Alice a Fegiz Files...

 

 

 

 

 

Trascrizione dell'intervista radiofonica di Mario Luzzatto Fegiz del 19 aprile 2009 (Radiouno-Rai)

 

 

Fegiz - Siamo felici in questa domenica sera di dare il benvenuto ad una nostra amica storica.

Alice - Ciao.

Fegiz - Adesso dico Carla Bissi e ti incazzi!

Alice - No, e perché mai?

Fegiz - Non lo so, c'era stata una vecchia intervista... Allora, Alice è molto amata dai nostri ascoltatori, nel Forum Fegiz Files riceviamo un sacco di lettere e tutti hanno esultato per la pubblicazione dell'album LUNGO LA STRADA Live. Che cos'è LUNGO LA STRADA, Alice?

Alice - LUNGO LA STRADA è nella fattispecie questo disco che è appena stato pubblicato, autoprodotto, ed è il mio primo disco live, in quanto fino ad oggi non ne avevo mai fatto uno. E diciamo che non era nemmeno previsto, perché quando due anni e qualche mese fa ho registrato alcuni concerti che ho fatto, in realtà li ho registrati per, come dire, una questione personale, non per pubblicare un CD, tant'è che, sicuramente, se avessi avuto questa idea mi sarei organizzata per fare eventualmente anche un DVD, non soltanto un CD...

Fegiz - Vorrei spiegare agli ascoltatori, magari di memoria corta, o più giovani, che Alice ha vinto un Festival di Sanremo con una canzone intitolata PER ELISA. Aveva uno stile di canto veramente incredibile, poi ha fatto un'altra canzone molto famosa che si chiamava IL VENTO CALDO DELL'ESTATE...

Alice - Quella l'ho fatta prima, però, scusa...

Fegiz - Comunque eri partita come cantante "leggera", un po' come Antonella Ruggiero, no? A un certo momento, però, il percorso ha preso un'altra piega. Che piega ha preso il percorso artistico della tua vita?

Alice - Allora, io continuo ad essere una cantante "leggera", perché canto comunque musica leggera anche se, come dici tu, a un certo punto il mio percorso musicale ha preso un'altra piega. Diciamo l'unica piega possibile per me, per poter continuare a fare musica. Ho desiderato in qualche modo di appropriarmi della mia vita, perché sono stati anni veramente molto intensi, di grande popolarità, che da una parte mi ha dato tantissimo ma dall'altra mi ha anche tolto, individualmente... E quindi, per risponderti, ho fatto una scelta appropriata, con il mio stile di vita, con la mia natura, diciamo...

Fegiz - Ecco, io dico sempre (e amo schematizzare perché questo funziona sempre giornalisticamente, anche se poi le schematizzazioni sono fatalmente riduttive) che ci sono delle cantanti, come Antonella Ruggiero, Alice... che a un certo momento ritrovano se stesse e noi le perdiamo... Nel senso che lo zoccolo duro che ha determinato un certo tipo di successo viene abbandonato... Antonella Ruggiero adesso si è messa a cantare anche le canzoni dei Matia Bazar, ma per molti anni faceva solamente le messe da requiem, voglio dire...

Alice - Ma non è vero che faceva solo le messe da requiem, adesso come sei estremo... Lei fa talmente tanti di quei progetti... Allora, la questione è: nel momento in cui chiunque produce qualche cosa che non è nel sistema, il sistema lo elimina, ma non è che l'artista non esiste più, questo continua a produrre tante cose differenti, però non si viene a sapere, diciamo, in maniera così massiccia, però evidentemente se artisti come ad esempio la Ruggiero, continuano a produrre musica, e musica di qualità, vuol dire che qualcuno c'è che l'ascolta e che l'apprezza...

Fegiz - Sei sempre in rapporti con Battiato?

Alice - Certo, sì...

Fegiz - Franco Battiato ha scritto una canzone che è quello che ogni donna vorrebbe sentirsi dire dal suo amato, ed è LA CURA...

