Un album decisamente introspettivo, elegante e raffinato (purtroppo l'ultimo)
che arriva inaspettatamente a distanza di 11 anni dal precedente
registrato in studio.
Quando Nina Simone incise questo disco, pubblicato dalla prestigiosa
label statunitense Elektra, aveva 60 anni, un vissuto
importante e una voce maestosa, calda e avvolgente, decisamente
più ricca, priva di
spigolosità e per certi versi ancora più bella e profonda rispetto
al passato.
Tra i solchi di A SINGLE WOMAN non c'è traccia dell'impulsività
e della rabbia di una donna che attraverso la musica cerca di
lottare contro le ingiustizie sociali e per il riconoscimento
dei diritti civili. Non c'è nemmeno l'artista imprevedibile dei
crescendo e delle evoluzioni sonore al pianoforte, protagonista
di quei live
acts decisamente sopra le righe che
l'hanno consacrata autentica fuoriclasse in un mondo di
replicanti. In questo disco, seppur calibrato dall'intesa
perfetta di
un'intera orchestra e arrangiato come tradizione comanda, a farla
da padrone è l'
interprete pura che mettendosi a nudo, riconoscendo i
propri limiti e confessando le proprie debolezze, risulta - se
possibile - ancora
più fascinosa e carismatica.
In una dorata cornice jazz, efficace ma forse non
troppo originale, volteggia sul pentagramma un velo di
romanticismo che spesso s'innalza al suono degli archi e delle
chitarre per poi planare sulla malinconica e struggente vocalità
dell'artista. I testi sembrano scaturire dal bisogno interiore
di svelarsi dopo aver giocato a nascondino con l'altra faccia
della luna. Le parole, a volte oasi d'amore, altre miraggio, sembrano lenire il dolore nel canto in
un viaggio intrigante attraverso i deserti dell'anima e la
rassegnazione.
01 - A SINGLE WOMAN - Le solitudini di una donna
non più giovane e il rimpianto
di un tempo migliore.
02 - LONESOME CITIES - "Ci sono delle città ancora
più solitarie che mi piacerebbe visitare, anche se la mancanza
di voglia di viaggiare è ancora dentro di me. Ci sono degli
uomini affascinanti che vorrei conoscere, giusto un paio giù in strada... Ora vado. Ma forse quando avrò visto tutto,
scoperto tutto, capirò che ancora non riesco a fuggire da me
stessa. Ma finché i treni continueranno a correre, io continuerò
a partire, a cercare, e a rimanere una donna inquieta".
03 -
IF I SHOULD LOSE YOU - Nuova versione di un brano del 1966,
tratto dall'album Wild is the wind. Parole
che si spendono solo per i grandi amori (o presunti tali): "Se
dovessi perderti, le stelle cadrebbero dal cielo e
appassirebbero tutte le foglie... Con te al mio fianco nessun
vento gelido potrebbe soffiare in inverno e dalla neve
nascerebbe una rosa... Sono rimasta sola, il mio amore forse
è stato solo un sogno".
04 - THE FOLKS WHO LIVE ON THE HILL - La pace di
una casa in collina con vista sulle verdi distese, un posto dove
andare per poi fermarsi e formare una famiglia, crescere i figli
e vivere
nella quiete della natura. Un grande
desiderio di normalità. Il brano inizia con una dedica (cosa
abbastanza singolare per un disco registrato in studio) di
Nina
Simone all'amico Errol Barrow, ex primo ministro di Barbados.
05 - LOVE'S BEEN GOOD TO ME - "L'amore è stato
buono con me, io l'ho conosciuto più volte lungo il mio percorso
solitario, ho amato e sono stata ricambiata, e quando sono rimasta
di nuovo sola sono andata avanti per la mia strada e non mi sono
mai lamentata, perché l'amore è stato buono con me...". Uno dei
brani che preferisco: sembra messo lì apposta, a metà dell'opera,
per "sollevare" l'atmosfera. Orecchiabile, fluido,
ma molto significativo.
06 - PAPA, CAN YOU HEAR ME - Cover del brano cantato da
Barbra Streisand nel film YENTL del 1983, da lei diretto e
interpretato. Si tratta di un'accorata preghiera rivolta
all'amato padre dopo la sua morte. Una rilettura superlativa.
07 - IL N'Y A PAS D'AMOUR HEUREUX - Qui si sposano due
mie grandi passioni, l'amore per Nina Simone e per i grandi autori
francesi. In questa canzone l'esperimento riesce alla perfezione.
Il pessimismo poetico di Georges Brassens si addice
all'autorevolezza della sacerdotessa del soul che offre
un'interpretazione scura, definitiva, senza appello. Questo pezzo
fu inciso, tra gli altri, anche da Françoise Hardy: la sua "dolce"
versione in confronto sembra il cantico di una ninfa gentile che
cerca di metterci in guardia sulle asperità della foresta (metafora
della vita per eccellenza).
08 -
JUST SAY I LOVE HIM - Rielaborazione di una bella canzone
d'amore del 1961, dall'album Forbidden Fruit. Il pentimento di
una donna che si accorge di avere abbandonato un uomo
indispensabile "come la pioggia di cui hanno bisogno le rose". E' l'unico pezzo
del disco in cui Nina Simone suona il piano.
09 - THE MORE I SEE YOU - La granitica certezza di aver trovato
la persona giusta senza la quale sarebbe impossibile vivere. Le
canzoni d'amore finiscono spesso per raccontarci un sacco di
bugie e chi ascolta finge di crederci. Un gioco fin troppo
ingenuo ma che piace ancora molto...
10 - MARRY ME - E' "Sposami" (musica e parole
di Nina Simone) a chiudere il disco
con ritmo e "leggerezza".
L'album è stato rimasterizzato e rieditato con 7 brani in più,
sia in versione CD (2008) che in vinile 180 grammi, nel 2015.
Tra i pezzi aggiunti spiccano le cover di The Long and Winding
Road e No Woman, No Cry.
Rosario Bono