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Tutte le vite di Nina di Rosario Bono

 

 

 

 

 

 

 

Raramente mi è capitato di affrontare la biografia di un personaggio con tanta passione e dedizione, e non solo perché l'artista in questione fosse Nina Simone, una delle più grandi protagoniste della musica del ventesimo secolo, ma anche per il talento e l'onestà intellettuale dell'autore.

 

David Brun-Lambert ha saputo infatti fare esercizio di verità, raccontando ed evidenziando con correttezza e senza compiacimenti splendori e miserie di un mito senza tempo, unico nel suo genere nel bene e nel male, nella vita quanto nell'arte. Anche gli episodi più scabrosi sono riportati senza ombra di pettegolezzo o di pregiudizio, semplicemente attenendosi a fatti documentati e a testimonianze attendibili. La pubblicazione di una  biografia dovrebbe avere questo compito e nessun altro. Per le frottole, le mezze verità e gli scoop da quattro soldi ci sono già i giornali scandalistici preposti ad amplificarne lo squallore, prima che arrivi anche in libreria. Scorrono pagine interessanti e dettagliate anche su tutto ciò che ha riguardato il fermento rivoluzionario dei neri d'America, con la citazione delle innumerevoli associazioni più o meno pacifiste succedutesi in decenni di lotta che hanno visto sfilare, purtroppo tra orrori e persecuzioni, leader carismatici come Martin Luther King e Malcom X.

 

In una famosa canzone, Four Women, Nina Simone interpreta in quattro diverse strofe la personalità e lo spirito di quattro differenti donne, ma nella sua vita le figure di donna che sarà destinata ad incarnare saranno quaranta volte quattro (parafrasando una frase riportata dai testi sacri), cioè infinite.

 

Eccole qui, alcune delle figure femminili con cui ha inevitabilmente dovuto confrontarsi chiunque abbia avuto l'opportunità di venire in contatto con la grandezza ma anche con il lato più imprevedibile e oscuro dell'artista:

 

Nina, la pianista che fin da bambina oltre ad essere dotata di una grande e naturale predisposizione alla musica e di un talento sconfinato, si applicava al piano anche sette ore al giorno (per anni) per poter affrontare i classici e la musica di Bach (che adorava!).

Nina che voleva diventare la prima concertista nera e che, dopo aver consacrato tutta la sua infanzia e la sua adolescenza agli studi, non perdonò mai la più prestigiosa università di Philadelphia per non averla ammessa all'esame decisivo. La stessa università che le conferì poi la laurea ad honorem quando ormai era diventata una star planetaria. Troppo facile, troppo tardi!

Nina e i suoi uomini: il padre che la deluse, il marito-manager-padrone, gli amici sinceri (pochissimi) e quelli interessati (una marea), gli amanti di un giorno, gli impresari disonesti e tutti gli uomini troppo amati e mai capiti abbastanza.

Nina e le donne: la madre che non seppe amarla, la sorella prediletta, una figlia troppo trascurata e qualche amore saffico.

Nina e la sua fragilità emotiva, i conflitti, e per contro la sua forza quasi soprannaturale, il suo sconfinato bisogno d'amore, il sesso, gli aborti, le psicosi e i primi sintomi di una progressiva malattia mentale che finirà per annientarla...

Nina e la lotta, i disagi esistenziali e la rabbia per non essere riuscita a seguire la causa dei diritti civili dei neri come avrebbe voluto, passando anche alla lotta armata se necessario, esponendosi in prima persona.

Nina e la violenza, quando si ritrova ad inseguire con la pistola un impresario imbroglione.

Nina la nomade: i suoi lunghi soggiorni, a volte di anni, in diverse città americane, in Africa, in Olanda, in Brasile, in Svizzera e in Francia, tutti trasformati in luoghi dell'anima, vissuti, amati, odiati e poi abbandonati.

Ma soprattutto, sempre e solo Nina al piano. Nina live che si esibisce in tutti gli angoli del mondo, in sale da centocinquanta posti fino a raduni da venti/trentamila persone. Tutti territori in cui è riuscita a farsi ascoltare con rispetto, a portare la sua musica, unica al mondo (un misto di jazz, soul, gospel, traditionals e classica), improvvisando, ipnotizzando le platee, creando fratture interpretative, inventando nuovi arrangiamenti, aprendo varchi imprevedibili tra la sua voce/non-voce e i tasti bianchi e neri del pianoforte.

 

Quando mi avvicinai per la prima volta al repertorio di Nina Simone lo feci con molta curiosità (come sempre) ma anche con un pizzico di diffidenza. Poi, studiacchiando e traducendo i testi, ascoltando con sempre più interesse ed attenzione la sua musica, sono stato prima conquistato e poi letteralmente rapito e affascinato dalla sua statura artistica. Mettendo insieme negli anni una decina di album, sono riuscito ad entrare, prima in punta di piedi e poi più "comodamente", nel suo mondo, sempre con il rispetto del "non-esperto".

Mi mancava qualcosa però: una conoscenza più approfondita, una storia, delle spiegazioni che riuscissero a farmi sentire più a mio agio, a capire di più. Occorreva completare il discorso e andare anche oltre la musica per chiudere il cerchio. Con questa toccante e sincera biografia il piccolo miracolo è avvenuto. Oggi mi ritengo un suo estimatore più consapevole, pronto ad affrontare nuove scoperte, a cercare ancora, per non essere soltanto la "vittima" di un seppur magnifico e inquietante sortilegio. Tutto questo, paradossalmente, mentre in sottofondo sto ascoltando rapito: "I put a spell on you"...

 

PAGINA INSERITA 10.11.2008

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NINA SIMONE/UNA VITA David Brun-Lambert

Edizione italiana: Kowalski/Apogeo Srl