Chi è Patty Pravo oggi?
(Ride, n.d.r.)... Non chiederlo a me!
Non mi piace descrivermi, mi piace vivere.
Secondo me Ideogrammi segna la tua
rinascita artistica. E' così?
Non si tratta di una rinascita, perchè
non c'è mai stata una morte. Semmai si tratta di un ritorno da
una lunga assenza voluta.
Perchè questa assenza che durava da
un decennio, se escludiamo un album di successi e le
presenze a Sanremo?
Ero molto stanca. E' difficile avere
sempre energia e stimoli. Comunque la mia è stata una scelta
ben precisa. Ho sempre avuto una vita sopra le righe, senza
poter mai assaporare le piccole gioie che solo una vita
normale può darti. Perciò mi sono detta: "Stop! Mi prendo una
pausa di riflessione". Anche per capire quello che accadeva in
torno a me e al mio lavoro.
Qual è il passo decisivo che ti ha
portato alla realizzazione di Ideogrammi?
Non saprei neanche dirlo. Un po' è stata
questa voglia di ricominciare a scrivere e a suonare. Mi sono
ritrovata piena di energia e di creatività. Mi è venuta l'idea
della "minaccia bionda", che poi sarei io, e mi sono messa a
lavorare come una dannata su del materiale con Fulvio Maras e
Marco Rosano. Non va nemmeno dimenticato il viaggio in Cina
che mi ha stimolato molto e mi ha fatto ritrovare un senso del
tempo e dell'estetica. Così è nato "Ideogrammi".
Perchè in Cina?
In Cina ci sono andata per un viaggio
personale. Lì ho trovato un popolo meraviglioso, un pensiero
molto interessante ed evoluto. Ho trovato il piacere di
conquistare e di essere conquistata. E' stata un'esperienza
indimenticabile.
In "Ideogrammi" si avvertono una serenità
e un equilibrio molto forti. E' vero?
Si, è vero. C'è molto di me nell'album.
Pensa che ci sono ragazzi che mi chiamano e mi dicono che si
scatenano ascoltandolo. Altri invece lo usano terapeuticamente,
per rilassarsi. Queste sono cose che mi fanno piacere.
Quando componi, tieni presente il tuo
pubblico e le emozioni che potresti trasmettere oppure pensi
solo a te stessa, a quello che provi tu?
No, quando scrivo sono come un pittore.
Butto giù le cose che mi vengono in mente, traduco in musica
quello che provo in quel determinato momento.
Sei una donna realizzata
professionalmente. Hai dovuto sacrificare il privato con
inevitabili rinunce e rimpianti?
No. Devo essere sfacciatamente realista
e sincera. Ho avuto una vita splendida. A parte "qualche corsa
sull'erba", che i ragazzi fanno e che io non ho potuto fare
perchè già lavoravo, non ho rinunciato a nulla. Sono riuscita
a realizzarmi sia come artista sia come persona.
Chi sono i tuoi nemici?
Non ho nemici. Sono una ragazza talmente
carina... che credo di non essermene fatti.
Tutti amici, dunque?
Ho tanti begli amici e di questo vado
fiera.
Sei innamorata?
Ma non ci penso proprio! Non mi
dispiacerebbe, ma in questo periodo non mi succede. Quando lo
cerchi, lo desideri, non ti innamori mai. E' quando abbassi la
guardia e ti rassegni che ti arriva tra capo e collo.
Cosa ci puoi dire sul pezzo che porterai
a Sanremo?
E una splendida romanza, un'aria che
ricorda la scrittura dei grandi compositori italiani come
Rossini. Un po' sul melodramma, arrangiata però in modo molto
attuale e moderno. Si sente che alle spalle c'è il lavoro di
"Ideogrammi", ma ci spingiamo più in là. Spero che faccia
divertire, che porti il sorriso, che faccia vibrare.
E dal punto di vista del look,
dell'immagine?
In questo momento sono con gli anfibi ai
piedi!
Vuoi dire che non dai importanza al
look?
