Estate 1971.
Luminosa, ieratica, di una bellezza irreale, PATTY PRAVO, annunciata dal sound
trascinante di Moby Dick dei Led Zeppelin, fa il suo
ingresso trionfale dopo la mezzanotte sulle pedane dei più
esclusivi Night Club della penisola, spesso fasciata da
eleganti tute, sempre uguali ma di diverso colore (nero, arancione e
turchese) che lasciano scoperte spalla e braccio destro e (per amore
del dettaglio) sempre abbinate a scarpe e smalto per unghie dello
stesso colore dell'abito. Apre con Il mio fiore nero i suoi
emozionanti ed affollatissimi happening musicali in riva al mare e
la scaletta è tutta costruita su parte del repertorio più recente
('70-'71). Nessuna pietà per "bambole" e "ragazzi tristi". Si passa
dal gospel (Motherless Child) ai nuovi classici (Yesterday,
Love Story), da Tutt'al più e Un poco di
pioggia a preziosi gioielli del repertorio francese come Canzone
degli amanti, Non andare via e Foglie morte che
già brillano di luce propria nel cielo notturno, mentre gli accordi
profondi di un organo Hammond si dilatano liberi nel vento. Unica concessione ai Sessanta,
l'immancabile Se perdo te che con il beat e il Piper non ha
mai avuto niente a che fare.
Ma Patty Pravo per il suo
nuovo tour estivo ha in serbo altre sorprese. Tre brani in inglese,
non ancora pubblicati che decide di alternare in scaletta: I do
love you, T. L. & R. (Thunder, Lightning and Rain)
e Wasn't I good enough, tutti in lista d'attesa per
essere eventualmente tradotti in italiano e far parte del nuovo
singolo, scadenzato dalla Phonogram per il mese di settembre. I
do love you diventa Un volto bianco sulla neve e, insieme
a T. L. & R. (incisa in inglese), finirà sull'album "Per aver
visto un uomo piangere e soffrire Dio si trasformò in musica e
poesia".
La scelta per il 45 giri cade invece su Wasn't I
good enough di David Shel Shapiro che grazie al testo
italiano di Vito Pallavicini si trasforma in Non ti
bastavo più, canzone presentata con successo alla Mostra
Internazionale di Musica Leggera di Venezia e successivamente a
Canzonissima. Una curiosità: lo stesso brano, con il titolo
Cosa non pagherei e testo differente, viene in un primo momento
affidato al gruppo musicale Le Voci Blu ingaggiato dalla
MiMo (etichetta fondata da Migliacci/Morandi). Difficile, a
questo punto, stabilire se il pezzo debba essere considerato una
cover o un inedito... La personalissima versione di Patty Pravo fa
comunque pensare a qualcosa di più di una semplice canzone.
L'arrangiamento, molto particolare, è del grande Bill
Conti, ed è costruito su un crescendo musicale, tra pause e
ritmi rallentati al servizio di piccole parti del testo, prima quasi
recitate e poi gridate nel finale. Potrebbe essere considerato allo
stesso tempo sia una micro-piéce
teatrale) che una selezione tratta dalla trama più complessa di un
musical. In effetti Shel Shapiro confessa, in un' intervista
pubblicata sul sito web Rockol, che la genesi del pezzo ha
radici nelle prove di scrittura per la realizzazione della colonna
sonora di un film, poi destinata a rimanere incompiuta.
Patty Pravo
si accredita il brano e lo interpreta in tutta la sua felina
fisicità, in un trionfo di elegante e grintosa gestualità. Una
teatralità per molti troppo enfatizzata, drammaticamente esasperata,
ma che probabilmente avrebbe dovuto essere recepita dalla critica e
dal pubblico anche con un pizzico di ironia.
Il disco, che contiene
sulla facciata B Canzone degli amanti, ottiene un discreto
successo e fa capolino nelle classifiche di vendita per alcune
settimane, raggiungendo la sesta posizione. Viene realizzata anche
una versione spagnola, pubblicata nel 1972.
Patty, si sa, sapeva
sedurre il suo pubblico soprattutto con brani in cui credeva
ciecamente, regalando quelle memorabili e intense interpretazioni
che fanno ormai parte della storia della musica leggera italiana. Ma
poteva anche accadere che un brano fortemente voluto e amato, restasse nel
dimenticatoio per decine di anni, per poi ritornare inaspettatamente
in una nuova versione. E questo è successo anche con Non ti
bastavo più che è stata riproposta integralmente solo nel
1999, riarrangiata da Mauro Paoluzzi, nel corso del tour
teatrale Notti, guai e libertà e documentata nelle
tracce del relativo CD live
Fino al 1990
il brano risulta disponibile solo su tre supporti, rigorosamente
in vinile e, precisamente: nell'omonimo 45 giri italiano del 1971,
nella versione spagnola (45 giri No te bastaba ya, destinato
al mercato estero) e nella seconda raccolta PATTY PRAVO,
serie Hit Parade, pubblicata dalla Curcio Editore. Nel
1991 compare per la prima volta su CD, nella compilation
Cocktail (Le donne della canzone italiana) della Lotus
Saar: si tratta di una long-version, con circa un minuto in più di
musica e testo, tagliati prima di mandare in stampa e pubblicare la
versione originale del 1971. Nel 1995 su iniziativa della
Raro! Records escono tre Cds contenenti la produzione estera e
alcune rarità del periodo Phonogram ('71-'72). Tra queste
sono presenti, in due dischetti, le versioni in inglese e in
spagnolo di Non ti bastavo più. Nel 1998 viene
pubblicata una raccolta di brani rimasterizzati (Polygram-Mercury)
che porta lo stesso titolo della canzone:
insieme ad una selezione di altri pezzi dello stesso periodo, la
compilation raggruppa
finalmente tutte insieme, la versione originale, quella spagnola, la long-version e quella in inglese. Nel 2001 nel doppio CD
PATTY LIVE 99, pubblicato da Sony Music, è presente la
già citata versione, eseguita durante la
tournée teatrale. Ultimo "domicilio conosciuto" del brano
è la
raccolta antologica 100% PATTY (BMG 2002), anch'essa composta
da brani rimasterizzati: unica pubblicazione realizzata con brani appartenenti a ben
cinque diverse case discografiche: Rca, Ricordi, Phonogram,
CGD e Sony.
Rosario Bono - Pagina inserita il 31.8.2010
ULTIMO AGGIORNAMENTO
21.9.2020