Nina Simone è uno dei personaggi più simpatici e controversi della scena musicale Afro-americana degli anni '60 e '70. Donna di grande talento e carisma ma dal carattere irruente ed irascibile, talvolta litigava persino col pubblico, durante i concerti.

Lei come artista partì molto avvantaggiata rispetto alla stragrande maggioranza dei suoi fratelli neri: lei poté studiare pianoforte e canto in una delle più prestigiose scuole di musica di New York: la Juilliard School of Music.

Ben presto incise per una piccola etichetta una sua versione di I Loves You Porgy, tratto da Porgy and Bess di George Gershwin, che balzò immediatamente fra le Top 20 Hits.

La porta della sua carriera era spalancata e la sua strada tutta in discesa.

Nina era una musicista molto eclettica, anche se talvolta (diciamo giustamente) politicizzata in favore dei movimenti di liberazione dei neri (vedi il brano Backlash sull'album sotto esame).

Ma nella sua musica c'è anche molto Blues, Jazz, Pop, Broadway e perfino folk songs israeliane. Gli amanti delle classificazioni possono inquadrarla come una "nuova" entertainer dall'orientamento Jazz-Pop con Sentimento Soul... diciamo che può essere considerata la Peter Gabriel nera degli anni '60.

La Simone è una bravissima cantante ed usa la sua voce potente, profonda ed abile in modo moderno, spontaneo e poco sofisticato e questo oltreché una sua precisa scelta è un suo chiaro pregio.

Chi non ricorda con simpatia il suo bel brano musicale: My Baby Just Cares For Me?

Ma oggi Nina canta il Blues! E lo fa in maniera totalmente diversa da Billie Holiday.

Sicuramente Nina trae ispirazione dagli insegnamenti di Ma Rainey e di Bessie Smith, rimodernandone il punto di vista: l'estensione vocale è maggiore, l'emissione è più controllata e la tecnica è contaminata da inflessioni europee.

 

 

L'album (pubblicato dalla RCA nel 1967) apre con Do I Move You?, un blues che prende allo stomaco e fa vibrare tutto il corpo; il secondo brano, Day And Night, è un Rithm 'n blues dal feeling Pop ma dal carattere Soul molto ben suonato, molto ritmato e trascinante; si continua con un altro Blues dal sapore Folk (In The Dark) ed il Gospel di Real Real, fino ad arrivare al pezzo forte: My Man's Gone Now nel quale Nina Simone profonde tutto il suo sentimento e la sua bravura. Dal lato B ci aspetta una chicca: I want a Little Sugar in My Bowl è un brano ironico a doppio senso (usato anch'esso in pubblicità), davvero bello, in senso artistico, e profondamente godibile: una vera caramella per le orecchie. Si segnala inoltre la cover The House of the Rising Sun quale originale interpretazione, data la velocità ed intensità dell'esecuzione. Infine l'immancabile Blues for Mama, citazione d'obbligo per ogni bluesman/blueswoman che si rispetti.

C'è da dire che se l'ascolto di questo bel disco è risultato facile, non lo è stato altrettanto il criticarlo: a fronte di un'apparente leggerezza di forma, scendendo più in profondità nella musica, si possono scoprire degli arrangiamenti davvero curati, originali e spunti artistici tutt'altro che banali. Il merito va anche ai musicisti al seguito di Nina, i quali sono davvero in gamba, molto competenti, dei veri campioni: primo fra tutti l'armonicista Buddy Lucas, determinante ai fini della creazione della particolare sonorità di questo album.

Ed ora il suono: la chiarezza, l'intelligibilità e l'ariosità sono le caratteristiche salienti di questa incisione. Il timbro è corretto, molto pulite le altre frequenze, controllato e rotondo il basso, gamma media molto dettagliata ed aperta. L'estensione in frequenza è leggermente penalizzata agli estremi della gamma audio. La dinamica è più che buona in generale, ottima per la voce, il pianoforte e la batteria. Sorprendente per correttezza e tridimensionalità la scena acustica. ben estesa in tutte le dimensioni (un po' meno in profondità), ben distribuiti e rappresentati tutti gli strumenti nelle loro tipiche dimensioni. Rumorini e soffi nisba! Fatica di ascolto zero spaccato!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FEDELTÀ DEL SUONO (magazine) N. 124 Febbraio 2006

 

PAGINA INSERITA IL 23 APRILE 2016