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MIA MARTINI Testimonianze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Drupi - Nel 1972 due amici compositori avevano pronto un brano adatto a Mia Martini, ma c'era bisogno di qualcuno che lo cantasse per incidere un provino e poi farglielo ascoltare. Chiesero a me. Mimì quando sentì la canzone ne fu entusiasta, ma pochi giorni prima di andare a Sanremo cambiò idea e mollò tutto. Al Festival ci andai io, il brano era VADO VIA e diventò un successo incredibile. Mia Martini è stata la mia fortuna, ho iniziato la carriera grazie a lei.

 

2011 - LIBERO Quotidiano.it

 

Ivano Fossati - Mia Martini è di sicuro, insieme a Mina, la più grande cantante che abbiamo avuto, dal punto di vista tecnico, interpretativo, ma soprattutto dal punto di vista umano, cioè della profondità con cui riusciva a scavare, non solo le canzoni e le parole, ma proprio tutta la musica che toccava.

E poi era una grande appassionata e intenditrice di musica, sapeva moltissimo della musica degli altri, degli altri generi, della musica del mondo. Se ricordo bene, la sua cantante preferita era Aretha Franklin, aveva dei gusti "alti" e d'altro canto si vede e si sente.

 

2012 - VISIONI PRIVATE - Tv Rai

 

Dori Ghezzi - Conservo dei bellissimi ricordi dei momenti trascorsi insieme a Mimì, come quando Fabrizio, Ivano (Fossati, N.d.R.) ed io siamo andati a farle visita nello studio di registrazione, all'epoca dell'incisione dei brani di quello che poi è stato il suo ultimo capolavoro LA MUSICA CHE MI GIRA INTORNO. In quell'occasione, Mimì non si aspettava che insieme a noi ci fosse anche Ivano, non glielo avevamo detto perché volevamo farle una sorpresa, dal momento che non si vedevano da molti anni. Abbiamo ascoltato tutto il pomeriggio le sue incisioni, ricordo che restammo profondamente affascinati dal suo particolare modo di ridare forma a delle vere e proprie perle della canzone d'autore. Fabrizio e io ci siamo commossi ascoltando la sua versione di HOTEL SUPRAMONTE e Ivano le ha detto che era la più grande interprete italiana e che con la sua voce era capace di dipingere dei veri e propri quadri.

La stessa sera ci siamo trasferiti a Bologna e con Beppe Grillo, Stefano Benni e l'arrangiatore di Mimì, Fio Zanotti, abbiamo cenato tutti insieme, trascorrendo dei bellissimi momenti. Eh, sì! Mimì quella sera era proprio raggiante. (da un'intervista di Ciro Castaldo per Chez Mimì)

 

2011 LA VOCE DENTRO - Pippo Augliera

 

Adriano Aragozzini - Permettetemi di chiarire, una volta per tutte, come andò la questione dell'ammissione di Mia al Festival di Sanremo del 1989. Vicenda a proposito della quale ho anche avuto una discussione con Renato Zero. Renato, infatti - in un'intervista al TG1 con Vincenzo Mollica, andata in onda anche su Porta a Porta - ha sostenuto che io avevo ammesso Mia Martini a Sanremo su sua richiesta, in cambio del fatto che lui avrebbe partecipato al Festival come ospite. La cosa non è assolutamente vera e l'ho già smentita, sempre con Mollica al TG1. Le cose sono andate in modo del tutto diverso. Appena nominato patron del Festival, mi venne a trovare la mia amica Sandra Carraro, moglie di Franco, già sindaco di Roma, ministro del turismo e dello spettacolo, che poi sarebbe diventato presidente della Lega Calcio e, quindi, della FIGC. Sandra mi fece sentire un nastro con Mia Martini che cantava ALMENO TU NELL'UNIVERSO. Che Mia cantasse benissimo lo sapevo già, ma quella canzone era davvero bellissima, sia nel testo sia nella musica. Sandra mi chiese se fosse stato possibile ammettere Mia al Festival, fregandomene delle voci folli che giravano e sostenevano che l'artista portasse iella. Mi misi a ridere. Dissi che tutti gli artisti dovevano essere scelti dalla commissione d'ascolto, ma che, secondo me, non ci sarebbe stato nessun problema, poiché la canzone era bellissima e Mia Martini bravissima. Questo accadeva due settimane prima che venisse a trovarmi in ufficio Renato Zero. Renato ha sempre parlato di una presunta lettera con la quale sarebbe stato siglato quest'impegno tra noi. Impegno che, in realtà, non c'è mai stato. Ma quando gli chiesi di rendere pubblica la lettera, ovviamente non poté farlo, per la semplice ragione che quella lettera non era mai esistita. I rapporti per l'iscrizione di Mia Martini a Sanremo li ho sempre tenuti con Lucio Salvini, direttore generale della Fonit Cetra, che aveva prodotto il disco e che aveva presentato l'artista al Festival. E anche questo accadeva prima del mio incontro con Renato Zero.

