Devo essere sincero, mi sono
accostato a questo primo lavoro da solista di Rachele
Bastreghi (vocalist dei BAUSTELLE) incuriosito dalla
cover di ALL'INFERNO INSIEME A TE, brano inciso da
Patty Pravo nel 1970 (versione italiana di
DETACHEZ-MOI LE BRAS di Claude Puterflam). Ma la
vera sorpresa, dopo ripetuti ascolti, sono stati gli
altri sei brani contenuti in questo particolare e
inaspettato EP.
Ciò che mi ha subito incantato
(oltre la bella voce di Rachele che già conoscevo
e apprezzavo) è stata la capacità, nella realizzazione
dei brani inediti, di fondere le intuizioni di uno stile
moderno e particolare con modelli interpretativi e
sonorità ispirati agli Anni Settanta. E così, nella
composizione e nella stesura dei testi, si sono
materializzati tempi e luoghi magicamente sospesi tra
presente e passato. La presenza di due cover
appartenenti proprio a quel periodo e perfettamente
allineate nella rilettura alle nuove canzoni, non ha
fatto che rafforzare l'intensità di un'atmosfera già
carica di grandi suggestioni. Oltre che musicista,
autrice e/o coautrice, Rachele Bastreghi si è qui
confermata (se mai ce ne fosse stato ancora bisogno)
anche un'ottima interprete.
LE CANZONI
La
cover di Cominciava così (lato B del 45 giri
Tutta mia la città dell'Equipe 84) è
davvero strepitosa, rispettosa dell'originale e ricca di
un calore e di una tenerezza davvero emozionanti.
All'inferno insieme a te - In
un'atmosfera luciferina, un po' gotica e perversa,
l'interpretazione grintosa e teatrale di Patty
Pravo ci consegnava una figura femminile forte,
tormentata dalla passione ma pronta al doppio salto
mortale nel vuoto... Nella versione di Rachele
Bastreghi, invece, prendono forma fin dalle prime
note i tratti di una donna remissiva, anestetizzata
dalla devozione e dolcemente rassegnata all'idea di
dover scendere all'inferno pur di stare accanto
all'amante "diabolico". Due diversi e altrettanto
accattivanti modi di interpretare una canzone.
La vera perla del disco, a mio
avviso, è Folle tempesta (presente anche nella
versione strumentale). C'è un mondo di amori
(musicali), dichiarati da sempre, in questa canzone. Un
microcosmo tutto da scoprire. Testo in italiano e
francese.
Senza essere - Il brano che apre il
disco cattura subito per la sua orecchiabilità ma solo
dopo ripetuti ascolti si riescono a cogliere gli spunti
originali di una costruzione musicale complessa,
particolareggiata e mai banale.
Mon petit ami du passé - Ritorna
l'alternanza del testo in italiano e francese in questo
piccolo e prezioso affresco apparentemente retrò ma
carico di suoni "futuribili" che contrastano malie e
ricordi appena accennati. Languide malinconie,
allusioni, ma nessuna "operazione nostalgia".
Il ritorno - Una piacevole canzone
che si inserisce perfettamente all'interno di questo
piccolo concept album dove musica e parole
sembrano rincorrersi e raggiungersi da una traccia
all'altra consentendo una percezione emotiva omogenea di
tutti e sette i brani. Fotogrammi nitidi di un presente
molto variegato e complesso, virato seppia giusto per
non perdere il contatto con le radici più profonde di un
passato musicale (e non solo) molto amato, ricercato e
qui ricreato.
4.2.2015 - Rosario
Bono
[Considero ottima l'idea di pubblicare un
CD con sette brani (ma anche meno) della durata di circa
mezz'ora (ma anche meno), ad un prezzo inferiore a 10
euro. Mi sembra un concreto esempio di onestà, rispetto
alle furberie di molti altri artisti che aggiungendo
giusto quei sei o sette minuti in più di musica (ovvero
un paio di canzoni spesso inutili), presentano il loro
progetto come "nuovo album", consentendo tacitamente che
si venda a prezzo pieno, praticamente il doppio del
prezzo di un EP. E nell'era del "crollo delle vendite"
non mi pare una mossa
vincente]