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Ornella & Gino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scegliendo il titolo di un suo famoso e bellissimo album, Ornella Vanoni definì l'amore Un gioco senza età. E il tempo le ha dato ragione. La signora della musica italiana e uno dei nostri più apprezzati cantautori, al compimento del loro settantesimo compleanno, si apprestano a condividere una nuova stagione artistica tanto entusiasmante quanto impegnativa. Un percorso non solo musicale il loro, iniziato molti anni fa: una passione che nel tempo si è trasformata in amore, affetto, amicizia e reciproca stima.

Il programma è allettante: un disco in uscita, una lunga intervista biografica a due voci, raccolta in un libro e, dopo la promozione televisiva di rito, una serie infinita di concerti, con debutto al Teatro Sistina di Roma nel febbraio 2005. Con intelligente incoscienza e l'entusiasmo di due eterni ragazzi, in questo nuovo tratto di strada insieme sapranno sicuramente dimenticare e far dimenticare la loro rispettabile età anagrafica, a dispetto del tempo che li vorrebbe "adulti" ad ogni costo. Il loro pubblico li aspetta a braccia aperte e certamente premierà questo progetto che si annuncia vincente già nelle premesse quanto nelle promesse...

Al di là dei gusti musicali (io ad esempio non amo particolarmente Gino Paoli come interprete) e sospendendo per un attimo il giudizio sulle scelte di repertorio, mi piace molto osservare da semplice spettatore, queste lunghe e fertili carriere, portate avanti con grande tenacia, sopravvissute alle mode, a qualche scelta sbagliata e all'inevitabile alternarsi di momenti di ombra e di luce. Eventi che non hanno comunque mai offuscato la credibilità dei personaggi, come esseri umani, prima, e come artisti poi. Un discorso che vale anche per molti altri interpreti di ieri e di oggi, come Sinatra, Marlene Dietrich, Milva, Juliette Gréco, Burt Bacharach, Aznavour... tanto per citare alcuni grandi personaggi che, ad un certo punto della loro carriera, hanno scelto di non nascondersi o sparire, privilegiando il contatto con il pubblico. Artisti che hanno saputo fare tesoro di un destino favorevole (buona salute e longevità), con coraggio e amore per il proprio lavoro (leggi professionalità), ricambiando la fiducia e l'affetto della gente, dimostrando una volta in più di avere, oltre ad un immenso repertorio di ricordi (in forma di canzone), qualcosa di nuovo da dire. Quei piccoli e grandi sentimenti da trasferire al pubblico, prima del prossimo "arrivederci". Così, la fortuna e la certezza di non essere caduti in disgrazia nell'immaginario collettivo, vengono confermate dalla voglia di rimettersi in gioco, per poter dare ai loro estimatori esattamente ciò che si aspettano. Questi lunghi percorsi artistici scrivono capitoli fondamentali nel fantastico libro della storia della musica: ricche pagine da sfogliare e da "riascoltare" nei pomeriggi d'inverno o sulle spiagge d'estate, nel silenzio notturno, nell'intimità degli affetti, a casa o durante un viaggio, da soli e in compagnia, per non smettere mai di coltivare l'interesse per la musica, uno di quei tanti piccoli amori che ci possono aiutare a rendere la vita meno insopportabile.

 

NOI DUE, UNA LUNGA STORIA Ornella Vanoni/Gino Paoli (Mondadori) - Il piacevolissimo testo, raccolto da Enrico De Angelis, non ha la pretesa di essere una doppia biografia e nemmeno una semplice intervista a due voci. E' il distillato di preziosi frammenti di vita vissuta, frutto delle testimonianze sincere di due distinte personalità artistiche, unite da un comune destino. Ma il contenuto di questo libro non è assolutamente il racconto dettagliato di un ménage amoroso. E' la storia delle visioni e delle contraddizioni del nostro mondo, dagli anni Cinquanta in poi, un mondo in continuo cambiamento, visto attraverso gli occhi e le esperienze uniche e irripetibili di due grandi personaggi. Un libro che si legge tutto d'un fiato, che ha il pregio della leggerezza e che si sgrana fra le mani come un rosario di ricordi senza malinconie, tra le convinzioni ideologiche di Gino Paoli e l'ironia acuta e dissacrante della Vanoni. Sarebbe bello conoscere sempre in questo modo e con questo stile qualcosa di più dei nostri artisti, perché l'interesse nei loro confronti non dovrebbe esaurirsi con l'ascolto di un disco o partecipando ad un concerto, ma nutrirsi anche di stima, credibilità e sana curiosità. Se non altro per la voglia di condividere da spettatori pensanti - e non da fans esaltati - quel mondo di colori, di poesia e di emozioni che è sempre più difficile ritrovare nella quotidianità. Rosario Bono - 22.9.2004

 

...Finalement finalement/Il nous fallut bien du talent/Pour etre vieux sans etre adultes...  Jacques Brel