Juliette Gréco - Dalla soffitta al web
Molti anni fa, in uno dei grandi empori dell'usato della mia
città, nelle scaffalature dedicate ai libri e alle vecchie
pubblicazioni, ebbi la fortuna di trovare (a meno di ventimila
lire) un grosso e pesante volume perfettamente rilegato con
copertina lucida, in cartoncino rigido verde, contenente
l'intera annata 1958 dello storico settimanale Sorrisi e
Canzoni. Lo sfogliai subito con una certa emozione e soprattutto
con tanta curiosità. Anche se quegli articoli e quelle foto,
dedicati alle vicende della musica e dello spettacolo della fine
degli anni Cinquanta, sembravano lontani anni luce dal
mio mondo e dai miei gusti, ebbi la sensazione di avere tra le
mani una piccola rarità; non esitai un istante e comprai il
librone. Librone molto ingombrante e pesante (ma altrettanto intrigante)
che ebbi modo di scoprire soprattutto nei mesi successivi,
leggendo e rileggendo molti articoli, soffermandomi
sui particolari e sorprendendomi, nonostante la testata si
occupasse di "sorrisi e canzoni", di quanto fosse curato
nell'impaginazione e nella scrittura.
E poi, che sorpresa, nei numeri di fine anno della
raccolta vedere spuntare
le prime copertine a colori! Un bel colpo d'occhio dopo decine di "settimane" in bianco
e nero.
Dall'ultimo trasloco,
il "sorrisone", come fu da me battezzato all'epoca, è rimasto in
soffitta per anni, insieme a non so quanti altri libri, a due
vecchi computer morti stecchiti e alle palle dell'albero di
Natale. L'ho portato giù pochi mesi fa, per sfogliarlo
nuovamente, e mi sono quasi stupito della presenza di ben dieci
servizi dedicati a Juliette Gréco. Non che mi fossero sfuggiti a suo tempo,
ma all'epoca
del recupero del "sorrisone" non seguivo ancora la Gréco,
quindi probabilmente non mi ero soffermato più di tanto. Il piatto forte di questi
servizi è una biografia in 7 puntate, per un totale di venti
pagine, a firma Luciana Peverelli, una scrittrice amica di
Juliette. L'ho trovata interessante e l'ho trasferita
integralmente su questo sito:.
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Ho scoperto Juliette Gréco e il suo
universo, ricco di canzoni, poeti, scrittori, film e dischi,
nell'inverno del 1991, con un ritardo "secolare" imperdonabile e
davvero imbarazzante. L'occasione si presentò con il recital
della Signora al Teatro Ponchielli di Cremona. Conoscevo già,
ovviamente, il personaggio, non fosse altro per gli spaventi che
mi aveva fatto prendere, quando da bambino la vedevo avanzare
lentamente dal buio delle sale del Louvre, nascosta dietro la
maschera di Belfagor, ed entrare nella mia cameretta
attraverso lo schermo in bianco e nero della
Tv. Che paura! Mi nascondevo sotto le coperte ma con un occhio
aperto e l'altro chiuso non mi perdevo un fotogramma della
famosa serie televisiva d'oltralpe, destinata poi a diventare famosa
in tutto il mondo.
Mio padre, che
in Francia ci aveva vissuto per più di dieci anni, mi aveva già
parlato qualche volta sia della Gréco che della Piaf e i suoi
racconti non mi avevano mai lasciato indifferente. Forse il
semino che ha fatto sbocciare negli anni a venire il mio affetto
particolare per la Francia è stato piantato proprio allora... Ma fu quel
primo recital a teatro la vera folgorazione. Ho amato la Gréco
da allora e insieme a lei molte altre "cose francesi", l'ho
amata nel pieno della sua maturità artistica, per il suo vocione
possente e la sua presenza autorevole sul palco, per le parole
delle sue canzoni e per la sua incredibile storia di donna e di
artista. Dal '91 ad oggi ho cercato di essere presente ai suoi
rari concerti in Italia, ogni volta che ho potuto.
La
discografia che va dalla fine degli anni '40 agli anni
'60 l'ho scoperta poi, ma il timbro di voce e gran parte del repertorio legati
a quegli anni non sono mai stati nelle mie corde. E' la
Gréco
degli ultimi trent'anni'quella che preferisco, quella che ha
osato e sperimentato di più.
P er
chi volesse documentarsi come si deve,
esiste un'ottima biografia, autorizzata (già segnalata in questa
sezione), molto dettagliata e fedele, che racconta
bene vita, arte ed opere di Madame. E' stata pubblicata in
Italia nel 2003 (edizioni Le Lettere), si intitola
Le vite di una cantante di
Bertrand Dicale ed è un bel tomo di 600 pagine!
Il
reperto del '58 recuperato dai
vecchi numeri di Sorrisi e Canzoni è poca cosa al
confronto, ma ha un suo fascino. Mi ha fatto tenerezza, scorre
via bene e pur essendo "romanzato" rispecchia assolutamente la
realtà e i fatti accaduti. Una mini-biografia fino ad oggi
inedita sul web e che ora è disponibile su Voci Divine,
per la gioia (spero!) di tutti coloro che hanno amato e che
continuano ad amare incondizionatamente questa unica, immensa
Artista.
Rosario Bono
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31 OTTOBRE 2010
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