.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La vita è una sciarada

 

 

 

1995 - RADIOCORRIERE Tv

.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sentir parlare di sciarade fa venire in mente complicati giochi di parole e astruse definizioni da "Pagina della Sfinge" della Settimana Enigmistica. Un esercizio difficile, la sciarada, che consiste nel tagliare una parola in due o più parti di significato compiuto (tipo "articolazione": Artico / l'azione). Non è un caso che Alice abbia deciso di citare questo gioco nel suo nuovo album, intitolato appunto "Charade".

"Viviamo un periodo davvero difficile", spiega, "in cui diventa sempre più urgente la necessità di una scelta, di una decisone: stare di qua o di là. Tutti corriamo verso il nulla, tutto è ormai in funzione del potere. Io volevo riassumere in una sola parola queste sensazioni: e ho scelto charade, sciarada. Perché le scelte da compiere riguardano la sciarada più difficile che noi siamo chiamati a risolvere, cioè, quella riferita alla nostra vita. Le nostre incertezze, i pregi, i difetti e i sogni della nostra intricata esistenza. E forse la parola-soluzione è proprio il nostro nome".

Dunque, enigmistica a parte (ci consentano gli specialisti due sciarade: Alice ovvero "Ali / c'è", o anche Carla Bissi, il suo vero nome, che diventa "Carla, bis? Sì!"), Alice ha messo in musica, appunto, dubbi e considerazioni, pensieri e speranze che riescono, ancora una volta, a far riflettere. Canzoni fuori da ogni logica di mercato, curatissime dal punto di vista sonoro e sempre in grado di andare oltre la superficie e l'apparenza. Il percorso è sempre quello intrapreso anni fa, quando Alice decise di dedicarsi a una più profonda ricerca musicale: "A un certo punto", racconta, "mi sono resa conto di essere sopra una macchina delle illusioni in grado di schiacciare tutto e tutti. Di essere parte di un meccanismo legato al potere, ai soldi, all'affermazione personale, di correre il rischio di perdere contatto con la mia realtà più intima, con i valori più importanti. E ho detto basta".

Alice si è dedicata così alla musica classica, ha allargato il campo delle sue conoscenze e ha scoperto un aspetto fondamentale, che ancora oggi guida le sue scelte artistiche: "Noi siamo influenzati da schemi che ci precludono la possibilità di unire cose diverse e magari di fare straordinarie alchimie. Io ho cercato di evitare ogni chiusura mentale, e in questo senso è stato molto importante aver iniziato ad affondare le mani in autori come Satie o Fauré, anche e soprattutto come esecutrice".

Una lezione importante, che oggi la fa avvicinare a una musica al tempo stesso gradevole e raffinata. Ma anche una strada non facile: "Il mio percorso è sempre in salita", conclude Alice, "ma in fondo a me sta bene così".

 

 

PAGINA INSERITA IN DATA 1.6.2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

....