Per questo lavoro non necessita una
veste estetica!
Mietta, in un'intervista
su Videomusic, spiegava molto chiaramente che la sua
musica aveva avuto un'evoluzione importante e
significativa ma che non rinnegava, comunque, il
passato...
Perchè dovrebbe farlo?
Dunque anche tu non rinneghi nulla del
tuo passato artistico? Consideri la tua carriera un continuo
processo evolutivo?
E' naturale. C'è poi chi è statico per
natura e chi non lo è. Io non lo sono e i cambiamenti fatti in
tutti questi anni, "Ideogrammi" compreso, ne sono la conferma.
Non c'è, quindi,
una particolare esperienza professionale che non ripeteresti
mai più?
Non dire mai...
A volte si dice!
Si, per forza. Fa parte dell'umano. Però
devo ammettere che non sono una persona portata a guardare
indietro e a pormi domande del tipo "Perchè ho fatto questa
cosa?", o affermazioni come "Quella cosa non mi è piaciuta...
vorrei cambiare!". La vita va vissuta alla giornata. L'unica
sicurezza è che siamo qui oggi; l'importante è sorridere alla
vita e affrontare gli impegni con energia e voglia di fare.
Patty Pravo, o meglio Nicoletta
Strambelli, ogni tanto deve spegnere l'interruttore?
Si, certo! Lo faccio in modo totale;
sono ormai pratica della cosa. Stacco e basta!
Donna Summer, un po' di tempo fa,
dichiarò che l'omosessualità è un atteggiamento riprovevole,
scatenando l'opinione pubblica americana che la
costrinse ad una repentina smentita. Tu cosa ne pensi?
Donna Summer mi è molto simpatica. Tra
l'altro le ho dedicato una canzone contenuta in "Munich Album"
(1979, n.d.r.). A parte questo, non so cosa dire. Ognuno ha il
diritto di vivere la vita come vuole. L'affermazione di Donna
Summer mi sembra comunque un po' fuori tempo e fuori luogo...
Gli esseri umani si possono esprimere in qualsiasi modo,
soprattutto se si tratta di scelte personali che non
coinvolgono altre persone. Non vedo dove sta il problema!
I gay italiani di tutte le età ti
seguono e ti considerano un mito. Che effetto ti fa?
Innanzitutto non mi piace chiamarli gay,
sono persone normalissime. Hanno una sensibilità e un senso
estetico particolari e hanno sempre riconosciuto i fuoriclasse
(ride, n.d.r.)... Cosa ci devo fare?
Ti ritieni un mito? E negli anni Novanta ha
ancora senso parlare di miti?
Il discorso sul "mito" è molto lungo, ci
sono numerosi saggi su questo argomento. Comunque, negli anni
Novanta, bisognerebbe rivalutare in pieno questo termine, che è
estremamente positivo. Il mito è pieno di responsabilità sia
verso se stesso sia verso gli altri; non è una posizione
invidiabile, in cui uno ci si trova a proprio agio e vive di
luce riflessa o altro. I miti sono importanti, soprattutto in
anni come questi in cui non ci sono più punti di riferimento,
ideali e regole. Tutto è molto confuso, molto difficile,
specialmente per i giovani. E il mito, la figura mitica non è
nient'altro che una figura piena di etica, una figura che può
illuminare delle esistenze. Un mito ha anche degli obblighi
ben precisi. Non può permettersi di andare in giro "a fare
marchette" o a guadagnare del denaro facile. Mi rendo conto
che ha una posizione molto scomoda. Deve fare delle scelte
difficili.
Ti senti diva?
Anche questo è un termine da rivedere.
E' sempre usato associato a lustrini e paillettes, mentre i
grandi divi non sono personaggi da varietà o d'avanspettacolo.
Si pensa ai divi come persone capricciose e poco
professionali, invece è gente con grande disciplina, forza
interiore, genialità.
Conosci la musica underground? Che cosa
ne pensi?
Io non ascolto musica! Io ascolto musica
dal silenzio. Però sono informatissima. Proprio perchè parto
dalla fonte.