Alice - E' una canzone straordinaria! Veramente... Credo sia una delle più belle canzoni d'amore che io abbia mai sentito, e anche cantato, a questo punto, perché è dal 2004 che ho iniziato a cantarla, prima come bis, poi non l'ho quasi mai abbandonata nei miei concerti.

 

Fegiz - Alice, ma che bello vederti qua!

Alice - Anche per me è un grandissimo piacere dopo tanti, tanti anni...

Fegiz - Dal tuo osservatorio privilegiato come hai visto cambiare questo mondo? Tu ha vinto nel 1981 Sanremo...

Alice - Sì, nel 1981, è preistoria, praticamente...

Fegiz - In quell'anno è nato mio figlio. Il giorno dopo ferragosto, c'era stato Ray Charles a Piazza Duomo quella sera...

Alice - Caspita!

Fegiz - Mi sembri molto serena anche tu. Questo percorso artistico, percorso spirituale...

Alice - Io lo chiamerei percorso esistenziale, perché in fondo siamo qua per imparare a dare un senso a questa esistenza, per cercare di comprenderne anche il senso, e quindi... Certo, le cose sono molto cambiate dal 1981 ad oggi, ho visto tutto cambiare. Adesso tra l'altro stiamo vivendo un momento talmente difficile, a livello generale, che, insomma, non è che si può far finta di niente... E pensare agli anni Ottanta... Erano davvero anni bellissimi, molto spensierati, dove c'era il boom economico, si stava senza pensieri, non più di tanto, dal punto di vista proprio quotidiano...

Fegiz - Una domanda un po' difficile quella che ti sto per fare. Rispetto alle tue potenzialità, non hai l'impressione di aver usato il tuo talento al 40 per cento?

Alice - Beh... Io adesso non so parlare di percentuali. Ho fatto delle scelte che da un certo punto di vista, sicuramente relativamente al business, sono state molto penalizzanti, per cui è vero, da un certo punto di vista ho utilizzato il mio talento, chiamiamolo così, in maniera minima... Da un altro punto di vista, invece, dal mio, no, evidentemente! Ho cercato di utilizzare questo talento sempre cercando di dare il massimo. Per quello che era per me il massimo in quel momento. Quindi non in senso oggettivo, ma in senso soggettivo, evidentemente... Quindi dipende sempre... dal "bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto"... Il mio bilancio è estremamente positivo, perché alla fine cosa ho fatto? Esattamente quello che desideravo fare! E non credo che siano tantissime le persone che riescono nel tempo a portare avanti la propria idea, la propria visione e la propria musica, sganciandosi proprio dai sistemi più commerciali. Per cui sono stata anche fortunata.

Fegiz - Certo! Allora... Questo album comprende GLI ULTIMI FUOCHI, 1943, brano ispirato a una poesia di Else Laser-Schuler, FEBBRAIO, poesia di Pasolini, 'A CCHIU' BELLA, poesia di Totò, LA CURA, DAMMI LA MANO AMORE (che è tua) e NOMADI, di un personaggio incredibile che fece un album incredibile negli anni Settanta che si intitolava LA FINESTRA DENTRO, ed è Juri Camisasca. Di che parla NOMADI, che vuol dire?

Alice - Nomadi sono tutti coloro che cercano. L'essere umano che è alla ricerca della verità, della pace, dello scopo di questa esistenza, del fine ultimo, attraverso tutto questo percorso incredibile, più o meno accidentato, che è la nostra esistenza.

 

Fegiz - Alice, ospite stasera a Fegiz Files, è arrivata apposta qui a Milano da Udine, che sembra vicina invece è lontanissima, io lo so perché vado spesso a Trieste...

Alice - Eh sì, non è qui dietro l'angolo...

Fegiz - Allora... Altre canzoni dell'album, L'ERA DEL MITO (di Camisasca), ANIN A GRIS...

Alice - E' una poesia friulana di Maria Di Gleria, una poetessa friulana...

Fegiz - Tu sai parlare il friulano?

Alice - No, poche parole...

Fegiz - Lo sa tuo marito...

Alice - Sì, però sono riuscita a cantarla, insomma...

Fegiz - Poi c'è IL CONTATTO, che è tua, HAPPINESS...

