.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INDIMENTICABILE CATERINA

.

...

E chi se la dimentica La Caselli! Oggi è un nome prestigioso della discografia italiana e internazionale, donna manager, dirigente d'impresa e scopritrice di talenti come Andrea Bocelli, Avion Travel ed Elisa, ma come tutti sappiamo Caterina Caselli nasce come cantante.

 

Il volto della vita, cover di Days of Pearly Spencer dell'inglese David Mc Williams è uno dei pezzi del suo repertorio che da sempre preferisco: un grande successo, insieme a Nessuno mi può giudicare, Perdono, Cento giorni, L'uomo d'oro, Il carnevale e molti altri, tutti pubblicati nella seconda metà degli anni Sessanta.

 

E come non ricordare i famosi Musicarelli, quei film a basso costo, senza pretese, costruiti su misura (ovviamente a scopo commerciale) sui personaggi più popolari della musica leggera, farciti più che altro con canzonette famose, a discapito delle parti recitate che passavano giustamente in secondo piano. Caselli e Morandi hanno fatto scuola in quegli anni. Pellicole e protagonisti non certo da Oscar ma quei film oggi, oltre a strappare un sorriso, rappresentano una piccola  testimonianza della leggerezza, della genuinità e dell' ingenuità di un'intera generazione di giovani.

 

Il percorso artistico di Caterina Caselli, che agli inizi degli Anni Settanta tende verso un repertorio più intimo e raffinato, purtroppo si arresta (quasi) definitivamente nel 1975. Soltanto quindici anni dopo, nel 1990 si registra un graditissimo quanto inaspettato ritorno con la pubblicazione di quello che sarà il suo ultimo album, Amada mia, piccolo capolavoro della musica leggera italiana per testi e arrangiamenti. Un lavoro impreziosito, oltre che dal rifacimento di brani storici di repertorio, da alcune canzoni di Paolo Conte (Amada mia, Come mi vuoi, Un gelato al limon) e dall'inedita Bisognerebbe non pensare che a te, presentata alla quarantesima edizione del Festival di Sanremo.

 

Ritroviamo più tardi Caterina Caselli in una serie di trasmissioni Tv a lei dedicate, nonché in veste di attrice nel film Tutti giù per terra di Davide Ferrario e di cantante (in duetto con gli Avion Travel) nelle nuove sonorità create per il rifacimento della struggente Insieme a te non ci sto più: lo splendido brano di Paolo Conte ripreso successivamente nel 2006 con il titolo Arrivederci amore ciao e premiato con il David di Donatello come "migliore canzone originale" dell'omonimo film di Michele Soavi.

 

Di Caterina Caselli, interprete ai tempi di alcune delle mie canzoni preferite (molte delle quali cover di splendide canzoni straniere) custodisco un ricordo indelebile, sempre presente, sempre attuale. La sua voce, particolarmente bruna, quasi maschile, sporcata dal fumo di mille sigarette, rivela una cifra interpretativa e un timbro oggi sconosciuti nella musica leggera italiana: un canto atipico dai colori caldi e scuri, a tratti monocorde, in grado di far vibrare d'emozione i suoi estimatori.

 

Purtroppo, e qui c'è la nota dolente, a dimenticarsi di "quella Caterina" pare sia proprio la signora Sugar che probabilmente non ha mai amato abbastanza la sua produzione discografica storica (1964/1975) da pensare, nell'arco di ben quattro decenni, di realizzare un progetto editoriale importante e definitivo, ovvero la rimasterizzazione su CD di tutti i brani incisi da destinare alla pubblicazione di un cofanetto a tiratura limitata, suddiviso in album ufficiali, singoli e discografia estera.

Le ristampe e le raccolte fino ad oggi immesse sul mercato, oltre ad essere incomplete, sono davvero mediocri, soprattutto per la scarsa qualità del suono. Unica eccezione la ristampa giapponese (in versione CD) dell'album Primavera del 1974. Tutte le altre pubblicazioni non rendono giustizia ad un personaggio che in quegli anni ha rappresentato un'eccellenza della musica pop italiana.

 

Rosario Bono - 17 FEBBRAIO 2015