Doppio LP DOL 2015 Virgin Vinyl 180 grammi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A1 Black Swan (From The Medium) 6:06
A2 Theme From Samson & Delilah 5:53
A3 If You Knew 3:29
A4 Theme From Sayonara 3:17
B1 The Twelfth Of Never 3:27
B2 Will I Find My Love Today 6:41
B3 Medley - The Other Woman/Cotton Eyed Joe 7:27

 

C1 Silver City Bound 5:05
C2 When I Was A Young Girl 6:03
C3 Eretz Zavat Chalav U' Dash 4:18
C4 Lass Of The Low Country 6:07
D1 The Young Knight 5:32
D2 Vaynikehu 2:29
D3 Mighty Lak A Rose 3:04
D4 Hush Little Baby 4:06
D5 Blackbird 3:56

 

 

 

 

Note - Riedizione dell'album omonimo della Colpix Records del 1963 che proponeva soltanto una selezione del concerto (disco 1), alla quale sono stati aggiunti altri nove brani a suo tempo registrati ma non pubblicati (disco 2). La data dell'esibizione alla Carnegie Hall risulta essere il 12 aprile 1963 e non il 12 maggio come indicato nel retro copertina, dove tra l'altro, nel sottotitolo, si legge "the complete concert", mentre nella versione in doppio CD dell'album vengono inseriti altri tre brani tratti dallo stesso concerto: Work Song, Little Liza Jane e Will I Find A Resting Place?.

 

Selezione dalla presentazione ufficiale dell'album

L'abilità artistica di Nina Simone è già nota ai suoi innumerevoli fans, ma mai è stata rivelata in maniera così esaustiva come in questo album. Con la sua impeccabile padronanza del piano e il suo inconfondibile stile vocale, Nina ha entusiasmato il pubblico della Carnegie Hall, da sempre punto di riferimento dei grandi eventi musicali.

Nina Simone è uno di quei rari esempi di artisti in grado di esprimere musica di qualsiasi tipo con piena autorevolezza. Le sue letture, sia che si tratti di ballads o di torch songs, sono difficili da eguagliare, così come le sue improvvisazioni jazz. Con l'inventiva e l'originalità dei suoi approcci, o semplicemente recitando alla lettera un copione, può stregare il suo pubblico con un pezzo classico, oppure offrire un'interpretazione autentica di un'insolita canzone folk. Prima che la magia dell'incantesimo che riesce a tessere con una canzone pop lasci l'ascoltatore, lei può con il brano successivo entrare in uno stato d'animo nuovo e completamente contrastante, sorprendendo anche i suoi più ardenti seguaci.

Per il suo primo concerto alla Carnegie Hall, Nina ha offerto un programma eccezionale. Alcuni dei brani presentati sono stati già pubblicati su disco, ma nessuno ha mai suonato così bene.

 

Selezione da NINA SIMONE - UNA VITA di David Brun-Lambert

Nel gennaio del 1963, dopo il primo Natale passato a Mount Vernon, gli Stroud (Nina e il marito) si imbarcarono da soli per una crociera ad Acapulco. Furono le ultime vacanze di Nina Simone per i successivi dieci anni, perché al loro ritorno a New York bisognava preparare il suo grande ritorno in scena, programmato per la primavera.

Un ritorno che avvenne alla Carnegie Hall, nella "sala delle sale", dove Nina ritrovava il suo pubblico, ma soprattutto si affacciava a un nuovo punto di svolta artistico. Fu tanto la serata del lutto per il suo sogno di musicista classica quanto quella della morte della cantante di varietà che era entrata di prepotenza nell'immaginario del pubblico dopo The Amazing o Live at Town Hall. Era un'altra artista che calcava la scena, una pianista libera da i suoi demoni e una donna profondamente segnata dalla maternità. La musica classica era ormai uscita dalla sua vita e la sua carriera prendeva una direzione in cui Nina sarebbe sbocciata e avrebbe riscosso un successo sempre maggiore.

Alla Carnegie, Nina tenne un concerto proponendo vari temi rivisitati alla luce del suo bagaglio di musicista classica. A proposito di questa serata cardine, John S. Wilson, giornalista del New York Times, scrisse: "Nina Simone sembrava totalmente assorta nell'atmosfera del momento. Ha un modo di essere così rilassato e disteso che man mano che costruisce i brani può, quando lo desidera, attraversare diversi gradi di intensità drammatica. Nina Simone ha un senso molto sviluppato del dramma, o del contrasto, come quando interpreta una canzone popolare su un ritmo primitivo, ripetitivo e sensuale. E' un animale da palcoscenico, talentuoso e dotato di un grande senso dello spettacolo, ecco perché anche quando le sue idee non prendono forma - e accade - è interessante seguire i meandri della sua audace immaginazione".

Aprì il concerto con un bolero funebre: Black Swan, in cui, al culmine della sua arte, ripuliva la sua musica da qualsiasi artificio per conservarne solo i colori minimi, trascinando le melodie denudate ai confini del dramma. Suonò i temi strumentali di Sansone e Dalila e quello, in stile giapponese, del Theme from Sayonara, in apertura del quale la si può sentire quasi invocare una forza misteriosa. E anche le canzoni della sua discografia recente, tra cui le ballate If You Knew, The Other Woman e il tema di Duke Ellington Cotton Eyed Joe.

Il concerto di Nina Simone alla Carnegie fu un trionfo, prolungato dall'uscita, alcuni mesi dopo, di un disco per la Colpix. Con quell'album live, la pianista avrebbe fatto il suo ingresso in una nuova fase della sua carriera: la più ricca, che univa urgenza e audacia artistica.

 

SOUND AND MUSIC -Recensione

L'album nonostante la data di registrazione ha un suono particolarmente buono e ci permette di ascoltare ogni singola sfumatura della voce di quella che può essere considerata una delle più grandi cantanti del 20° secolo. Un album che non finirete mai di aver voglia di ascoltare.

Registrato dal vivo di fronte a un pubblico tanto strabocchevole quanto entusiasta presso la Carnegie Hall di New York, questo imperdibile album comprende tre brani ispirati al grande schermo: Black Swan, tratto dal film e dal musical The Medium, il tema di Camille Saint-Saëns che aveva accompagnato l’epico Samson and Delilah diretto nel 1949 dal grande Cecil De Mille, nel quale la Simone si accompagnava al pianoforte ripercorrendo le orme degli innumerevoli mostri sacri della classica che la avevano preceduta sul palcoscenico della Carnegie Hall, e il tema scritto da Irving Berlin per Sayonaraun film con Marlon Brando girato nel 1957, di cui la Simone fa rivivere con incredibile realismo lo spirito giapponese. Da queste scelte si può avanzare l’ipotesi che Nina amasse molto il cinema; in fin dei conti, il suo nome d’arte deriva in parte dalla grande ammirazione che provava per le pellicole dell’attrice francese Simone Signoret. Tra i brani migliori di quest’album meritano di essere citati If You Knew (che accanto a Nina vede protagonisti alcuni membri della band di Malcolm Dodd), The Twelfth of Never e Will I Find My Love Today.

 

A cura di Rosario Bono

2.1.2018