Alice - Dei Blue Nile e come bis c'è PROSPETTIVA NEVSKI.

Fegiz - "Un giorno sulla Prospettiva Nevski per caso incontrai Igor Stravinsky", e qui c'era il gusto della fonè, come si diceva allora, no? Ah che meraviglia. Allora... Io ho scelto un'altra canzone che vorrei che tu ci presentassi che è IL CONTATTO... Veramente non l'ho scelta io ma il nostro autore che è Giulio Nannini.

Alice - Sono molto contenta... Perché è una canzone che ho scritto ormai un po' di anni fa ed è legata a un'esperienza, un'esperienza onirica, diciamo così... Un sogno, apparentemente un sogno, un po' come un contatto con un'altra dimensione, e da questa esperienza è nata questa canzone...

Fegiz - Molto adatta a questa domenica in albis che sta finendo, canzone mistica molto bella, figlia di un percorso intrapreso molti anni fa da Giuni Russo... Scusami, volevo dire da Alice...

Alice - Stavamo parlando di Giuni...

Fegiz - Sì, fuori onda stavamo parlando di Giuni Russo, e ne stiamo per parlare adesso... Allora, Alice, questa nostra chiacchierata si dovrebbe concludere con un' altra canzone che si chiama 'A CCHIU' BELLA... Cos'è questa operazione?

Alice - Non è un'operazione, tanto per cominciare, è semplicemente un omaggio che io ho fatto a Giuni Russo che ha musicato questa poesia meravigliosa di Totò in occasione del suo progetto NAPOLI CHE CANTA. Sono molto legata a questa canzone perché lei me l'ha fatta ascoltare in un momento particolarmente delicato e doloroso della sua vita e io ho potuto vedere la sua forza e anche la sua arte, perché in un momento così lei è riuscita a comporre e a musicare questa poesia, 'A CCHIU' BELLA, appunto... Nota bene che, secondo me, musicare poesie è una delle cose più difficili che ci possano essere per un compositore, in quanto la poesia ha già in sé la musica, musicare una poesia senza togliere niente alla poesia stessa, anzi aggiungere qualche cosa, dare un valore aggiunto come in questo caso, secondo me è qualcosa di straordinario.

 

Fegiz - Siamo arrivati al termine di questa chiacchierata, manca una manciata di minuti a mezzanotte ed è il momento di riflettere... Io sono sempre molto emozionato davanti ad Alice che mi ricorda tutto un percorso, un momento di entusiasmo, un gruppo aggregativo che si era costruito intorno a Franco Battiato in cui nascevano delle cose incredibili. Devo dire che in questo gruppo ho avuto un piccolo ruolo, perché anch'io ho scritto due canzoni per Giuni Russo...

Alice - Ah sì?

Fegiz - Sono firmate Fafner e sono UNA SERA MOLTO STRANA e L'ORACOLO DI DELFI,

Alice - Ma pensa... Non lo sapevo!

Fegiz - Non lo sa nessuno, adesso lo posso anche dire...

Alice - Si è svelato il mistero.

Fegiz - Ho l'onore di aver scritto due canzoni per lei.

Alice - Complimenti!

Fegiz - Le uniche, non ho mai scritto altro... Ma veniva voglia in quel gruppo lì di creare, di lavorare... Ma vogliamo ricordare i musicisti che ti hanno aiutato in questi concerti live e per questo disco?

Alice - Vorrei citare Alberto Tafuri, al pianoforte e tastiere, Marco Pancaldi alle chitarre e Steve Jansen, batteria, percussioni, computer, tastiere... e tutti quanti per le voci, perchè su HAPPINESS sono riuscita a farli cantare...

Fegiz - Fai tournée, fai uno spettacolo live?

Alice - Sì, li farò la prossima estate e anche in autunno, penso che sarò anche a Milano...

Fegiz - Sei tornata qualche volta a Forlì, la tua città natale?

Alice - Certo! Ci son stata anche per Pasqua.

Fegiz - Carla Bissi, detta un tempo Alice Visconti, da Forlì... Grazie!

Alice - Grazie a te, grazie a tutti!