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Una boccata d'ossigeno

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"Non voglio essere una ribelle, non voglio convincere tutti quanti, che son cresciuta più negli ultimi mesi che gli ultimi anni, non voglio guardare per forza il cielo, per poi sentirmi una sua parte, non voglio le stelle né chi per essere stella si mette da parte..." (L'amore e basta). Con queste significative parole, scritte da Tiziano Ferro per Giusy Ferreri, si apre il primo album di inediti della giovane artista palermitana che nel 2008 è stata l'inaspettata e graditissima rivelazione della musica leggera italiana.

 

La sua voce particolare ha fatto strage di estimatori e detrattori fin dal primo momento. Un piglio interpretativo così diverso e singolare nell'affrontare, prima le cover e poi il nuovo brano Non ti scordar mai di me, non si ritrovava da anni, sia tra le giovani promesse che tra le vecchie glorie del panorama musicale nostrano. Molti hanno gradito, altri hanno mosso legittime critiche, come è giusto che sia, qualcuno invece ha decisamente esagerato nel tentativo (per fortuna vano) di demolire sul nascere il personaggio e la sua musica.

 

A me il disco è piaciuto molto. Cominciando dagli episodi che reputo più significativi, posso subito dire che brani come La scala (The Ladder), Il sapore di un altro no, Stai fermo lì e L'amore e basta!, da soli valgono l'acquisto dell'album. Ci son di mezzo Linda Perry, Tiziano Ferro, Sergio Cammariere e Roberto Casalino, autori significativi, capaci di mantenere la composizione e la stesura dei testi sempre ad un buon livello qualitativo. Anche se poi, come sempre accade nella musica, tutto viene elaborato e filtrato dal proprio gusto e dalla propria cultura musicale.

 

L'album non si ferma qui. C'è Novembre, firmata da Casalino, una canzone trascinante, orecchiabile, "radiofonica", commerciale al punto giusto, insomma, che da settimane in vetta alle classifiche di vendita sta bissando il successo di Non ti scordar mai di me (presente anche in questo album). Mi permetto una critica, non da musicista ovviamente ma da semplice ascoltatore: l'arrangiamento di Novembre non è dei migliori, troppo scontato, troppo simile a decine di altre basi. Forse dirò una sciocchezza, ma avrei provato a dare al brano anche una lettura "classica", con tanto di orchestra e viole lanciate a corde tese ad incalzare il crescendo sincopato... Ma le leggi di mercato impongono spesso (soprattutto agli arrangiamenti) adeguamenti necessari, a volte anche un po' ruffiani, per poter lanciare "il prodotto" attraverso una capillare diffusione radiofonica. E' un discorso complesso, che meriterebbe di essere approfondito, anche se nel mondo della musica leggera, la morale, alla fine, è sempre la stessa: se non si vende bene non si guadagna abbastanza per poter poi realizzare altri dischi. Ma quando il risultato artistico di un album riesce a mantenersi a buoni livelli, come in questo caso, si possono tranquillamente perdonare anche le più ovvie e scontate strategie di marketing.

 

La cifra interpretativa di Giusy Ferreri offre una buona chiave di lettura anche a pezzi, forse di minore impatto, ma sempre molto suggestivi, come Aria di vita (Tiziano Ferro), Pensieri (Parafioriti/Ferreri) e In assenza (Giusy Ferreri).

 

Fanno storia a parte, secondo me, Passione positiva (Ferro/Casalino) che - seppur piacevole all'ascolto -  non convince del tutto (assomiglia troppo nella struttura ai brani di Ferro più famosi), Cuore assente (The La La Song) di Linda Perry, tiratissima nell'interpretazione ma originale e coinvolgente e Il Party (Zappalorto/Ferreri), gradevolissima bonus track, già pubblicata come singolo nel 2005 (primo tentativo discografico di Giusy) con un arrangiamento forse migliore... Per finire, un piccolo gioiellino firmato dalla stessa interprete, dal titolo Piove, brano che dopo numerosi ascolti posizionerei tranquillamente nella rosa delle canzoni migliori dell'album (quelle citate all'inizio).

 

Grande energia, carnalità e voglia di cantare  che tracimano da ogni singola nota, una buona tecnica vocale (che può ancora migliorare), ma soprattutto credibilità, entusiasmo e passione. Tutto questo al servizio di brani ben scelti e ben calibrati che spaziano agevolmente tra i più svariati generi musicali. Una vera boccata d'ossigeno.

 

L'album, pubblicato a metà novembre, ha subito conquistato i primi posti delle più disparate Hit Parade. Cosa volere di più dal primo disco di canzoni inedite di una giovane esordiente? Molti la davano per spacciata dopo il successo della prima canzone, lei per scaramanzia ha chiesto un anno di aspettativa per non perdere il suo vecchio lavoro... Io invece auguro a Giusy Ferreri che questo album non rappresenti che l'inizio di una lunga e sfolgorante carriera. Perché la stoffa c'è!

 

Rosario Bono - 16 dicembre 2008