Ho scoperto questo nuovo album per caso,
girovagando tra gli scaffali di MediaWorld. Stava lì in bella
mostra in un numero "illimitato" di copie al modico prezzo di
13 euro e 90. Mi ha colpito la confezione speciale del cd: un
elegante digipack formato maxi (16x16 cm) rilegato come un
libro. Da una copia aperta ho potuto ammirare l'interno e
sfogliare le 32 pagine fitte di immagini scattate durante la
lavorazione del disco. Dopo l'ultima foto, in una doppia
tasca, da una parte il cd e dall'altra un corposo libretto con
i testi, i dati tecnici e i credits. Carta e cartoncino
rigido, neanche un grammo di plastica. Un piccolo gioiello di
eleganza! L'avrei acquistato subito, istintivamente, se non
altro per premiare un prodotto fatto così bene e proposto ad
un prezzo davvero onestissimo. Ma ho voluto "anche" scoprire
come avrebbero reagito le mie orecchie all'ascolto del dischetto e così son tornato a casa e mi sono
documentato sul suo contenuto, grazie a Youtube... Onestamente devo
dire che non conoscevo Harry Styles, non conoscevo la sua
faccia, le sue origini e le sue evoluzioni artistiche e
ho voluto prima ascoltare attentamente la sua musica, il resto
è venuto dopo... Sono rimasto colpito dal risultato. Voce
particolare, dolce e potente, grande energia e 10 brani
inediti di tutto
rispetto che portano anche la sua firma, realizzati con un team di collaboratori eccezionali,
intenzionati a far rivivere le suggestioni e le atmosfere dei
grandi miti musicali degli anni Sessanta e Settanta. Il tutto
filtrato dallo stile e la grinta di un carismatico artista di
soli 23 anni. Un ragazzo che ha dimostrato qui (ma anche dal
vivo) un talento e una professionalità sorprendenti. Non
aggiungo altro, se non che ovviamente sono tornato al negozio
per comprare il cd...
Di seguito segnalo alcuni passi tratti dalle
recensioni pubblicate da maggio (mese di distribuzione
mondiale del disco) fino ad oggi. Rispecchiano molto l'idea
che mi sono fatto di questo sorprendente lavoro ascoltandone
più volte tutte e 10 le tracce, tra l'altro senza mai riuscire a trovarne
una che non mi convincesse del tutto o in parte. Chapeau!
Rosario Bono
S E L E Z I O N E R E C E N S I O N I
La Repubblica - Quando il pop diventa adulto
Il biglietto da visita, il singolo Sign
of the times,
sono quasi sei minuti di epica pop rock che hanno strappato
addirittura paragoni con il Bowie di Life
on mars.
Il glam rock torna in almeno un altro paio di casi: Only
angel è
tutta riff di chitarra e cori in falsetto, Kiwi un rockettone
neanche tanto leggero.
I paragoni vanno dal Beck di Carolina alla
psichedelia di Meet
me in the hallway:
potrebbe essere un album di quaranta o cinquant’anni fa.
From
the dining table e Sweet
creature fanno
leva solo sulla chitarra per accompagnare la bella voce,
limpidissima, di Styles.
Per forgiare la propria personalità
Styles si tiene fuori dalla corsa alla modernità. “Non siamo
più quelli di una volta”, canta in Two
ghosts.
Ma forse è tornato ad essere quello di una volta, il teenager
inglese che prima di essere reclutato per fare l’idolo delle
ragazzine (negli One Direction) suonava Beatles e Bryan Adams nei college e ai
matrimoni con la sua band White Eskimo.
Rockol - Recensioni
Con gli One Direction in pausa (indefinita) Harry Styles
debutta come solista con un album che sembra rivolgersi più ai
genitori, che alle ragazzine. Anticipato dal singolo
Sign of the times
(il Guardian, scrivendone, ha scomodato addirittura Bowie e i
Queen), l'album del cantante contiene
dieci canzoni lontane anni luce dall'universo-One Direction.
Spettakolo! - Il nuovo disco di Harry Styles è un piccolo
capolavoro
Un album vario che mischia sensazioni, emozioni, melodie e
ritmi diversi. Diversi soprattutto dalle canzonette
strappalacrime con le quali abbiamo conosciuto il timbro di
Styles negli anni passati. Pur avendo preso una spiccata
ispirazione dalla musica del passato, quel british rock che ha
creato una solida base nel mondo musicale, Styles è riuscito a
creare una sua dimensione. L'album di debutto vuole anche dare
un segnale forte: una sorta di stendardo anarchico contro le
produzioni pop e nate dai talent show (che non rinnega e che
ringrazia sempre), un distacco dai generi in voga al momento
(pop, rap ed elettronica) e un arrivo ad una libertà che prima
non c'era, soprattutto riguardo i contenuti dei brani. Testi
più ricercati, con storie e riferimenti reali, e soprattutto
personalità: in 10 brani Styles è riuscito a toccare corde
diverse, creando canzoni facilmente memorizzabili ed
alternandole ad altre riconoscibili ma decisamente più
particolari.
Ritratti di note - Harry Styles: quando la fama non sazia la
fame di arte
Che cosa può portare un giovane cantante come Harry
Styles che,
con gli One Direction ha conosciuto il successo planetario, ad
avere il coraggio, e forse il buon senso, di fare una grossa
marcia indietro e ripartire da zero in veste di solista? Due
cose: la saggezza e la stanchezza. In un mini-ecosistema
protetto dove tutto andava studiato a tavolino, la sensazione
di libertà deve essersi ridotta proprio ai minimi termini.
Ecco perché Harry Styles, così come Zayn Malik, ha sposato la
pausa “a tempo indeterminato” del gruppo per mettersi a
scrivere con calma soppesando i tempi ma anche i suoni per un
lavoro che ha sorpreso un po’ tutti, detrattori compresi.
“Non volevo fare errori ma soprattutto non volevo avere fretta
perché negli ultimi tempi la fretta la faceva da padrona. Ci
capitava spesso di scrivere mentre eravamo in tour. Stavolta
volevo godermi il piacere di realizzare un album senza
pressioni, non mi è mai capitato di sentirmi così libero”