IL MIO UNIVERSO TOUR 2011 di Vittorio Berchet

 

"Come lava che scende anch'io sto aspettando che mi bruci l'amore e tutto quello che mi fai mancare… Il sole di un giorno è troppo lungo d'annegare, in fondo son poche le parole da sentire… Il fumo di un'altra sigaretta non mi è nuovo e sento i passi nella notte ritornare… E penso spesso che sei come sei… se tu fossi soltanto respiro io ti fermerei!"…con le note di Respiro, questo bellissimo e intenso brano scritto dal nostro amico Gennaro Cosmo Parlato, una sempre più sexy Giusy Ferreri con look rockeggiante di pelle e pizzo nero, standard tipico Bertè (il che mi piace ancora di più essendo accanitissimo amante della Loredana nazionale!), dà inizio a tutti i live de IL MIO UNIVERSO TOUR 2011, una lunga e fortunata serie di eventi che in tante occasioni mi ha già visto e mi vedrà ancora sempre in primissima fila ad amarla, a cantare e ad emozionarmi insieme a lei e a riprenderla con la mia digitale per immortalare quei momenti e renderli così eterni.

 

Ad ogni tappa mi piace arrivare già nel pomeriggio, amo godermi fino in fondo il live al quale assisto, anche con la relativa preparazione del palco, degli strumenti musicali, tutto…non mi perdo alcun dettaglio e su tutti l'ormai famosa gabbia a centro palco, in alto, dalla quale "appare" Giusy a inizio concerto… Non so perché, ma 'sta gabbia mi piace così tanto che avrei sempre una gran voglia di fare una foto, con me dentro ovviamente, ma inesorabilmente la timidezza mi assale per cui evito di chiedere a qualcuno lì di salire sul palco… Visito sempre i luoghi dove Giusy si esibisce, cerco di comprendere se la location sia consona a lei e al suo repertorio, costituito da brani ora pop, ora rock ma sempre di un certo "spessore", magari talvolta poco accessibili alla massa, ma personalmente penso sia meglio così che cantare o essere "costretti" a cantare canzonette stupide e "ruffiane" (per usare un termine che Giusy usa spesso) da una stagione e via. Naturalmente un vero Artista poi deve saper confrontarsi un po' con ogni genere di pubblico, specie durante i live di "piazza" e in effetti Giusy si difende sempre benissimo, forte anche dell'infinito affetto di noi amici che le dispensiamo meritatamente tanto amore, tanto… E lei è sempre visibilmente entusiasta di ciò e ci ricambia sempre con una dolcezza e una tenerezza che mi fanno venire una gran voglia di stringerla e proteggerla come si farebbe con un'amica, con la migliore amica.

 

Il secondo brano in scaletta è Il mare immenso, scritto da lei stessa con Bungaro e portato al Festival di Sanremo 2011, brano inizialmente non di facile presa, anche perché lontano come sonorità dai precedenti singoli (e sappiamo quanto molti italiani siano "duri" ad evolversi nelle loro idee). Comunque, fino ad oggi, si è rivelato il brano sanremese più trasmesso dalle radio e soprattutto ha svelato al grande pubblico la vera anima di Giusy Ferreri.

 

Il live prosegue armoniosamente tra pezzi tratti da Gaetana, come La scala scritto da Linda Perry e adattato in italiano da Tiziano Ferro. Segue Il party, pezzo dal sound frizzante e dal testo piacevolmente piccante, "trasgressivo" al punto giusto, ma forse sempre troppo per una certa "Italietta" ancora così insistentemente e spesso ipocritamente bigotta. L'amore osannato in tutte le sue sfaccettature, la libertà di "manifestarsi" per ciò che si è, senza scomode e inutili maschere, il piacere dei sensi appagato anche dal sesso non esclusivamente di coppia... Insomma un brano che se fosse stato "utilizzato" a dovere, a mio avviso, per i temi trattati nel testo, avrebbe fatto di Giusy una nuova icona gay... Ma, mai dire mai, la carriera per lei è certamente ancora lunga! Seguono Stai fermo lì che di volta in volta Giusy dichiara essere il brano più bello che le abbia scritto Tiziano FerroNovembre, l'acclamatissima Non ti scordar mai di me e pezzi del nuovo album come Dejà vu di Enrico RuggeriPiccoli dettagli di Rudy Marra.

