Arisa e
Noemi - Backstage Teatro Ariston - Prove generali
Fonte: Sito
Web TV Sorrisi e Canzoni
Festival di Sanremo 2014
16.2.2014 - E ADESSO ANDIAMO A COMINCIARE - E
così il Festival di Sanremo ce l'ha fatta ancora
una volta! Grazie a piccoli e grandi interessi economici
e a uno spirito di adattamento tutto italiano, è
riuscito a sopravvivere a se stesso per 64
edizioni.
Sembra impossibile, ma nell'arco di 13 lustri ha
saputo coinvolgere centinaia di artisti nostrani
e stranieri, migliaia di giornalisti e "giornalai", fotografi, critici musicali
accreditati e altri decisamente improvvisati,
come me e tutti coloro che oggi, grazie alla rete
hanno l'opportunità e la voglia di scrivere le loro
impressioni su un sito, un blog o in un forum di
discussione.
Da molti
anni la manifestazione canora più "miracolata" del
mondo è diventata principalmente un fenomeno
televisivo che punta molto sull'intrattenimento
nazional-popolare, ma ancora riesce a coinvolgere "milioni
e milioni" di telespettatori di ogni generazione, non
necessariamente interessati alle sorti della canzone
italiana. Sì, perché alla fine il Festival lo
seguono quasi tutti, interamente o parzialmente: dagli
schermi Tv, attraverso i media in generale, o "fatto a
pezzi" su Youtube. A volte si tratta di una visione
viziata, annoiata, ma forse alla fine per gli
appassionati di musica "qualcosa rimane tra le pagine
chiare e le pagine scure", come cantava il buon De
Gregori. Quest'anno la mia curiosità è stimolata
soprattutto dalla presenza di Giusy Ferreri,
Antonella Ruggiero e Cristiano De Andrè. E poi
c'è la consueta serata del venerdì (Sanremo Club)
dedicata alle cover... Staremo a vedere
e a sentire.
19.2.2014
- SANREMO IL GIORNO DOPO - Da quando
esiste il WEB, lo sport nazionale, il giorno dopo la
prima serata del FESTIVAL, consiste nell'esprimere
liberamente "in tutti i luoghi e in tutti i laghi" le
proprie impressioni a caldo. In pratica è quello che
succedeva al bar prima dell'avvento di INTERNET. Come
sempre c'è la tendenza ad esagerare. Forse sarebbe giusto
dare a questa manifestazione meno importanza, ma l'effetto
SANREMO è catalizzante a prescindere, non c'è niente da
fare! Quindi, dopo queste premesse, posso dire (per ora) chi salverei...
Arisa
- E' decisamente la ragazza della porta accanto. Con e
senza tacchi, ha dimostrato di saper fare bene il proprio
mestiere. Un bel canto, il suo, in risalto soprattutto nel
pezzo di Cristina Donà, ma in finale va l'altra
canzone, secondo me meno efficace.
Antonella
Ruggiero - Per assecondare i suoi virtuosismi lirici
evoca antiche suggestioni melodiche. La sua voce forgia un
linguaggio ricercato ma accessibile a tutti. Non so se si
è trattato di emozione, ma ho notato qualche forzatura di
troppo e meno disinvoltura di un tempo nell'affrontare le
note più alte. Comunque brava. Il suo nuovo album potrebbe
rivelarsi interessante.
Cristiano
De Andrè - Ha proposto due brani belli tosti e
intensi, testi molto significativi sostenuti da una
costruzione musicale non comune. Però è inutile nascondere
che le interpretazioni, forse perché troppo sentite e
accorate, non hanno beneficiato di un elemento
fondamentale: la comprensione delle parole.
Giusy
Ferreri - Penalizzata da una scaletta che l'ha
costretta a cantare ad un orario assurdo, da un'influenza
in corso e da problemi famigliari importanti, ha portato a
casa nonostante tutto esibizioni calibrate e
dignitosissime. Due brani discreti: il primo decisamente
più "accessibile" (esulteranno le Radio), l'altro più
intimista e ricercato (forse troppo?). Mi sono piaciuti entrambi, e poi la
sua voce è sempre così straordinaria e particolare...
Cat
Stevens (ospite d'onore) - Ecco cosa significa essere un vero, grande
artista, carismatico ed emozionante, indipendentemente dal
fatto di avere o meno un disco in classifica. Con una
dizione perfetta e una chitarra accordata sulle note del
tempo ha incendiato di vero entusiasmo l'intero teatro.
20.2.2014
- QUESTI PICCOLI GRANDI AMORI - Ospite d'onore
della seconda serata del FESTIVALONE è stato Claudio
Baglioni, un artista da sempre molto seguito e molto
amato dal pubblico italiano. Anch'io ero tra i suoi
estimatori, almeno fino alla pubblicazione dell'album
Io sono qui del 1995, anche se il suo ultimo,
vero, grande capolavoro è stato - per me - il doppio album
OLTRE, uscito cinque anni prima. Poi il Claudio
nazionale l'ho un po' perso di vista, ma non per caso,
visto che le sue produzioni hanno preso una strada e i
miei gusti musicali un'altra. Ritrovarlo ieri, in buona
forma vocale, sul palco dell'Ariston ad incastonare
una dopo l'altra le splendenti pietre preziose del suo
repertorio nella dorata cornice di un Festival che,
al contrario, non brilla mai abbastanza di luce propria, è
stato emozionante. Sul sermone, stile Renato Zero,
che Baglioni ha tentato di imbastire dopo
l'esibizione, meglio non dire. Ma questa sua presenza a
Sanremo con "quelle canzoni" mi ha portato ad una
piccola riflessione... Si scriveranno ancora, in
Italia, canzoni come Avrai o Mille giorni di te
e di me? Si riuscirà ancora a vestire un brano con un
arrangiamento scintillante come quello riservato a E tu?
