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A proposito di Milva e Rai Tv...

 

A dicembre, nello scritto AUGURI E RIFLESSIONI SOTTO L'ALBERO mi domandavo (e non era la prima volta) come fosse possibile che un'artista immensa come Milva, costretta a ritirarsi dalle scene per motivi di salute soltanto quattro anni fa, potesse essere così presto dimenticata, per non dire totalmente ignorata, dai media.

Adesso mi chiedo se anche questo non faccia parte di quelle piccole e grandi miserie tutte italiane che tanto danneggiano l'immagine di un Paese che si crede ancora civile ma che non lo è più da tempo. Perché una nazione che non ha memoria, che non protegge e divulga ciò che è stata l'eccellenza del suo passato e della sua storia (in tutti i campi) è un Paese povero. Stiamo parlando di spettacolo, di intrattenimento, ma soprattutto di buona musica e di cultura (visto il repertorio e l'eclettismo di un'artista come Milva).

 

Non si pretende che ogni giorno, ogni settimana e ogni mese si scriva di Milva e di ciò che ha rappresentato artisticamente in Italia e nel mondo, non si pretende che un canale televisivo (uno qualsiasi) realizzi su di lei un documentario all'anno per spiegare alle nuove generazioni di che pasta fosse fatta questa grande interprete internazionale... No, basterebbe molto meno.

 

Restando in ambito televisivo, basterebbe che la RAI (a costo zero!) ripescasse dai suoi archivi trasmissioni, concerti, partecipazioni e quant'altro Milva è riuscita a realizzare nell'arco della sua carriera per la Tv di stato, e che questo materiale fosse trasmesso in un ipotetico ciclo "dedicato a..." su un canale "particolare" come RAI STORIA, ad esempio, sacrificando anche solo un'ora a settimana del suo palinsesto che sta diventando ormai pesante e noioso più di una vecchia Tribuna Politica. Inizialmente basterebbero quattro o cinque trasmissioni, giusto per gradire, per poi proseguire con altri personaggi di rilievo e programmi altrettanto importanti...

 

Pensavo a tutte queste cose mentre realizzavo una paginetta dedicata a Milva che a breve pubblicherò sul sito, dove ho concentrato una prima serie di articoli tratti dal RADIOCORRIERE TV degli anni Ottanta.

E' proprio nell'archivio del giornale che ho scoperto, quasi per caso, la trasmissione di un concerto registrato a BUSSOLADOMANI nel 1981, andato in onda il 31 luglio in prima serata: si tratta dello spettacolo di inaugurazione di una delle grandi stagioni estive del teatro tenda più famoso d'Italia, capitanato dal grande Sergio Bernardini. Poi c'è anche lo special Milva e dintorni del 1982, girato a Milano e interamente costruito sulle canzoni di Franco Battiato... E tante altre meraviglie... Ma quando si decideranno a rimandare in onda il tutto? Probabilmente non ci pensano neanche lontanamente...

 

E anche sulle tre reti storiche della Rai, nello spazio riservato all'intrattenimento (che dovrebbe essere leggero e intelligente), preferiscono continuare ad inserire ore ed ore di tediosissime trasmissioni, sia nella fascia pomeridiana che in prima serata: spazio e tempo sprecato, destinato a "programmi fotocopia" pressoché inutili. Un esempio (recente) su tutti? Forte Forte Forte, il nuovo Talent Show di Raffaella Carrà & C.... Mi è bastato intercettare qualche frammento, durante le interruzioni pubblicitarie di un film che stavo vedendo su un'altra rete, per esclamare l'ormai mitica frase lasciatami in eredità da un vecchio amico: Che Dio ce ne scampi e calamari! Giusto per sdrammatizzare e riderci sopra, tanto non cambierà mai niente, e fra qualche anno sarò ancora qui a scrivere le stesse cose. Repetita juvant?

 

Rosario Bono - 22.1.2015