L'ALBA DENTRO L'IMBRUNIRE
Marianne Faithfull
La signora è una grande
artista. Pochi se ne sono accorti in ritardo, molti
lo sospettavano da tempo, altri lo sapevano da sempre.
Il ruolo di bambolina
maledetta impigliata nelle spirali del rock (degli
altri) non è durato che una stagione. Per fortuna...
Attraversando in lungo ed
in largo il maestoso
ponte che ha unito la forza, le inquietudini e le
rivoluzioni degli Anni Sessanta alle debolezze, alle incertezze e alla precarietà del
Nuovo Millennio, Marianne Faithfull è caduta e si è rialzata molte volte,
sfidando la vita a muso duro, senza mai soccombere,
senza annegare nel fiume impetuoso dell'incoscienza che
scorreva sotto i suoi piedi, senza scomparire nelle
secche e negli umori stagnanti dei giorni più bui.
E
quante croci su quel ponte!
Oggi, grazie alla qualità
delle sue produzioni migliori e ad una pregevole e
matura
personalità artistica, può permettersi di coltivare i
suoi fiori sulla sponda nobile del
fiume, con i piedi ben saldi nel presente e una fertile
creatività proiettata nel futuro.
Meritatamente collocata tra i mostri sacri della musica
contemporanea, la Faithfull, dopo tanta fatica, da
"cantante di nicchia" è diventata un'autentica star
internazionale che vede universalmente riconosciuto il
suo talento. Lo dimostra il grande successo del tour
2014 che la sta portando in ogni angolo del pianeta.
A guadagnare il
palco è una donna VERA di quasi 70 anni, in
tutto il suo splendore. Uno splendore che non arriva
certo dalla nevrotica ricerca della perfezione estetica
a tutti i costi, tutt'altro... Marianne che di un certo
tipo di bellezza è stata l'emblema, oggi non si
preoccupa di apparire con una faccia naturalmente
segnata dal tempo o appesantita nel corpo, e nemmeno di
doversi esibire con l'aiuto di un bastone per sopportare
i postumi di una brutta caduta che le ha rovinato la
schiena.
E sulla
scena, quasi immobile, è ancora tremendamente rock sia
in un completo nero da uomo che in abito da sera. Perché
il rock non ha più bisogno
di scenografie fumose, abiti particolari e atteggiamenti
strafottenti, è soprattutto uno stato d'animo, ancora
prima di diventare musica.
Lei il ponte lo ha
attraversato davvero, non è rimasta incantata nei
riflessi di uno specchio dagli Anni Sessanta in poi...
Col suo passato ci gioca a carte e ormai vince quasi sempre
lei!
Il suo
splendore, quello vero, arriva soprattutto
dall'intelligenza e dalla profondità di tutto il suo
essere, oltre che dalla buona musica di cui è ancora
amante e padrona. La sua voce è sempre più roca e
sgranata, e tecnicamente questo potrebbe rappresentare
un limite, ma grazie alla capacità di
comunicazione (che poi è la cosa più importante per ogni artista), è
miracolosamente riuscita a trasformare un
"pericoloso" difetto in un punto di forza, diventato oggi più
che mai la sua cifra, unica e inconfondibile. E se questa
non è arte...
Punta di
diamante di un carriera importante quanto altalenante,
che oscilla sulle note del pentagramma (e non solo) da
ben 50 anni, è senz'altro GIVE MY LOVE TO LONDON, il
nuovo album da poco pubblicato e distribuito in tutti i
paesi del mondo. Io non potrei aggiungere nulla a quanto
è stato già scritto, basta leggere le recensioni,
tradurre i testi, ascoltare, approfondire, per rendersi
conto di quanta bellezza questo disco riesce a contenere
e a trasmettere. Una rara bellezza che potrebbe
sorprendere anche i più distratti... Difficile trovare
una sola canzone trascurabile.
Una
bellezza che, per quanto mi riguarda, si rinnova ad ogni
nuovo ascolto. Non so più quante volte ho spinto il
cassettino del lettore CD per godere nuovamente dello
splendore di questo album che mi entusiasma e mi appaga
ogni giorno di più.
Ritengo
GIVE MY LOVE TO LONDON un capolavoro assoluto: per me,
oltre ad essere l'opera che oggi rispecchia maggiormente
la statura artistica di Marianne Faithfull, è anche il
miglior disco dell'anno.
Franco
Battiato, qualche canzone fa, ci ricordava di quanto
fosse difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire...
Marianne ci ha provato e ci è riuscita. Lunga vita alla
Signora!
30.11.2014
- Rosario
Bono
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