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Giusy "Io canto (mentre stiro)" Simonetta Li Pira

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"Stirare cinque camicie mi ha fatto perdere la cognizione del tempo" Giusy Ferreri è un po' in ritardo, si fa di corsa tre piani di scale a piedi, arriva col fiatone, "da quando facevo i turni al supermercato per me la puntualità è sacra, ma...". La incontro in centro, a Milano, nella saletta di un'agenzia di comunicazione. E' minuscola, carina, in jeans e dolcevita nero somiglia poco alla vincitrice di X Factor vista in tv, quella Giusy Ferreri più massiccia con i cuissardes, il cilindro, la pelle e le catene rock. Meglio questa. Ma la voce, potente, è la sua. Le cinque camicie, invece, "sono di Andrea, il mio fidanzato". Le ha stirate ad Abbiategrasso, appena fuori Milano, nel monolocale che divide con il geometra che gliel'ha venduto. Andrea, appunto. Lui le ha dato l'anello di fidanzamento l'anno scorso: "Ti sposo subito". Lei gli ha risposto: ""Amore, precedenza ai dischi", e gli ha dato appuntamento al 2010. La loro storia ha già superato il primo scoglio. Su Internet circolava un video hard. La protagonista, di spalle, di profilo, sembrava lei: "Ho fatto denuncia alla polizia postale, ma sui blog continuavano a scrivere che era la Ferreri con un ex. Non sono una bacchettona, colleziono la Valentina Crepax, ma che c'entra... Non mi sono mai sentita così offesa. Finché un giorno, su un sito porno francese, alcuni fan rintracciano l'originale del video. Lì l'attrice si vede tutta intera, con un seno sesta misura. Non potevo essere io! Che liberazione". Andrea era con lei, a firmare la denuncia...

Giusy, una trentenne che ha venduto 700mila copie e ha un fidanzato nel ramo immobili, dovrebbe comprarsi un attico e assumere una colf, no? Lo sappiamo tutti e due che ci serve una casa più grande. Stiamo cercando... Ma non un castello e non subito. Se adesso cambio anche questo, nella mia vita, schiatto. Ho il nuovo album in promozione, Fotografie, dove con Tiziano Ferro abbiamo scelto le canzoni che più ho amato e mi hanno influenzato come artista. Dentro ci sono pezzi di mostri sacri come Rino Gaetano, Luigi Tenco, Bruno Martino... Ci sono anche famosissime canzoni straniere tradotte da Tiziano. E poi ho più vestiti in valigia che nell'armadio. Tra l'altro le valigie non so dove metterle e quindi sono sparse nel bel mezzo della casa. Chi viene a farci visita corre un discreto rischio.

Che cosa significano i soldi per lei? Sono parsimoniosa al massimo. Ho un grande rispetto per i soldi, me l'hanno insegnato i miei genitori. Quando facevo il part-time all'Esselunga sono riuscita a mettere da parte una somma per comprare la casa. Non è da tutti, sa? Adesso spendo persino meno, perché mi regalano i vestiti, e mi mandano gli autisti. Ho un mutuo a tasso fisso, senza sorprese. Mi sono concessa un unico lusso: la prima vera vacanza della mia vita, due settimane in Brasile, ma anche questa, low cost. Quello su cui investire è il lavoro di talent scout, avere una mia agenzia, far venire fuori voci nuove.

Intanto, è venuta fuori lei. Che cosa significa il successo? Significa il riconoscimento del proprio lavoro. Il sogno che diventa realtà. Ma significa anche perdere un sacco di tempo quando vado al supermercato, perché mi fermano, mi riconoscono, mi filmano col telefonino mentre prendo le scatolette. L'altro giorno mi ha seguito un signore di settant'anni: "Mi scusi, signorina, mi lasci fare solo un filmatino per le mie nipoti". Il successo significa la gente che ti si presenta dietro la porta. Io sto poco a casa e quando ci sto sono in tuta, impresentabile, perciò non apro a nessuno. Certo, li capisco. Anch'io se stessi Los Angeles avrei la tentazione quotidiana di bussare da Linda Perry, il mio idolo, la cantautrice che lanciato Christina Aguilera, che produce Pink. Ma mi tratterrei, e vorrei che lo facessero i miei fan. Ai quali, comunque, sono sconfinatamente grata.

Ma allora non è vero che porta i tacchi alti anche in casa? (Ride) No, in casa no, mi riposo. Fuori non scendo mai sotto un tacco 13 con plateau: sono piccola. Però è dura, comincio a stancarmi la schiena, resisterò finché posso.

Anche sul palco? Non voglio invecchiare sul palco. Non voglio pensare al futuro, a quanto può durare il successo. Per ora me la sto godendo, spero di continuare così, ma si vedrà. Sono talmente innamorata della musica che mi potrebbe andar bene anche viverla dietro le quinte.

Però X Factor è stato un lancio formidabile. Eh sì, altro che la mia musica su MySpace, quando ero una "promessa". Se non hai una major alle spalle... Avevo un pregiudizio nei confronti della televisione, ma poi ho capito che dovevo bussare alle porta del talent show e mi è andata bene. Le emozioni passano attraverso la Tv, la prova è Susan Boyle, la bruttina scozzese con la voce da angelo che è diventata una star planetaria.

Che voto si dà per questo nuovo album? Davo otto a Gaetana, il primo CD da cantautrice, sette a questo album di cover scelte con Tiziano, visto che queste meraviglie non le ho scritte io... Il prossimo disco, ve lo assicuro, sarà da dieci. Però se mi devo paragonare ai miei miti, che sono The Muse, allora non c'è storia, non raggiungo neanche la sufficienza.

Non si butti giù... Dicono che le lei è la nostra Amy Winehouse. Il papà di Amy è diventato un personaggio televisivo. Canta Sinatra e partecipa a uno show. E il suo? Il mio è già un personaggio. Lavora nell'edilizia, suona il piano e la chitarra. Devo a lui questo vocione, la passione per la musica, i concerti in casa. L'ho sempre sentito cantare, da quando ero piccola. Anche mio fratello Michele canta, suona il piano e scrive musica. Quando il mio pianista è malato, lui è un sostituto di alto livello. Più che una famiglia, siamo una band.

Anche la mamma? No, mia madre no. Noi suoniamo e lei cucina. Quando torno da un concerto ha sempre un piatto speciale. I miei preferiti sono gli aneletti al forno. E' il suo modo di farmi sentire la nostalgia di casa. Quando ci sono io, c'è una teglia pronta. Non morirò mai di fame.

Ma lei sa cucinare? Alla siciliana, anzi, alla palermitana. Impano qualsiasi cosa, oppure faccio la pastella. Un fritto risolve tutto.

E' più stressante fare la commessa al supermercato o la cantante? La cantante, senz'altro. Ma stare dieci anni alla cassa mi ha formato, mi ha insegnato a conoscere le persone, a chiacchierare con gli sconosciuti e con i colleghi. In fondo un supermercato è un po' un microcosmo, una rappresentazione della vita.

Non è che le è rimasto il complesso di Cenerentola? E' vero che tutto è successo all'improvviso, ma me lo sono guadagnato. Altro che un ballo col principe, ho sgobbato per anni. La mia vita non è una fiaba.

 

A - Anna n. 51/52 - 28.12.2009