Dai vulcani ancora
accesi nelle terre fertili del pop
nostrano, l'energia del magma incandescente a volte
riesce ancora ad esplodere. E lo spettacolo è imperdibile:
lingue di fuoco e pioggia di cenere. Fuoco che scalda, cenere
che purifica. Materiale nobile che brucia
e illumina.
Succede con SAMSARA,
un album di prestigio, pulsante, vivo, che ha origini solide,
lontane, e radici ben piantate nelle precedenti vite musicali
di Alice. Ovvero come riuscire ancora a stupirsi e a
stupire in questo nostro Paese che non è certo quello
delle Meraviglie.
Le nuove canzoni
scorrono piacevolmente tra buona musica e testi ricercati ma
non pretenziosi, non ermetici. Una scrittura che gode di
ottima ispirazione e che viene proposta in un linguaggio molto
intrigante da autori di valore come Mino di Martino,
Tiziano Ferro, Franco Battiato e la stessa
Alice.
Brano dopo brano, le
parole nascono e prendono consistenza nel fraseggio musicale,
scorrono con leggerezza nel suono per poi sfumare nel
silenzio; ma subito dopo rinascono in altre forme e con la
stessa forza in ogni successiva traccia. E il ciclo si ripete,
proprio come recita il significato del termine SAMSARA.
L'amore, qui
interpretato nelle sue molteplici sfaccettature, si nutre
della passione epica di Giovanna D'Arco (MORIRE
D'AMORE) ma anche delle tenerezze di gesti quotidiani nei
confronti della persona amata (COME IL MARE).
Gli arrangiamenti
sono in perfetta sintonia con la cifra stilistica di
Alice.
La sua voce, sempre
molto bella e curata, sempre molto incisiva, è capace di
avvolgere ogni frase, ogni parola con quel calore che arriva
subito al cuore.
Tutto
l'impianto dell'album è sostenuto da un
equilibrio magistrale: un po' d'ombra dove c'è
troppo sole e un raggio di luce nella notte dei
pensieri più cupi, come quelli di uno Sgalambro più che
mai pessimista in veste di autore nel brano ERI CON
ME.
Il disco della
maturità, come si usa spesso dire, una definizione in
questo caso davvero appropriata. E non potrebbe essere
altrimenti, aggiungo io, conoscendo la serietà e la dedizione
di questa nostra artista particolarmente sobria ed
elegantemente atipica, che ha voluto e saputo aspettare il
momento giusto per comunicare
attraverso la pubblicazione di un nuovo album. Il
risultato è un elegante disco pop (stavolta niente sperimentazioni), che offre spazio a brani più immediati come NATA
IERI, ORIENTAMENTO e CAMBIO CASA (presente in due versioni) e
altri più intimisti, cesellati da testi molto poetici come SUI
GIARDINI DEL MONDO, AUTUNNO GIÀ e UN MONDO A PARTE.
Alice ha voluto
aggiungere ai nuovi pezzi tre cover, che stanno molto bene in
questo album, ognuna con una sua storia, con un ricordo a fare
da cornice: la delicata 'A CCHIU' BELLA di Giuni Russo,
IL CIELO di Lucio Dalla, e AL MATTINO dei
Califfi, giusto per chiudere con dolcezza e semplicità
in un'atmosfera di velato ottimismo.
Rivelare oggi, a
pochi giorni dalla pubblicazione, quale brano mi sia piaciuto
di più e quale meno, sarebbe prematuro, anche perché questo
nuovo lavoro mi ha molto colpito proprio nel suo insieme.
Le canzoni hanno sempre bisogno di tempo per essere assimilate e, diciamo pure "vissute", fino in fondo. Alla fine poi prevale il gusto
personale, come è giusto che sia, perché ognuno recepisce e
vive emotivamente ogni episodio musicale a seconda della
propria cultura e della propria sensibilità. Posso però
riconfermare il parere che avevo espresso sul primo singolo:
non mi ero sbagliato, NATA IERI, pur essendo una canzone
molto valida, non è secondo me il brano più significativo di
SAMSARA.
Un piccolo appunto
sulla copertina. Devo essere sincero? Non mi è piaciuta, forse solo
perché non riesco ad associarla ai contenuti del disco.
L'avrei realizzata diversamente. Tutto questo bianco e questi
pochi sprazzi di colore "in movimento" offrono un risultato
semplice e armonioso ma suggeriscono atmosfere evanescenti,
fanno pensare a qualcosa di impalpabile e leggero, mentre il
disco rivela sonorità precise e testi molto concreti e
profondi. Avrei usato altre immagini, colori crepuscolari ma
decisi, come le ombre della sera o i contrasti accesi di un paesaggio
autunnale al tramonto... E' soltanto una mia idea, una mia
proiezione, ma anche questo fa parte del gioco, del
sogno...
Rosario Bono - 23 settembre 2012