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Puntuale, dopo lo sfortunato rituale festivaliero (Sanremo 2017), ecco finalmente il nuovo album di inediti di Giusy Ferreri pronto a riscattare alla grande la credibilità e la bravura della nostra piccola, grande artista (ammesso e non concesso che ce ne fosse bisogno).

 

Le tracce del CD sono 14, davvero tante, ma la loro durata ruota intorno ai tre minuti, un tempo strategicamente breve... Siamo in un ambito pop (sia melodico che elettronico) ricco di suggestive ballads e di  atmosfere dance e reggaeton che cavalcano con efficacia l'onda di un genere già in parte collaudato dalla Ferreri. Un sound ritrovato ed apprezzato anche nei tre inediti che insieme a ROMA-BANGKOK corredavano HITS, la raccolta di successi pubblicata poco più di un anno fa.

 

Apre l'album FA TALMENTE MALE (che non è tra le mie preferite). Con la sincerità e la spontaneità che la contraddistinguono, Giusy ha ammesso nel corso delle recenti interviste che le sonorità del brano scelto per Sanremo non erano forse adatte per quel tipo di manifestazione, dove c'è sempre un'orchestra con cui fare i conti, specificando anche che su disco il pezzo beneficia di una doppia sovrapposizione vocale che conferisce al cantato quella forza e quello lo spessore che sul palco dell'Ariston sono venuti a mancare. A questi "inconvenienti" si sono aggiunti problemi di natura fisica: fiato corto, nausee (Giusy ha annunciato di aspettare un figlio!) e un'emissione vocale non proprio calibrata, con tonalità decisamente troppo basse anche per una particolarissima voce da contralto come la sua. Dopo l'esibizione della prima serata un blogger ha scritto che nel finale della canzone Giusy sembrava l'orca assassina... Tremendo!

 

Oggi, dopo aver ascoltato il nuovo album, mi chiedo come mai la scelta del brano da presentare al Festival sia caduta proprio su FA TALMENTE MALE, un pezzo incalzante, musicalmente interessante, che nel disco insieme a tutti gli altri ha un suo perché, ma che buttato allo sbaraglio, fuori da un certo contesto, non è "arrivato"... Devono averlo capito anche ai "piani alti" - magari un tantino in ritardo - ed è per questo che è stato scelto di lanciare subito un nuovo singolo, PARTITI ADESSO, che col suo inciso accattivante si appiccica addosso fin dal primo ascolto. Un pezzo molto gradevole, solare, che mi ha rimandato alle "stravaganze vacanziere" di Giuni Russo degli anni Ottanta, dove tra uno straniero ad Alghero e una limonata cha cha cha, veniva una gran voglia di muoversi e di cantare...

 

I brani che apprezzo di più sono L'AMORE MI PERSEGUITA con la partecipazione vocale di Federico Zampaglione dei Tiromancino, LA DISTANZA, E' FINITA L'ESTATE e IMMAGINAMI (che vede tra gli autori un ispiratissimo Marco Masini), poi tra le preferenze in crescendo ci sono anche GIROTONDO, OCCHI LUCIDI e IL RESTO DEL MONDO E' DIVERSO DA TE. Ma tutti i pezzi, anche quelli che al momento mi sembrano meno coinvolgenti, sono impreziositi da testi originali e spunti musicali accattivanti. Tralascerei giusto due o tre canzoni, per me evitabili.

 

Ascoltando integralmente l'intero dischetto, spesso si rischia di essere travolti in un vortice forse un po' troppo concitato di ritmi ossessivi e ritornelli martellanti ripetuti ad oltranza, ma alla base, oltre al talento e all'istintività di Giusy Ferreri. maestra nel prendere di petto brani non certo facili da affrontare, c'è materiale di buona fattura, c'è sostanza. Gli arrangiamenti sono freschi, moderni, figli del nostro tempo e grazie ad un ottimo missaggio il lavoro nell'insieme risulta omogeneo, perfetto nella fusione della parte più scintillante con quella più malinconica e introspettiva. Ogni canzone ha sfumature e particolarità differenti che si apprezzano appieno solo dopo ripetuti ascolti.

 

Definirei GIROTONDO una sorta di jukebox con tanti bei 45 giri, tutti potenziali singoli da gettonare.

 

[Una riflessione, tra parentesi, sui parolieri... Negli album di musica leggera usciti negli ultimi anni i testi delle canzoni sono tutti molto complessi e articolati, probabilmente è solo una moda (leggi anche Modà), ma da Tiziano Ferro in poi pare sia diventata un'esigenza imprescindibile sciorinare frasi e concetti elaborati che tra l'altro poi risultano molto difficili da proporre dal vivo. Tutto questo chiacchierar-cantando alla lunga rischia di stancare... Non sarebbe preferibile cercare di comunicare le stesse cose sforbiciando un po', sottraendo, sintetizzando? Come si dice: "Il troppo stroppia". Altrimenti, se le parole da dire devono essere così tante, meglio dedicarsi alla prosa, scrivere un articolo, oppure provare a confezionare un bel rap, e così non ce le cantiamo più. Chiusa la parentesi...]

 

Detto questo, spero che in futuro, dopo la maternità, la nostra fuoriclasse non rimanga "schiava del ritmo" e che sia messa nella condizione di poter spaziare anche in altri generi attraverso una mirata ricerca di repertori, non necessariamente inediti. Giusy meriterebbe di riuscire ad approfondire ed esaltare nel tempo (con tanto studio e altrettanto impegno) le sue doti interpretative, oltre che continuare ad essere la cantante unica e speciale che già tutti conosciamo.

 

 

14 MARZO 2017 Rosario Bono

 

ULTIMA MODIFICA 27.3.2016