Se un dj ti chiedesse di remixare un tuo
pezzo con arrangiamenti che non senti tuoi, come ti
comporteresti?
Probabilmente lo lascerei fare. Mi piace
essere stupita.
Credi nei giovani, allora?
Assolutamente si! La vecchia generazione
di grandi artisti ha bisogno del ricambio generazionale. Ci
deve sempre essere qualcuno con talento che emerge. A dire il
vero, giovani artisti con talento ce ne sono già, ma faticano
ad imporsi. Se sei un musicista sconosciuto, ma interessante,
l'industria discografica non ti dà spazio, non ti permette di
far conoscere la tua musica, perchè rompi le palle. Preferisce
avere tutta una serie di artisti omologati, uguali. Sono
facili da gestire, costano poco e rendono comunque. C'è spazio
solo per la mediocrità.
"Ideogrammi" è il primo disco
licenziato dall'etichetta Zard. Le multinazionali non
hanno accettato il tuo lavoro?
No, l'ho deciso io. La nostra
collaborazione era già iniziata in precedenza. Lui (David
Zard, n.d.r.) pensava però di lasciarlo ad una grande
etichetta discografica. Quando sei un grande interprete usi
una multinazionale che ti mette a disposizione grandi
musicisti, ti pubblica qualsiasi cosa, anche materiale
mediocre o, addirittura, di scarto. Sono operazioni
commerciali che ti fan vivere di rendita e richiedono poco
impegno. E' bello però anche rischiare, collaborare o fare
lavori più discreti e difficili dal punto di vista
commerciale. E allora ti affidi ad un'etichetta indipendente
come ho fatto io con "Ideogrammi".
Perchè, allora, ti sei lasciata
coinvolgere nell'operazione revival degli anni Sessanta/Settanta partecipando addirittura alla trasmissione televisiva
"Una
rotonda sul mare"?
Quando sputi nella minestra in cui hai
mangiato per molti anni, quando fai scelte solo di un
determinato tipo, rischi di rimanere fuori dal mondo. E
diventa negativo anche dire no al guadagno facile. Devi farlo
almeno una volta per capire qual è il prezzo, artistico e
umano, da pagare. Per quanto mi riguarda è stata un'esperienza
molto divertente che non mi è costata nulla. Anzi ho
guadagnato un sacco di quattrini... sono anche umana (ride,
n.d.r.)!
Anche Sanremo rientra in questo
discorso?
L'ho sempre visto come la più grande
vetrina musicale italiana. Se vuoi comunicare con il grosso
pubblico, vai a Sanremo. E ci vai a presentare un lavoro o a
fare un regalo. Io ho sempre fatto dei regali: pensa, ad
esempio, a quando mi sono presentata vestita da geisha. Se
vuoi fare delle serate o vendere dei dischi, non fai questo
tipo di scelte.
Pensi allora al pubblico, in questi
casi?
Faccio ciò che mi sento anche se non
sempre so cosa sia (ride, n.d.r.).
E la quasi partecipazione a Sanremo
Novanta
con il brano "Donna con te"?
Quella schifezza?! E' stata l'unica
volta in cui ho cercato di assecondare i discografici. Così mi
sono detta: "Prova a fare la brava ragazza...".
E ti hanno fregato...
Mi sono ritirata perchè non mi
permettevano di cambiare almeno il testo. Questa è una
decisione che può costarti tutta una carriera...
Ma ci vuole più coraggio a rinunciare
come hai fatto tu o ad accettare di sostituirti all'ultimo
momento come ha fatto la Oxa?
No, perchè... lei è una professionista,
no?!
Anche tu...
Certo (ride per l'ultima volta,
n.d.r.)... la sostituita.
Che rapporto hai con il cibo?
Ottimo. Non ho il problema di
ingrassare. Anzi, devo stare attenta a non scendere di peso.
Cosa fai per mantenerti in forma?
Tanta danza. Ho un bel corpicino, no?!