.

 

 

 

 

 

 

 

 

La resurrezione del rock di Ernesto Picenni

 

27.12.2005 E' stata pubblicata recentemente una versione deluxe del mitico album Horses della poetessa/cantante Patti Smith. Si tratta di 2 CD: il primo contiene l'intero album originale rimasterizzato con l'aggiunta di una versione live, datata 1976, di My Generation degli Who, con John Cale al basso; nel secondo CD troviamo il live tenuto al Royal Festival Hall di Londra nel giugno 2005, dove Patti Smith ripropone dal vivo, esattamente trent'anni dopo e nello stesso ordine di brani, l'intero disco d'esordio. Horses uscì infatti nel 1975 e fu un fulmine a ciel sereno nella scena musicale di allora, dominata dal Glam e dal Progressive Rock, ma anche da cantautori intimisti come James Taylor e Jackson Brown. Con questo intrigante lavoro, Patti e il produttore John Cale rimisero in circolo l'energia pura dei mitici anni Sessanta. Il disco si apre con una strepitosa versione di Gloria dei Them di Van Morrison che contiene la famosa frase: "Gesù è morto per i peccati di qualcuno ma non per i miei". Cascate di parole e poesia, sorrette da una base di suoni ruvidi ma non privi di raffinatezza: la lenta Break it Up ed Elegie. Una poetessa che declama in Birdland (con il testo improvvisato in studio) e sorprende in Land/Horses. Su tutto svetta la voce di Patti che incanta per intensità ed espressività. La foto scelta per la copertina del disco (ormai passata alla storia come una delle più belle cover della musica rock) fu realizzata in un magico bianco e nero dal grande fotografo e amico Robert Mapplethorpe e consegnò alla storia l'immagine essenziale ed androgina dell'artista. Nonostante la stroncatura di Melody Maker, la critica unanime parlò di capolavoro e Patti divenne la nuova eroina del rock.

 

Per la celebrazione live del disco, Patti Smith si presenta al Royal Festival Hall in un ensemble che vanta due prestigiosi ospiti d'onore:Tom Verlaine dei Television (annoverato tra i musicisti del disco originale) e Flea (Red Hot Chili Peppers). Inoltre, sono presenti i fedeli Lenny Kaye, Jay Dee Daugherty (già componente del Patti Smith Group) e Tony Shanahan. La band, in gran forma, apre con una grintosa versione di Gloria e una raffinata Redondo Beach, ma è con Birdland che il concerto prende forma e si eleva. Free Money è energia pura e travolgente. Patti annuncia l'inizio della seconda facciata del disco, seguendo il preciso ordine imposto dal vinile, e prende così forma la splendida Kimberly, seguita da Break It Up, dedicata a Jim Morrison. Lo spessore del concerto si concretizza nelle parole e nelle note della devastante e intensa Land/Horses, per 18 minuti, tra le improvvisazioni vocali della Smith e quelle musicali della band. Segue la dolcissima Elegie, scritta come omaggio a Jimi Hendrix (Horses fu registrato agli Electric Lady Studios di New York dove Hendrix incideva). Elegie è molto toccante, tra le suggestioni della tromba di Flea e la voce di Patti che declama sul finale i nomi di amici e musicisti scomparsi, fra cui il compianto marito Fred "Sonic" Smith. Chiude il concerto una grintosissima versione di My Generation dove il pubblico viene incitato a combattere contro la guerra.

 

Il rock non è morto e questo live ne è la prova. Patti è in gran forma vocale e riesce a donare nuovo pathos alle canzoni. L'elegante confezione in digipack contiene un libretto di 32 pagine ricco di foto e articoli di Sandy Pearlman, Paul William e della stessa Patti Smith. Il prezzo dei CD è abbordabile e di questi tempi non è un dettaglio trascurabile. Ho trovato l'idea di questo progetto nuova e geniale. La realizzazione di un'operazione analoga sarebbe grandiosa anche da parte di Patty Pravo, un'artista che possiede ancora le corde giuste per spaziare nel repertorio rock, magari ricreando la magia di album come Biafra e Cerchi, per esempio... Piccoli gioielli musicali che tornerebbero a risplendere non solo nella versione originale rimasterizzata, ma soprattutto nella modernità di un'attuale riproposta live. Sognare non costa nulla...