 

2017 - QUESTA SERA CANTO IO - Adriano Aragozzini

 

Luigi Albertelli - Mi ricordo benissimo il nostro primo incontro! L'impressione che ebbi fu, e non cambio e non cambierò mai idea, che fosse e volesse essere una donna sola. Per poter soffrire, in una sorta di autolesionismo purificatorio che l'allontanasse dalla paura del peccato e dalla vita. Il bisogno di amare e di essere amata si sprigionava però in maniera violenta quando iniziava a cantare. Aveva e viveva un suo mondo e forse non confidava neppure in se stessa, ma Mimì senza quelle sue ansie e quelle sue incertezze non sarebbe mai stata quella che è! La più grande.

 

2005 - LA REGINA SENZA TRONO - Pippo Augliera

 

Mina - Per fortuna il talento dolente e intenso di Mimì è rimasto qui, nei suoi dischi, nelle sue apparizioni televisive. Mi piace moltissimo, basta sentirla per imparare sempre qualcosa. La precisione, la purezza, l'uso della voce. La passione no, quella ce l'hai o non ce l'hai. Quella non si impara. Lei ne aveva da vendere.

 

2011 - VANITY FAIR

 

Andrea Lo Vecchio - Poeta: essere poeta è un modo di vivere, di filtrare le cose ed i sentimenti, è un accostarsi alla vita in modo interiore, pagando sempre in prima persona. Poeta è essere un po' fuori tempo e fuori luogo sempre, è non essere mai al centro del problema. Ecco, forse Mia Martini non sa di essere poeta, non ne ha la piena coscienza e, volta per volta, si affida ad una forte personalità musicale che le consenta di mantenere intatto e segreto il suo mondo interiore che la "non coscienza" tiene nascosto in una specie di limbo da dove uscire è difficile. Mimì dovrebbe forse trovare qualcuno che l'aiuti, l'assecondi, non le permetta di affidarsi pienamente e la conduca verso una maturazione piena che le consenta di raggiungere quelle vette, non solo vocali, che indubbiamente meriterebbe.

 

1982 PROFILI MUSICALI

 

Loredana Bertè - Non ho ancora fatto pace con la vita. Il dolore non se ne va e il tempo non cancella. Dopo la morte di mia sorella mi sono alzata ogni santa mattina solo per respirare e sopravvivere. Piena di rimorsi per quei "ti voglio bene" che non ho detto. Oggi canto di nuovo, la voce è molto meglio di quando avevo 20 anni. Mi piace pensare a una cosa bella che mi ha detto Ligabue, che sente molto Mimì nella mia voce.