 

L'amore che finisce, il dilaniamento per i ricordi che tornano alla mente e la labile volontà di seppellirli, la malinconia per ciò che si è perso ieri che tormenta prepotentemente l'oggi, "perchè le cose che non hai ti fanno male": questo è il leitmotiv de Il mio universo, brano che crea un'atmosfera magica. Tutti in religioso silenzio, perché questo è uno di quei pezzi che tocca l'anima e Giusy con la sua struggente interpretazione ci fa commuovere...


È sempre più a proprio agio sul palco la nostra Gaetana, disinvolta, e in alcuni brani direi anche molto teatrale nelle movenze, nella gestualità, con un fare tipico delle vere grandi dive. Lei "interpreta" ciò che sta cantando ed è anche questo che la rende una vera Artista, perché secondo me chi canta non deve essere solo un fedele esecutore ma anche un attore.

 

Particolare attenzione meritano anche i brani di cui Giusy è autrice, come Niente promesse. È un brano dark dai suoni corposi, con una scrittura intensa, cupa a tratti, intrisa di accesa passionalità, "vampiresca" come lei stessa afferma. "Come già si sa per l'eternità tutto non durerà e io non mi illuderò…" con questa verità, seppure amara, inizia il pezzo. Allora la nostra "profeta" esalta la famosa legge del carpe diem: "ma ora tu saziami di pane, di corpo e di carne saziami…" e quindi vivere l'amore momento per momento e con passione, tanto "non saranno promesse a farlo durare per sempre"... Pareti tacere è invece uno splendido manifesto del "sano" menefreghismo, perché di fronte a parole altrui dette spesso con superficialità mista talvolta a gratuita cattiveria (tipica di chi sa soltanto puntare il dito), di fronte a parole altrui dette così per caso, con scarsa o nessuna consapevolezza, coscienza e spesso conoscenza di ciò che si sta dicendo, è meglio esaltare il silenzio della e nella propria intimità… Meglio ignorare certe facili sentenze travestite da consigli, voltare le spalle a certi giudici improvvisati, dare spazio al proprio reale essere, "liberare l'anima e lasciarla volare". Questo è il messaggio che Giusy vuol comunicare con questo grintoso pezzo rock. Rossi papaveri, sull'inutilità della droga nel colmare un "malinconico mondo" interiore… "un gioco sporco e non ne vale la pena"… Fa riflettere col sorriso e con un sound gradevole, quasi dance.

 

E per finire, spazio ad alcune cover come Besame mucho, Remedios, Ciao amore ciao di Luigi Tenco. Grande assente, a mio avviso, Il mare verticale di Paolo Benvegnù, contenuta nell'album Fotografie.

 

Giusy Ferreri è una grande, anche perché possiede naturalmente un'immensa qualità, tipica dei veri grandi, ovvero l'umiltà, oltre alla disponibilità nel concedersi a chi la ama e non soltanto durante gli showcase per la presentazione dei nuovi album. Effettivamente anche dopo i live non è difficile poterla incontrare, anche solo per pochi minuti… Personalmente però amo custodire gelosamente il contenuto di quei momenti che vorrei tanto spingere all'infinito. Tuttavia, con grande orgoglio e fierezza, proprio perché Giusy, come ho detto prima, è una grande, nell'arte e nella vita, posso affermare che l'affetto che trapela dai miei occhi e dai suoi mentre ci guardiamo è sincero, ed è un affetto, un amore che viene "dal cuore" e non "dalla testa", perché in questo caso, in questi momenti, le persone vere come lei e come me non sono in grado di recitare!

 

Forse questa non sarà una recensione  tradizionale, non seguirà forse alcune convenzioni, ma se con queste parole che vengono dal cuore riuscirò a far nascere la curiosità di partecipare ai suoi live in coloro che la leggeranno e che magari non hanno mai visto Giusy in concerto, sarò soddisfatto. Sarebbe un'ulteriore e meritata vittoria per questa piccola grande donna e artista che non molto tempo fa mi incantò durante X Factor con una personalissima versione de La bambola della divina Patty Pravo. Tra divine…

 

 

Pagina inserita il 6 Agosto 2011