Talento e volontà d'acciaio
Ho sempre avuto curiosità e mi
sono sempre messa in discussione. Su questo ho basato la mia
vita...
La mia curiosità e
la mia voglia di provarmi in tutte le occasioni e nell’arte, ha
fatto sì che io abbia potuto cantare nei teatri lirici e non...
Ho iniziato a leggere spinta da mio marito e ad ascoltare musica
americana, Ella Fitzgerlad e soprattutto la musica nera
dei grandi cantanti gospel...
Io sono una persona, non un personaggio. Ho sempre
amato scrivere e se non avessi fatto la cantante mi sarei
interessata di scrittura. Il mio scrittore preferito è Philip
Roth, ho letto sette suoi libri consecutivamente, finora,
alcuni anche in due notti, dice delle cose straordinarie. Ho
amato una scrittrice italiana, romana, Elsa Morante,
grande amica di Pasolini, e poi Virginia Wolf,
scrittrice inglese di libri straordinari. Elsa Morante è
morta di malattia, aveva una testa straordinaria per scrivere,
ma allo stesso tempo, un comportamento molto strano nella vita.
Virginia invece si è suicidata, si è messa dei grandi
sassi nelle tasche e si è gettata in un torrente vicino alla
casa, dove andava spesso con il marito… Mi sarebbe piaciuto
molto anche insegnare, studiare la geografia e aver avuto la
possibilità di studiare, ma sono nata in un paese, dove non si
poteva frequentare neanche la quinta elementare, fortunatamente
avevo qualità. Da bambina fui mandata in un collegio a Goro. Nel
1945 facevo la prima elementare, la famosa democrazia
cristiana doveva pensare all’educazione, ma la cosa più
importante per il governo era dividersi qualcosa. Come succede
ancora oggi, ma decisamente in maniera meno netta. Penso spesso
al partito democratico, che è già morto prima di nascere, è
lontano dal popolo, è troppo lento, troppo serio, non dà nulla.
L’ultimo che è stato vicino al popolo è stato Berlinguer
e forse Pertini...
Non ci sono mai stati rapporti tra me e Mina. Ho stima per lei,
perché è scomparsa quando ha deciso che non ce la faceva più a
sopportare il pubblico, come del resto tanti altri colleghi.
Mina non l’ho mai conosciuta se non a Sanremo il primo anno, in
cui arrivai terza e lei indicata da tutti per la vittoria, non
ci arrivò. Mina nasce con un’ugola straordinaria, ha delle
potenzialità vocali molto potenti e forti...
La
domanda che nessuno mi ha mai fatto? Questa è una bella
domanda, in cinquant'anni anni di attività mi sono state rivolte quasi tutte le
domande e direi… anche di un certo interesse. Nel nostro campo
si ricevono molte interviste, però ci sono anche intervistatori
molto sciatti e poco capaci. Una domanda che vorrei farmi è
questa: "Ogni tanto guardo alcuni programmi e mi chiedo: perché
non riesco a parteciparvi?". Ora sono a casa, dopo l’estate ho
fatto uno spettacolo teatrale a Vienna, mi sono stancata
moltissimo, quindi ho voluto sei mesi di pausa. Recentemente ho
confidato nell’invito ad una trasmissione di Pippo Baudo, ma non
ho ricevuto risposta alla mia richiesta. Tempo fa ho inviato un
telegramma: vedendo il Presidente della Repubblica in un luogo
molto freddo ebbi l'impressione che ci fosse un grande vento e
scrissi: "Non ha neanche una sciarpa in un posto così freddo,
Presidente, così rischia un raffreddore, o una bronchite", e il
Presidente mi rispose: "Non tutti gli italiani mi pensano con
così tanto affetto". Io ho scritto una sciocchezza,
un piccolo gesto d’attenzione, ma ho avuto risposta. Ho scritto due volte a
Baudo, ma non ho ricevuto risposta. Ho fatto per due anni
consecutivi, fino a metà dello scorso anno, uno spettacolo
tratto da un libro scritto da un ebreo, La variante di
Luneburg, dove tratto dell’Olocausto. Ho chiesto a Pippo Baudo
di ricevermi nella sua prossima Domenica in, ma non mi ha
mai contattata. Non mi chiamano più per fare certe cose, perché
ho sempre parlato malissimo di questo governo e di chi lo
dirige. Sono troppo a sinistra e troppo cattiva, perché affermo
la verità e sono realista...
