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MILVA LIVE - Auditorium Parco della Musica - Roma
12 MARZO 2005 - La Sala Sinopoli è immersa nel buio:
solo le tenui luci di emergenza assicurano l'ingresso dei
musicisti e della silhouette di Milva. Il pubblico
rimane rigorosamente in silenzio come per rispettare l'ingresso di una regina. Un faro arancione delinea i
contorni sfumati della sua folta capigliatura rossa mentre la voce
registrata di Alda Merini recita la poesia Gli occhi di Milva.
Questa suggestiva immagine viene improvvisamente spazzata
via dall'inizio prorompente della musica di Giovanni Nuti e
Milva
si impossessa immediatamente del palcoscenico, presentando le
poesie in musica tratte dal suo ultimo CD, tutto dedicato
all'opera della poetessa già candidata al Premio Nobel.
E Milva ci tiene a sottolineare che, quando due anni fa
stava preparando un nuovo album pop, ha scoperto questo
connubio tra poesia e musica e, per dirlo con le sue parole,
"non ho più voluto fare la regina del pop". Tutta la prima
parte è incentrata su questo lavoro con la presenza in scena
dello stesso compositore che duetta con lei in due brani e poi
si impadronisce della scena per altri due brani da solista.
Uno dei duetti, Piedi adorati, "lo volevano per farmi vincere
a Sanremo, ma non potevo annullare i concerti in Germania già
fissati da mesi" scherza Milva, ricordando che è suo il record
femminile di presenze al Festival con quattordici
partecipazioni.
La musica di Giovanni Nuti è perfetta, sia per la sua voce sia
per l'importanza dei testi e potrebbe sicuramente meritare
un'orchestrazione sinfonica, senza nulla togliere all'ottimo
livello della band sotto la direzione del maestro Natale
Massara.
Nella seconda parte del
concerto si rincontra la Milva più classica con brani scelti
dal suo vastissimo repertorio. Edith Piaf, Vangelis,
Franco
Battiato, Ennio Morricone, Bertold Brecht,
Andrew
Lloyd-Webber, Peter Maffai, Lucio Dalla: sono tutti nomi che
hanno segnato le tappe più intense della sua lunga carriera ed
ognuno viene omaggiato con un ricordo cantato e con i suoi
racconti, che intervallano le canzoni instaurando col pubblico
un rapporto cordiale e giocoso. "Non appena sentirò
un'inflessione nella mia voce mi ritirerò", annuncia, ma nel
finale del brano di Brecht, Moritat di Mackie Messer,
Milva
posa il microfono continuando a cantare con la sua possanza e
sicurezza e quasi non ci si accorge che manca
l'amplificazione: fortunatamente, quel giorno sembra ancora
molto lontano.
Prima parte
Gli occhi di Milva
recitato
Sono nata il 21 a primavera
Nella note che geme il tuo
patire
Gli inguini
I sandali
con Giovanni Nuti
Le osterie
Giovanni Nuti
Prima di venire
La canzone dell'uomo infedele
recitato
L'albatros
Seconda parte
Don't Cry For Me
Argentina
Alexander Platz
Canzone della libertà
Moi je n'ai pas
peur
Moritat di Mackie Messer
Keine Stunde tut mir leid
La vie en rose
Non je ne regrette rien
Milord
Caruso
I sandali
con Giovanni Nuti
Ettore Farrattini Pojani
RARO! N. 165 - Aprile 2005
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