Vedova, madre, artista
"Io non vivo di ricordi, altrimenti dovrei suicidarmi
per tutto quello che ho perduto: un marito, un fratello,
gli amici, un'epoca irripetibile, la grandezza dei
sogni... Oggi sogno ancora, però su scala minore. O
forse è più esatto dire che sogno alla stessa maniera ma
ormai siamo rimasti in pochi, perciò il sogno fa più
fatica a farsi strada. Sono stata un'artista, poi una
moglie, quindi una vedova. Oggi sono una vedova che è
madre e artista. Non ho mai frenato né sterzato
bruscamente. Ho sempre continuato a correre cercando di
fare tesoro dei dolori che la vita mi riservava,
provando sempre a chiedermi il perché. Poi ho smesso di
domandare e mi sono limitata ad accettare".
Capirsi per capire
"Viaggio dentro me stessa. Bisogna capirsi per capire,
bisogna leggere la propria mano per essere in grado di
predire agli altri il futuro. Ho fatto molti errori, e
ho imparato da essi. Ho capito che bisogna accostare
l'orecchio per ascoltare le tante voci che sono dentro
di noi, e il sogno è di riuscire ad ascoltarle tutte
insieme. Questo è l'unico Villaggio globale che
sopporto".
Troppe stronzate
"Ci sono stati troppi idealismi, e troppe stronzate da
naïf, nella mia generazione.
Troppa rigidità e troppo integralismo... Eravamo
convintissimi di essere nel giusto, così non ci siamo
preoccupati di confrontarci, ma solo di convincere gli
altri a seguirci"
Bandita
"Quando mi sono pronunciata contro la guerra in Iraq, la
mia musica è stata bandita dalle radio".
Molto romantica
"Anche se sono molto intelligente, non sono
un'intellettuale. Tutto quello in cui credo,
politicamente o in altri ambiti, è molto romantico".
Viva l'Italia
"L'Italia è il paese che ha placato la mia sete di
conoscenza. E' Rossellini, Fellini, Bolognini. E' il
luogo dove gli artisti hanno inserito nelle loro opere
una visione di Dio unica"... Da bambina, ricordo che
andavo in biblioteca e sfogliavo enormi libri d'arte,
con dentro fotografie di cattedrali, chiese e meraviglie
architettoniche, molte delle quali erano situate in
Italia".
Il lutto gioioso
"Tutti abbiamo a che fare con la morte, questo lo
sappiamo per certo: tutti dobbiamo sperimentare questa
avventura. E' chiaro che quando perdiamo qualcuno che ci
sta vicino soffriamo molto. Alcuni muoiono troppo
presto, come mio marito, altri invece se ne vanno quando
ormai è giunto il loro momento, per esempio mio padre.
Come tutti, anch'io ho dovuto soffrire per la perdita
dei miei cari, però la cosa importante quando accadono
fatti del genere è essere felici di aver conosciuto
queste persone. Non si può vivere il lutto sempre in
modo doloroso, bisogna proporsi un lutto gioioso.
Bisogna permettere che dentro di noi nasca la gioia
della perdita. E' facile provare dolore, mentre la gioia
è un sentimento più difficile. La vita è energia, e noi
ai defunti dobbiamo trasmettere questa energia affinché
loro possano affrontare la loro nuova avventura. Non
sono le lacrime che portano energia, ma la gioia".
Un cazzo e un fiore
"Quando Robert [Mapplethorpe] fotografava due uomini che
si baciavano, o un uomo che pisciava in bocca a un
altro, tentava, alla maniera di Jean Genet, di
raffigurare un determinato aspetto della condizione
umana con nobiltà ed eleganza... Se qualcuno diceva:
"Questa immagine di un cazzo mi disturba", Robert la
toglieva subito e la sostituiva con l'immagine di un
fiore. Perché per lui un cazzo o un fiore erano la
stessa, identica cosa".
Sogni e desideri
"Anche oggi che non sono più giovane, sono un essere
umano dotato comunque di desideri, aspettative, speranze
e sogni. Sotto questo aspetto, non sono affatto
cambiata".
Fragile punk
"Alla gente piace considerarmi come una dura, una punk
che butta merda su tutto... Bè, lo sono, ma sono anche
una persona fragile. Mi piacciono le persone vere, non
le caricature, e so che in me ci sono una parte
femminile e una maschile che devono trovare un
equilibrio".
Sempre e mai
"Sono sempre consapevole di tutto quello che faccio. E
non sono mai stata una egocentrica patologica".
Lesbica o no
"Continuano a domandarmi se sono lesbica oppure no, e
questa è l'ultima volta che risponderò. Le etichette non
hanno senso, e comunque io non scrivo "poesie lesbiche",
scrivo poesie e basta... Capita che qualche essere umano
mi provochi eccitazione, e non ha importanza che si
tratti di Anita Pallenberg o di Mick Jagger, perché
entrambi mi hanno ispirato a scrivere".
Niente di più bello
"Avrei molte cose da dire, ma se devo limitarmi a una
sola è questa: vi prego, per quanto si possa progredire
con la tecnologia, non dimenticatevi mai dei libri, dei
libri come oggetto materiale capace di trasportare
parole, immagini e idee. Nel mondo della materia non
esiste niente di più bello di un libro".
10.7.2014 - Fine 1^ parte -
Seconda parte