Un nuovo pezzo potrà ancora, in futuro, diventare popolare
come Questo piccolo grande amore e resistere così
bene alla ruggine del tempo? Le canzoni che ho sentito in
questa edizione del Festival non sono tutte brutte
come qualcuno ha scritto. Alcune, dopo ripetuti ascolti,
guadagnano punti, ma non siamo assolutamente a livelli di
eccellenza, ovviamente se parliamo di pathos, colore,
emozione e good vibrations (espressione molto usata
negli anni che furono). Giusto per "dare i numeri" e fare
un esempio con i voti, tanto di moda sul web in questi
giorni, se a Mille giorni di te e di me diamo un
10 e lode, appioppare almeno un paio di 7
alle canzoni del Festival diventa un'impresa ardua.
Forse, qualche edizione fa, in una rosa meno ristretta di
partecipanti, gli 8, i 9 (e a volte i 10)
erano più frequenti, e non credo fosse semplicemente per
una questione di gusti.
Giusy Ferreri e Arisa - Fonte Olycom
21.2.2014
- ORA CHE TUTTI HANNO CANTATO... - Dimentico
volentieri e in fretta tutto quello che (musicalmente)
non mi è piaciuto di questo Festival e faccio il
punto su ciò che di positivo, secondo me, è
rimasto. Queste sono le canzoni promosse per aver,
almeno in parte, confermato le premesse e mantenuto le
promesse:
GIUSY
FERRERI - Ti porto a cena con me
7 meno
meno, mentre all'altro brano avrei dato volentieri un
7 più più.
ANTONELLA
RUGGIERO - Da lontano
6 e
mezzo, ma anche un punto in più se l'avesse cantata
come su disco.
CRISTIANO DE
ANDRE' - Il cielo è vuoto
7+
anche perché sono suoi i testi più belli tra tutti quelli
presentati quest'anno.
ARISA -
Controvento
6+ a
questa che è stata purtroppo la canzone scelta, all'altra
avrei dato 7+.
PERTURBAZIONE - L'unica
U n
bel 6 e mezzo, meritato, perché, come ha
giustamente scritto qualcuno, questo pezzo è la
dimostrazione che una canzone orecchiabile, o commerciale
che dir si voglia, può benissimo non essere una canzone
scema. Molto efficace anche l'esibizione.
RON -
Sing in the rain
6 e
mezzo, perché non me ne frega nulla se è un brano folk
vecchio stampo, mi fa sorridere, cantare, soprattutto
quando ripenso a tutte le lagne che si sono sentite su
quel palco nel corso degli anni. Un po' di leggerezza
è sempre gradita.
E' tutto!
Le nuove proposte non le ho sentite, perché io a
mezzanotte e passa preferisco andare a letto e fare altro:
non lo dico per essere malizioso a tutti i costi, ma
semplicemente perché sul comodino c'è sempre un buon
libro o una nuova rivista da leggere, prima di
dormire. ;-)
23.2.2014
- ARISA LA VINCITRICE - Quando, ieri sera, durante la
finalissima è stata annunciata la terna vincente ho avuto
un attimo di "sgomento". Ho spento e sono andato a
dormire, confidando almeno nel primo posto di Arisa.
Stamattina, la conferma: menomale! Come ho già
scritto, tra i due pezzi che l'artista ha presentato avrei
scelto senza ombra di dubbio quello che purtroppo è stato
scartato, secondo me molto più significativo. Ma Arisa
è brava comunque e ne ha dato ulteriore prova nella serata
dedicata alle cover, rivisitando alla grande un
Battiato d'epoca in versione moderna. Non so quante
volte ancora occorrerà sottolineare che oggi il problema
di chi fa della CANZONE una professione è la mancanza di
un buon repertorio. Non occorre essere diplomati al
conservatorio per rendersi conto del talento di
molti nostri bravi cantanti che, guarda caso, risalta di
più nell'interpretazione di vecchie cover che nelle nuove
canzoni, dove spesso per mancanza di mordente della
musica o dei testi, vengono penalizzare anche
voci molto interessanti. Giusy Ferreri, ad
esempio, è rimasta in gara con una canzone che (a
prescindere dai gusti personali) non si è rivelata
abbastanza forte ed efficace per poter parlare di un
ritorno in grande stile, dopo più di due anni di
silenzio discografico, anche se va ricordato che presto ci
sarà un intero album di inediti tutto da scoprire.
Il Festival rimane ad oggi, nonostante i due o tre
milioni di ascoltatori persi in questa scialba edizione,
una vetrina importante, capace di offrire una visibilità
pazzesca; quello che accade sul palco dell'Ariston
è difficile da far dimenticare e mi dispiacerebbe se
Giusy Ferreri venisse ricordata solo per i tacchi
vertiginosi o per un improbabile taglio di capelli.
In ogni
caso, complimenti ad Arisa, una ragazza che pare
d'altri tempi, timida, fuori dagli schemi attuali che
vogliono la donna aggressiva e sicura di sé a tutti i
costi e in ogni occasione. Lei, al contrario, che pare
perennemente insicura, a quanto pare sa il fatto suo,
soprattutto in campo musicale: è cresciuta e l'ha saputo
dimostrare.
Rosario Bono -
FEBBRAIO
2014
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