Il mio universo
GIUSY, LA "PROMESSA"
MANTENUTA
Quando ascolto per la prima volta un nuovo
album non mi piazzo subito davanti allo stereo con il libretto
dei testi in mano e il volume a palla nelle cuffie.
Assolutamente no. Il mio "rituale"
consiste nel lasciare risuonare nella stanza il CD ad un volume medio/basso, mentre mi
muovo per casa o faccio altro. Mi piace, come primo impatto,
percepire soltanto l'atmosfera che si viene a creare. E così
mi lascio attraversare da sensazioni, suoni e umori
a cui
cerco di non dare subito una precisa identità. Preferisco
rimandare la lettura dei testi e l'attenzione ai dettagli dei
singoli brani ai successivi ascolti, fino ad essere
sufficientemente consapevole di poter giudicare e scegliere.
Prima di ascoltare un CD con le proprie orecchie
(anche se a volte sono quelle d'asino), il massimo sarebbe
evitare come la peste bubbonica
qualsiasi recensione, riuscire a non farsi condizionare da
fattori esterni ed arrivare "nudi e puri" alla meta. Un tempo era più
probabile che ciò accadesse, oggi il bombardamento mediatico
è capillare, gioca in anticipo e non risparmia niente e
nessuno, tantomeno la musica leggera che rimane comunque anche
un prodotto da vendere e quindi da sponsorizzare subito e al
meglio. Siamo sempre fin troppo informati, ma va bene anche
così, basta imparare a mantenere le giuste distanze...
Ero impegnato a ritoccare al PC l'immagine di una vecchia
foto di famiglia, un po' rovinata dal tempo e da un pessimo
fissaggio, mentre da una parete all'altra dello studiolo
"rimbalzavano" per la prima volta parole e note
de IL MIO UNIVERSO, ultima fatica discografica di Giusy
Ferreri. Non è stato necessario distogliere l'attenzione da
ciò che stavo facendo per capire subito di essere in presenza
di un disco di ottima fattura, registrato come Dio comanda,
pieno di ritmo,
curato negli arrangiamenti e soprattutto "domato" superbamente
dalla voce potente e passionale di Giusy. Impressioni poi
confermate dai successivi ascolti a cui si è aggiunta la
sorpresa di scoprire dei testi non banali e sempre al servizio di tematiche forti e
più che mai attuali.
Un buon risultato non si ottiene mai per
caso. L'album si avvale infatti di una pluri-produzione
complessa, ricca ed originale (Corrado e Luca Rustici,
Marco
Trentacoste e Lucio Fabbri, giusto per citarne alcuni) ed è
perfettamente curato in ogni minimo dettaglio. Musica pop-rock
di buona qualità, grazie ad Enrico Ruggeri, Bungaro,
Rudy
Marra, Michele Canova, Francesco Bianconi,
Gennaro Cosmo
Parlato, Ania, Roberto Casalino e la stessa Ferreri,
presente come autrice in ben cinque brani. In tutto 13 episodi
musicali molto diversi fra loro per scrittura e composizione
ma amalgamati da un sapiente lavoro di mixaggio, da
arrangiamenti decisi e corposi, al servizio dell'
inconfondibile cifra
stilistica di Giusy. Tutti pezzi ben confezionati,
alcuni molto efficaci, altri un po' meno, e due o tre a mio
avviso superflui, in ogni caso sempre ricchi di contagiosa energia. L'aveva promesso Giusy che
il nuovo disco sarebbe stato una bomba e così è stato. Un
album esplosivo, come la sua voce, come la carnalità che
esprime cantando, con grande passione e calore umano. Un
lavoro fatto bene è il miglior biglietto da visita per ogni
artista che si rispetti ed è qualcosa che si deve al
pubblico, sempre! Anche
se poi sarà lo stesso pubblico a farsi coinvolgere o meno e a deciderne le sorti. A me è piaciuto fin dal primo ascolto e continua a
piacermi molto, anzi di più...
•
IL MARE IMMENSO - Da Sanremo in poi, questa
bella canzone si lascia
ascoltare ogni volta con rinnovato piacere e curiosità, e ogni volta
sembra di trovarci dentro qualcosa di nuovo. E' un pezzo davvero
grintoso e originale che guadagna ancora più punti associato
alle accese suggestioni del relativo video che pare girato in
un girone dell'inferno dantesco, con una Giusy Ferreri
dolcemente maliziosa e sensuale.
•
DEJA VU - La coppia Ruggeri/Schiavone sa ancora
stupire, soprattutto quando affida i pezzi che compone ad interpreti
femminili dalla personalità vocale particolare e
importante. A mio avviso è
il brano migliore dell'album. Me ne sono innamorato.
•
PICCOLI DETTAGLI - Un gioiellino che si apprezza
subito, una ballad cucita su misura sulla voce potente di Giusy.
•
HAI SCELTO ME - Un brano abbastanza coinvolgente ma
non sconvolgente. Tra quelli che ascolto meno.
•
NOI BRAVE RAGAZZE - Un divertissement alla Rino
Gaetano ci può sempre stare. C'entra pochino col resto dell'album ma
è una canzone orecchiabile e con un testo simpaticamente
irriverente.
•
IL MIO UNIVERSO - Mi spiace per l'autore... Ma
questa la salto spesso.
•
ROSSI PAPAVERI - Questa invece mi piace parecchio.
Mi fa saltare sulla sedia, cantare in auto, mi mette di buon
umore. E pensare che nel testo si "ironizza" sugli effetti
delle sostanze
stupefacenti. L'effetto della canzone è simile... ma senza danni
collaterali.
•
IL MIO COMANDAMENTO - Rock piacevole ma "già sentito"... Niente
di esaltante.
•
ROSITA - Piccolo capolavoro. E' senza dubbio
nella rosa delle mie preferite.
•
PARETI TACERE - Giusy firma da sola questa
canzone, dimostrando ancora una volta notevole talento anche
come autrice. Siamo sicuri che non si sarebbe potuto trovare
un titolo migliore? Stride un po'...
•
RESPIRO - Complimenti davvero a Gennaro Cosmo Parlato
che ha regalato questa chicca molto, molto "minosa" alla
piccola, grande Giusy che non si è fatta per nulla intimorire dalla
difficile struttura del brano e lo ha affrontato superbamente.
•
NIENTE PROMESSE - Vale ciò che ho scritto per
"Pareti tacere", Giusy è davvero al top quando interpreta le sue
composizioni. Sono pezzi che vanno ascoltati più volte per
essere metabolizzati, ma alla fine risultano vincenti.
•
LINGUAGGIO IMMAGINARIO - La firma di Giusy in
questa canzone è associata a quella di Maurizio Parafioriti.
Ed è subito meraviglia, stupore,
per la scelta delle parole, per il significato ermetico (ma non
troppo) del testo, frutto di un'introspezione visionaria degna di una grande
autrice.
Diciamola tutta! Secondo me, se al posto
di 13 pezzi (che sono comunque sempre tanti per un solo album), questo disco si fosse fermato
a 9 o 10 tracce sarebbe stato un CAPOLAVORO assoluto di stile,
ritmo e modernità. Ma visto che anche i pezzi, a
mio parere minori, non sono
brutti ma soltanto meno coinvolgenti, rimane immutato il buon livello del
lavoro svolto.
Poi, si sa, per quanto riguarda le canzoni tutto è
sempre molto soggettivo, e i brani che a me non sono piaciuti
forse soddisferanno altri palati, più o meno fini.
Evviva Giusy!
Rosario Bono - 25.3.2011
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