Accennando vagamente alla politica,
lei come donna di sinistra, che ricordi ha della sinistra
storica e di Enrico Berlinguer? Ho ricordi di una persona
straordinaria. Ho ricordi del passato storico del partito
comunista e di Berlinguer. Io ho avuto dalla vita e dalla
natura delle doti interessanti in regalo, la possibilità di
esprimermi con Strehler, Luciano Berio,
Piazzolla e mi appartengono molti generi teatrali, se avessi
avuto anche il sentore dell’essere brava a scrivere sarei stata
molto dura nei confronti di personaggi allucinanti. Ho sempre
guardato la figlia di Berlinguer al Tg3, che è diretto da
lei, ed è rimasto il migliore dei telegiornali. Ho un bel
ricordo di Enrico, non l’ho conosciuto personalmente, ma
non dimentico i vecchi socialisti, che quando venne Craxi
erano già morti, Pertini, Nenni. L’avvento di
Craxi ha portato alla distruzione del partito socialista e
tutti noi che eravamo socialisti, ad esempio Strehler,
abbiamo deciso di votare Pci.
Qual è stata la
sua filosofia di vita, o quale filo conduttore l’ha
guidata nelle sue scelte? Quello di avere della curiosità e
di mettermi sempre in discussione. Su questo ho basato la mia
vita, ma, purtroppo ho fatto un grande errore, che è stato
quello di separarmi da mio marito, avevo ventotto anni e avevo
già conosciuto mio marito anziano, naturalmente è accaduta
quella cosa che noi chiamiamo "mi sono innamorata ", ma non era
amore, bensì mancanza di conoscenza di persone della mia età e
quindi l’ho lasciato per il desiderio di avere un marito
giovane, questo è il grande rimpianto della mia vita. Mio
marito, Maurizio Corgnati, era scrittore e amico di tutta
la Rai che era a Roma, con lui ho avuto una figlia,
Martina, che assomiglia molto a suo padre e insegna storia
dell’arte. Maurizio amava molto tutto ciò che era arte e
io lo sposai da ragazzina a ventuno anni. La mia curiosità e la
mia voglia di provarmi in tutte le occasioni e nell’arte, ha
fatto sì che io abbia potuto cantare nei teatri lirici e non,
fino a quando mi è venuta una fortissima depressione, da poco ne
sono uscita. Adesso è un momento difficile, sono stata operata a
una gamba, ho compiuto settant’anni, anche se li porto molto
bene e mi capita spesso di ripensare al passato e alle persone
che ho amato di più, mia madre, mio marito e mia figlia. Mia
figlia è molto più madre di quanto lo sia io per lei, perché è
molto più adulta, io sono cresciuta credendo che l’amore fosse
l’amore, ma non è così. Ho iniziato a leggere spinta da mio
marito e ad ascoltare musica americana, Ella Fitzgerlad e
soprattutto la musica nera dei grandi cantanti gospel. In quel
periodo, nel 1965 partecipavo a una trasmissione Milva
Club con Corgnati come regista ed io cantavo
Mahalia Jackson. Ora ascoltando Bocelli che canta
Padre Nostro, ho pensato alla mia versione straordinaria del
brano, dove sono truccata da nera. Io ho avuto sempre tante
idee, avrei voluto fare Black Brown and Beige di Duke
Ellington, una suite, ma nessun discografico in Italia ha
voluto farla...