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Indirettamente e inconsapevolmente Marianne Faithfull ha dato la più alta definizione di sé e della sua voce: una che canta dal muro di Berlino del cuore umano. La sua, infatti, è una voce che sgretola i cuori. E' lo stesso cuore che si frantuma, appunto come il muro di Berlino, narrando le storie della sua vita. Blazing Away è un percorso lungo una vita. 75 minuti di musica ad un livello di forte intensità, grazie anche all'apporto di musicisti che della musica non conoscono solo la tecnica. Primo fra tutti Fernando Saunders, un bassista rigoroso e geniale, Barry Reynolds, Marc Ribot, Garth Hudson e Lew Soloff (da KO il suo intervento al flicorno in Sister Morphine). E infine, Dr. John, il grande pianista di di New Orleans, molto amico dell'artista.

Un disco come un diario del malessere che dura da oltre vent'anni; che parte da lontano, dal regno di Jagger & Richards (As Tears Go By) fino ad arrivare alla teatralità del Tom Waits di Strange Weather e all'unico brano nuovo e non registrato dal vivo, Blazing Away. Tutto l'album è infatti la fedele testimonianza dei celebrati concerti nella cattedrale di S. Anna di Brooklyn, nel novembre scorso. Un avvenimento riportato con grandi titoli dalla stampa americana che solo oggi ha il giusto risalto.

La storia di una vita registrata su nastro. Il procedere del tempo e della consapevolezza di un sogno infranto. Le angosce esistenziali, i sensi di colpa, la droga, il sesso disperato, la noia e la nostalgia. Tutto insieme in un album che non ha solo musica da offrire, ma neanche pagine di libri. Sono emozioni tenute sul filo sottile di una voce narrante. Storie sprofondate nell'anima e confessate a denti stretti e a occhi bassi.

C'è un'altra canzone nuova nel disco, When I Find My Life, con lo stile narrativo dei più classici folksinger anglosassoni. "Ho cercato di esprimere, poco prima di quel concerto, cosa sentissi davvero dentro di me, a quel punto della mia vita. Eccitazione e depressione allo stesso tempo. E ansia. In questo disco ci sono molte canzoni, non tutte quelle che ho fatto, ma le più importanti della mia vita. Non avrei mai potuto scrivere un  libro, comunque. Sono le foto e le canzoni il modo migliore per guardare la vita".

 

Rockstar 1990 - Paolo De Bernardin

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A volte la vita è strana, uno pensa che per comprare un gran bel disco servano un po' di soldi o i canonici 10 Euro per le ristampe, invece un giorno entri in un megastore qualsiasi e compri un pezzo di storia a 4 euro. Buffo. Così sono venuto in possesso di questo straordinario live di un artista che mi ha sempre affascinato e che ammiro per la sua grande, immensa forza di volontà. Da musa ispiratrice dei Rolling Stones, la Faithfull, figlia di una baronessa austriaca, era caduta in una tossicodipendenza gravissima nei '70, che l'aveva portata più volte a tentare il suicidio, poi incredibilmente la rinascita, prima personale con la disintossicazione e poi quella artistica con il famoso e bellissimo Broken English.

Questo live registrato nel 1989 a New York è la più concreta affermazione di vita dell'artista. Le sensazioni trasmesse dalla voce roca e potente che la Faithfull ha ereditato da anni di eccessi sono uniche, basti ascoltare la rilettura di Working Class Hero di Lennon, in cui le esili trame acustiche della versione originale sono trasformate in vibranti pulsazioni rock: il suono della batteria è unico e impeccabile, nonostante il tutto sia suonato in una cattedrale. Suggestiva la cover di Strange Weather o gli otto minuti di Guilt, e poi Sister Morphine, nettamente superiore alla versione originale dei Rolling Stones con la voce di Marianne che fa risaltare i tratti drammatici della canzone. Segue As Tears Go By, primo brano inciso nel 1964 e scritto da Jagger e Richards, qui in una esecuzione impeccabile, che trae nuova linfa vitale dalla voce radicalmente cambiata della Faithfull. Il resto del lavoro è agli stessi livelli delle canzoni citate. In particolare, ascoltate Times Square, la sola voce di Marianne in She Moved Trough The Fair e la ritmata Broken English che chiude il lavoro.

 

De Baser 2006 - Recensioni on-line

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Singer Marianne Faithfull delights in pointing out that she can trace her lineage back to Baron Leopold von Sacher-Masoch, from whose name masochism is derived. Yet it's unlikely that Faithfull purposely set out on the tortured path her life has taken. More than twenty-five years after "As Tears Go By" made Faithfull the ingénue of the British Invasion, her artistic ups and downs and her protracted battle with heroin and alcohol have transformed her from the waif on the cover of her debut album into the scarred grande dame whose weather-beaten voice and acidic delivery are capable of remarkable emotion.

Blazing Away is largely a summation of Faithfull's career. The album – live except for the title track – leans heavily on material Faithfull has recorded since her 1979 comeback, "Broken English". Producer Hal Willner has assembled a crack band: Barty Reynolds, Faithfull's long-standing guitarist and collaborator, is joined by drummer Dougie Bowne, guitarist Marc Ribot, bassist Fernando Saunders, keyboardist Dr. John and Garth Hudson and trumpeter Lew Soloff. Yet Faithfull's performance is very much the center of "Blazing Away". Since her reemergence, Faithfull has been carving a niche as rock's answer to the traditional cabaret singer. Making that parallel too explicit is the album's major flaw: Blazing Away's opening track, a cover of Edith Piaf's "Les Prisons du Roy," renders Faithfull more a caricature than a chanteuse, while a somber reworking of "Strange Weather" is overly dramatic. Not until Blazing Away's third track, the Reynolds-penned "Guilt," does Faithfull emerge in all her power. The track's pungent imagery ("I feel blood/I feel blood/Though it's streaming through my veins it's not enough") is perfectly suited to Faithfull's gravelly voice. Along with the next three selections – "Sister Morphine," "As Tears Go By" and John Lennon's "Working Class Hero" – "Guilt" provides the album with a core of performances that are almost frightening. All of which makes Faithfull one of rock's most moving vocalists. "Blazing Away" is a fine retrospective – proof that we can still expect great things from this graying, jaded contessa.

 

Rolling Stone 1990Fred Goodman