GOD IS MY DJ Il concerto

 

Una splendida sonnambula prega cantando sotto la luna d'agosto e per arrivare fino al cielo, la sua voce percorre i sentieri più segreti del cuore. A fine concerto mi ritrovo destabilizzato, incantato e malinconicamente felice. Bisogna avere una grande sensibilità, oltre ad una buona preparazione, per avere il coraggio di lanciare sfide di questo tipo: la ricerca del sacro, in un percorso  musicale che abbraccia secoli di storia, per cercare di dare nuova vita a scritture e partiture unite soltanto dal denominatore comune della spiritualità.

 

Tutto ciò è spiegato bene e meglio nella presentazione, curata da Francesco Messina, all'interno del CD intorno al quale questo spettacolo è stato concepito. Un progetto nato durante la rassegna Musica nei cieli, a Milano. "Non dedicato alla musica sacra ma alla ricerca del sacro nella musica" puntualizza Alice in un'intervista. Un recital senza fronzoli, scarno, dai tempi e i modi volutamente sfalsati, senza celate pretese e non facile da affrontare, sia per l'artista che per il pubblico.

 

Quasi ai margini del cono di luce che la illumina appena, nascosta dietro il suo microfono e concentratissima sui testi, Alice sussurra melodie, interpreta con classe minimale,  chiude gli occhi e sorridendo dolcemente accoglie il caldo abbraccio del pubblico... Un'immagine a tratti irreale. Ma quando si allontana dal palco, quasi danzando sul pentagramma, per poi tornarci con passo lento dal fondo della platea, la magia di un sogno sembra diventare realtà. Si alza un canto sospeso nel tempo tra la Terra e le stelle, in questo periodo a volte cadenti... Sorprendo gli sguardi attoniti di un pubblico completamente spiazzato. Chissà se qualcuno si aspettava di sentire Per Elisa, Il vento caldo dell'estate, o l'ultimo brano presentato al Festival di Sanremo? Forse sì, lo si capisce dalle espressioni di stupore sui visi abbronzati, illuminati dalla luna... Ma l'artista sembra non preoccuparsene, anzi, con sguardi severi sembra chiedere tacitamente ancora più attenzione!

 

Nella terra sconsacrata, dove si consuma la schizofrenia del nostro vivere, Alice elude la banalità e sparge semi preziosi. Chissà se questa notte, qualche zolla meno arida li accoglierà... Semi sparsi oggi nella nuda terra, saranno fiori domani. Fiori simbolo di una bellezza che dovremmo imparare a riconoscere. Per ora solo suoni che arrivano lenti, rarefatti e parole che lanciano messaggi di pace e armonia, in un dialogo aperto con Dio, DJ delle nostre anime...

Alla fine, non senza qualche legittima perplessità, quasi tutti i presenti, accorsi in centinaia nella piazza principale del paese, recepiscono l'impegno e la bravura di un'interprete che non si nutre più solo di musica "leggera". Certamente una chiesa o un auditorium sarebbero stati lo spazio ideale per questo tipo di recital... E l'inverno scorso così è stato! Ma è anche vero che una tela dipinta bene mantiene inalterato il suo valore e il suo splendore anche senza una cornice importante.

 

Che bello poi, assistere ad un concerto fuori da ogni schema, libero di navigare come un vascello fantasma in acque libere, limpide, lontano da ogni logica promozionale, da interessi unicamente commerciali... Che meraviglia non vedere aggirarsi impresari panzuti dal sigaro facile, o discografici pronti ad assecondare ogni piccolo capriccio  della loro "creatura" di successo, trattata alla stregua di una slot-machine, della quale si è scoperto il trucco per far uscire sempre la combinazione vincente. E che sorpresa quel retropalco, alla fine del concerto, affollato di ammiratori sinceri, musicisti, amici e colleghi (tra gli altri Giuni Russo e Ivan Cattaneo).

 

Il percorso esistenziale di Alice attraverso la musica non si ferma qui. La ricerca continua...

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L'ombra della luce (Franco Battiato) - Difendimi dalle forze contrarie la notte, nel sonno, quando non sono cosciente quando il mio percorso, si fa incerto E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Riportami nelle zone più alte in uno dei tuoi regni di quiete: è tempo di lasciare questo ciclo di vite E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Perché, le gioie del più profondo affetto o dei più lievi aneliti del cuore sono solo l’ombra della luce Ricordami, come sono infelice lontano dalle tue leggi come non sprecare il tempo che mi rimane E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Perché, la pace che ho sentito in certi monasteri o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa sono solo l’ombra della luce...

 

 

9.8.2000 - Rosario Bono