 

2016 IL GIORNALE

 

Enrico Ruggeri - Mimì era un'artista vera, con grandi contraddizioni, con un carattere decisamente spigoloso, però spigoloso per quanto lei amava la musica e per quanto lei sapeva fosse importante l'immagine che di se stessa traspariva attraverso le canzoni che cantava. Non era una che litigava per avere il camerino più grande o perché il collega o la collega aveva avuto un passaggio televisivo in più, o perché non si trovavano i suoi dischi nei negozi. Era una persona che difendeva le sue scelte artistiche, con una vita difficile, proprio perché ha conosciuto il male di vivere, il disagio e le contraddizioni di un mondo come quello della discografia. Un mondo che è un tritacarne e che fu particolarmente duro con lei, aspro, spietato, cattivo, soprattutto nel periodo a cavallo degli anni Ottanta, nei quali cominciò a circolare la voce che lei fosse legata ad eventi sfortunati o funesti. In realtà il mondo della canzone italiana deve molto a lei e le deve delle scuse, se non altro postume, come in realtà ha fatto. Ma Mia Martini era soprattutto una grande voce con una grande forza interpretativa e sapeva calarsi nelle canzoni che cantava con una intensità che poche donne della canzone italiana hanno saputo raggiungere in questi anni.

 

2000 - RACCONTI DI VITA - Tv Rai

 

Gigliola Cinquetti - Non sono molte le cantanti, o i cantanti in genere, che esprimono dignità... Ecco, Mimì aveva secondo me questa caratteristica ed era forse la cosa più bella.

 

2006 - LA STORIA SIAMO NOI - Tv Rai

 

Gianni Boncompagni - Fu tra quelli che misero in circolazione la voce che Mia Martini portasse sfortuna, determinandone un lungo periodo di lontananza dalla musica. In un’intervista a Epoca del 5 marzo 1989 la stessa Mia Martini ricordava: "La delusione più cocente me la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il presentatore. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi, attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un black out". In un’altra intervista con Enzo Tortora la Martini definì Boncompagni “detestabile".

 

2017 - LA VOCE DEL TRENTINO

 

Adriano Celentano - Finalmente si è capito chi sono quelli che veramente portano iella: quelli del mondo dello spettacolo. Certo non tutti, ma una gran parte di questo mondo di merda, pieno di ipocrisia deve avere qualche rimorso: in fin dei conti hanno contribuito non poco ad accorciare la vita di Mia Martini: e non parlo solo dei colleghi cantanti, ma dei fonici, dei musicisti, microfonisti, editori, arrangiatori e affini, che quando la vedevano si toccavano dando corso al barbarico rito degli scongiuri, mentre lei (una delle migliori interpreti d’Europa) l’unica cosa che chiedeva ai falsi dello spettacolo era solo un po’ di affetto...

Ora gli stessi che, per anni le hanno somministrato il micidiale veleno costringendola all’isolamento totale, senza poter lavorare, lei che di bravura se li mangiava tutti, sono quelli che ora fingono di compiangerla esaltandone le qualità. Loro, i deficienti dello spettacolo, ai quali basta un semplice colore viola per non farli salire sul palcoscenico, che di fuori cantano la solidarietà ma di dentro annaspano nella crudezza del loro razzismo, portando si iella, ma non agli altri, a se stessi...

 

1995 - CORRIERE DELLA SERA

 

Carlo Mandelli - L'epilogo del racconto si conosce già: la voce venuta da Bagnara Calabra ha salutato tutti con la musica ancora in testa. Forse oggi andrebbe diversamente, però di fronte all'evidenza delle cose conviene stare con le unghie ben piazzate, un po' in attacco e un po' in difesa. È il segreto di certi artisti troppo avanti per la gente semplice: ma è un difetto? Perché in fin dei conti quello che ci rimane, come un romanzo dalla trama tutto sommato chiara, sono trent'anni di grandi successi e di altrettanto grandi cadute. E invece quello che ci siamo persi per sempre è lei: Domenica Bertè, Mimì, in arte Mia Martini.

