, fissando e abbattendo la tua decisione, guardandoti
come la morte ti guarda, e così facendo ti ridà la vita.
Il suo dolore diventa tuo, e il suo dolore è eterno e
senza limiti. È
un dolore umano, una sofferenza fantasma e antica...
2016
The New York Review of Books
Nel
1968 un giornalista televisivo chiese a Nina Simone
quale fosse per lei il significato della
parola "libertà". Nina rispose: "La libertà per me è non
avere paura. Nessuna paura!".
2001
The Guardian
"La fama non è molto
importante per me. Non amo essere circondata dai fans,
devono stare nel pubblico, così quando io canto posso
essere a loro vicina, ma quando sono fuori da quel
palcoscenico devo restare sola".
"Mi ritengo soddisfatta quando riesco a trovare il mio
riposo. Quando sono nella mia casa, nel mio giardino o
in piscina. Quando guardo i manifesti dei concerti e le
foto promozionali appesi alle pareti mi rendo conto di
tutte le cose che ho fatto e sono contenta".
"Non mi guardo spesso in video, lo faccio quando mi
sento sola, quando non c'è nessun uomo nel mio letto.
Rivedo me stessa per mantenere l'energia".
2003
The New York Times
Anche se è stata spesso definita una cantante jazz, la
signora Simone, che di solito si esibiva con una sezione
ritmica, accompagnandosi sempre al pianoforte, era quasi
impossibile classificarla.
2013
Nina Simone, romanzo - Gilles Leroy
"Avevo le lacrime agli occhi,
guardando il grande pianoforte a coda, dopo tanti anni
passati sui pianoforti sfondati dei bar. Ero giovane, ero
alta, ero magra, avevo addosso un vestito che mi stava a
meraviglia e avevo quel dono di Dio: se mi sedevo davanti
a un piano, era sempre un trionfo".
2015
L'Espresso
Nel documentario "What happened, Miss Simone?" si ricorda
che a convincere Nina a dedicarsi all'attivismo,
rischiando di compromettere la carriera, fu un episodio di
violenza: la bomba fatta esplodere nel 1963 nella chiesa
battista di Birmingham nella quale persero la
vita due studentesse di colore. La cantante impiegò meno
di un'ora per comporre "Mississippi Goddam", l'inno in
risposta alla strage che sarebbe diventato un classico del
movimento per i diritti civili. Non era tipo disposto a
mentire sulle sue convinzioni: il suo vecchio chitarrista
racconta che un giorno Nina, guardando dritto negli occhi
il reverendo King, disse: "Io non sono non violenta". E
lui rispose: "Ok, sorella, tu non devi esserlo!". Il suo
vicino di casa era Malcom X.
1988
La Repubblica
Nina Simone è una cantante che appartiene a quella razza
eletta delle interpreti che possono permettersi di
rifiutare la tecnica. Il suo canto è espressione diretta,
senza mediazioni, sembra sgorgare direttamente dall'anima,
senza abbellimenti, virtuosismi, note superflue ed
estetizzanti. Ogni nota è essenziale, bruciante, e così
ogni parola che canta è realmente interpretata, scavata in
profondità, come se ci fosse sempre qualcosa da
scoprire...
2017
Rolling Stone
Prima della rinascita artistica degli anni Ottanta, Nina
viveva felicemente in Liberia, ma non si esibiva più
davanti al pubblico. Quando la cantante si ritrovò al
verde, si trasferì a Parigi, dove iniziò a suonare in un
caffè per circa 300 dollari al giorno. "Ero davvero
disperata, e nessuno credeva che fossi davvero lì...
nessuno veniva ad ascoltarmi", racconta la voce della
Simone nel documentario "What
happened, Miss Simone?" di Liz Garbus. Fortunatamente il
trasferimento in Francia le permise di riavvicinarsi ad un
vecchio amico che si prese cura di lei. Lui la portò dal
medico che le diagnosticò la depressione, lui l'aiutò a
curarsi e a ricostruire una carriera degna di una
leggenda...
2015
Le Monde
Nina Simone odiava il rap (l'anti-melodia) e gli Stati
Uniti dove veniva considerata persona non gradita a causa
dei suoi coinvolgimenti con i movimenti di sommossa contro
il razzismo. Disgustata dalla politica americana dichiarò:
"L'America che abbiamo voluto costruire nel 1960 nella
lotta per i diritti civili era solo un brutto sogno, con
Nixon alla Casa Bianca e la rivoluzione nera trasformata
in una discoteca".
2015
Il Manifesto
Cantando una canzone, riusciva con estrema facilità a
cambiare improvvisamente ottava, spiazzando tutti. "Ero
l'unico che riusciva a starle dietro. Non si sapeva mai
cosa avrebbe deciso di fare" dice Al Schakman, il suo
direttore musicale, un carissimo amico e il chitarrista
che l'ha accompagnata quasi tutta la vita. E quella spinta
istintiva, irriducibile al rifiuto della sincronia con i
tempi (musicale, storico, politico), quella ricerca mai
soddisfatta di essere se stessa fa di Nina Simone una
figura oggi irripetibile...
ULTIMO AGGIORNAMENTO 21.5.2017
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