Milva Collectors Club 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E così ce l’ha fatta! Milva – la nostra amata Milvaha debuttato “ufficialmente” sabato scorso, 4 luglio, al Festival di Reichenau (Austria) nel ruolo da protagonista femminile nella famosa (e splendida) pièce teatrale di Friederich Dürrenmatt “Der Besuch der alten Dame”, ovvero “La visita della vecchia signora”. Accanto al protagonista maschile Martin Schwab (un attore tedesco molto apprezzato particolarmente nei circuiti teatrali di maggior prestigio, sia in Germania che in Austria) e agli altri “compagni di viaggio” Milva ha vinto una nuova, importantissima sfida: quella di recitare a teatro in una lingua non sua.  E non sembri, questa, una cosa da poco, visto che sono pochissimi gli attori che nella loro carriera hanno accettato di correre questo rischio, anche quando conoscevano abbastanza bene la lingua del Paese che li avrebbe ospitati. Nel caso di Milva, il rischio era ancora maggiore perché lei, nonostante i tantissimi dischi incisi in tedesco,  non ha mai avuto il tempo di approfondire la sua conoscenza piuttosto limitata di questa lingua, con tutto ciò che ne consegue al momento di calcare il palcoscenico non più per cantare ma per recitare, interagendo per tutta la durata della rappresentazione con altri attori. Ma una volontà di ferro, unita a otto mesi di duro lavoro quotidiano, con studio costante della pronuncia e del significato semantico del testo di Dürrenmatt, oltre che del ruolo della protagonista Claire Zachanassian e di ciò che lei rappresenta, alla fine hanno avuto la meglio su tutte le perplessità avanzate dai più scettici o semplicemente dagli invidiosi, e Milva ha trionfato su tutto e tutti offrendo al pubblico di Reichenau una nuova grande interpretazione di questo ruolo che si aggiunge a quello delle molte attrici che in passato si sono già cimentate, sia a teatro che al cinema, con “La visita della vecchia signora”, da Ingrid Bergman a Cristiane Hoerbiger, a Elisabeth Flickenschildt.

 

E’ facile immaginare come il nome di Milva abbia attirato l’interesse di molti sull’avvenimento: sapere che la famosa cantante italiana debuttava a teatro come attrice, e per di più in lingua tedesca, ha avuto nell’ambiente l’effetto di una bomba  sin dal giorno dell’annuncio ufficiale. Il personaggio di Claire, una donna anziana che ricompare ricchissima in città ad anni e anni di distanza dallo scandalo che l’aveva vista fuggire disonorata, per vendicarsi in modo atroce dell’uomo che da giovane aveva amato disperatamente ma che l’aveva tradita e umiliata pubblicamente, sembrava perfetto per una personalità forte e per certi aspetti dura della Milva di oggi; semmai, c’era da chiedersi come mai nessun regista non glielo avesse ancora proposto. Ma c’è un tempo per tutto, e oggi la Rossa può calarsi con autorevolezza in un ruolo tanto bello ma anche così difficile, in cui non si può sbagliare nulla, recitando addirittura in lingua, con quel piglio a tratti “autoritario” della sua figura sottolineato da quella voce fonda e meravigliosa che aggiunge fascino e spessore a questo personaggio da “dark lady”, amplificandone la vis tragica ed amara che alla fine travolgerà anche lei, nonostante l’apparente successo finale dei suoi piani.

 

Riflettori puntati soprattutto su Milva, dunque, al punto da far dire al protagonista maschile Martin Schwab, a quanti gli chiedevano se era vero che avrebbe recitato con Milva, che in realtà “era Milva a recitare con lui”! Una battuta scherzosa, certo, e raccontata dallo stesso attore, ma che la dice lunga su come il nome di Milva abbia catalizzato da subito l’attenzione di tutti.

 

Due, raccontano le fonti, sono stati gli abiti indossati da Milva durante la rappresentazione: uno splendido abito rosso con ampio lapel in tinta, ed un altro nero con generoso décolleté in perfetto stile anni ’20, con guanti lunghi che le lasciavano scoperte solo le dita, il tutto impreziosito da svariati fili di perle attorno al collo e sul petto, oltre che al polso, e da uno splendido cappello d’epoca. Qui sopra, un bellissimo primo piano della Rossa durante la prima, con un’espressione intensa che fa presagire i momenti più “neri” della tragicommedia di Duerrenmatt.

 

Scrivevo all’inizio del debutto “ufficiale” lo scorso 4 luglio: in realtà, la “première” su invito si è svolta il giorno prima, davanti ad un pubblico selezionato ma attentissimo, che alla fine ha applaudito la cantante anche durante il rinfresco tenutosi dopo lo spettacolo, con una Milva bellissima ed in gran forma che rispondeva alle domande degli intervistatori ora seduta su un’auto d’epoca in mostra nell’interno del foyer, ora abbracciata a Martin Schwab mentre faceva un brindisi, o semplicemente in piedi destreggiandosi tra i fortunati astanti.

 

Come è stata la critica dopo la prima? Complessivamente positiva o almeno soddisfacente. Ovviamente qualcuno, nel sottolineare la buona prestazione di Milva ed il suo fascino ancora notevole nonostante tra pochi giorni ella compia 70 anni, ha anche parlato del fatto che la sua non perfetta conoscenza del tedesco ha pesato un poco sulla naturalezza e scioltezza della recitazione, ma questo era stato già messo in conto. Inevitabile anche il paragone, per i tedeschi, tra la voce di Milva perfetta nella dizione nel cantare e “diversa” nel solo parlare. Ma gli applausi non sono mancati per davvero, sia per lei che per Martin Schwab e gli altri attori, oltre che per il regista, di cui qualcuno ha sottolineato in occasione di questa nuova edizione della “Visita” la virata su toni più cupi rispetto a quelli già presenti nell’opera originale.

 

Le repliche proseguiranno ancora sino al 5 agosto per un totale di ben 25 rappresentazioni, tutte da tempo esauritissime: c’è da scommettere che, sera dopo sera, recita dopo recita, Milva aggiungerà sempre nuove sfumature al suo personaggio, finché lei e Claire saranno, nella magica finzione teatrale, una donna sola.

 

Francesco Di Bella - 6.7.2009