 

2009 - MIA MARTINI: COME UN DIAMANTE IN MEZZO AL CUORE

 

Enzo Gragnaniello - La mia Mimì, voglio ricordare come l’ho conosciuta. Mi hanno chiamato due impresari, conosciuti nel napoletano come il gatto e la volpe, al telefono, e mi dissero che volevano farmi sentire questa artista, che io avevo conosciuto di vista già nel 1983, quando eravamo entrambi alla DDD. Me la ricordavo come un’artista interessante ma non la seguivo. Mi invitano ad un ristorante dove trovo questa donna piccolissima con un cappellino in testa che cantava accompagnata da un pianoforte: sono rimasto di stucco nel pensare che potesse trovarsi in quel posto e mi sono fermato attentamente ad ascoltarla, vederla da vicino era emozionante. Ho guardato uno di questi due e con aria di sfottò ho chiesto che ci facesse lei con tutti e due. Non potevo sapere che c’era un grave problema economico per il quale era costretta ad esibirsi in quelle condizioni. Mi ha ricordato quello che ha dovuto fare anche il grande Charlie Parker, costretto a suonare nei luoghi più stupidi per potere vivere. Quando la sentii cantare, ebbi una forte emozione, ascoltai una voce che mi fece venire in mente Janis Joplin. Mimì l’ho vissuta nel momento più allucinante della sua vita. Anche fisicamente non era al massimo, il suo viso trasmetteva sofferenza ed è questa immagine che ho avuto subito di lei, non appena l’ho conosciuta, che mi ha ispirato i versi di CU’MME: "Si tu nun scinne in funno nun no po’ sapè". Lei sembrava incazzata, con tutti, in realtà era una persona buonissima. Lei era schizzata, ma bella. Era una persona molto intelligente, sensibile e imprevedibile, un’interprete ideale di ogni autore, molto attenta e critica nei confronti dei testi e con una grande cultura, nascondeva una grande sensibilità perché non si può cantare in quel modo, solo le persone che hanno sofferto possono farlo. In quel periodo andavo spesso a casa sua, in Umbria, la sorprendevo a cucinare, a preparare delle torte, mi colpiva la sua spontaneità, il suo riuscire a parlare senza filtri. Era semplicemente innamorata della vita. E così nasce questo grande rapporto forte tra me e lei, un' interprete che ha trasformato con il passare degli anni la sua voce, non più quella vocina bella degli inizi, ma capace di vomitare note ed emozioni, e questo è cantare.

 

2019 NAPOLI MILIONARIA

 

Caterina Caselli - Nella voce aveva la dolcezza e il graffio, come se accentuasse nello spartito certi passaggi. Quando sentii MINUETTO dissi: accidenti, ha un’estensione pazzesca, come fa?

Mi dispiace di non esserle stata vicina in un momento di solitudine, ci ho pensato tante volte… Però sono felice che la sua grandezza sia stata riconosciuta, era un’interprete unica. Ricordo che il marito di Sylvie Vartan mi diceva sempre: “Ci sono le star e le great star”, la differenza tra cantante e interprete è sostanziale. Le grandi interpreti quando trovano una canzone ci mettono parte della loro vita. Lei era una great star.

 

2020 - LA REPUBBLICA

 

Olivia Bertè - Mimì oltre ad essere una grande artista, è stata una persona sensibile e fragile che nella sua vita ha sofferto tantissimo. Aveva tanti progetti. Uno era realizzare un disco dedicato alla luna e questo era già in cantiere. Poi voleva fare un album tributo dedicato a Pino Daniele e inoltre voleva realizzare un disco rivisitando delle antiche canzoni napoletane.

 

2020 - LA VITA IN DIRETTA - Tv Rai

 

Alfonso Signorini (sulla cover di ALMENO TU NELL'UNIVERSO di Elisa) - Diciamolo chiaramente, io non sono d'accordo con questa versione: al di là dell'esercizio vocale di Elisa non c'è nessun paragone con la canzone originale di Mia Martini che è molto più bella perché è cantata con la pancia e con il cuore. Viva Mia Martini!

 

2010 RADIO MONTECARLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagina pubblicata il 30 APRILE 2017

ULTIMO AGGIORNAMENTO 27.9.2020