L'album - il primo registrato dal vivo -
documenta (anche se parzialmente) una tappa fondamentale del
percorso artistico di Nina Simone. Si tratta del concerto/evento alla
TOWN HALL di New York del 12 settembre 1959: una memorabile
performance che infiammò gli animi del pubblico presente in
sala. Ma furono i giudizi della critica a fare la differenza e
a creare una svolta nella giovane carriera di Nina. All'indomani della sua esibizione
fu letteralmente
osannata da tutta la stampa specializzata in un esaltante
florilegio di meritate lodi e lusinghieri apprezzamenti. Era
nata una stella. I
biografi raccontano che da quel giorno tutti iniziarono a
trattarla in modo diverso, rispettando e assecondando le sue
scelte e le sue richieste. L'esito di quel concerto rappresentò per lei un lasciapassare
illimitato che
le consentì, a soli 26 anni, di entrare a testa alta nella
storia della musica passando dalla porta
principale. Rosario Bono
NINA SIMONE/UNA VITA Biografia di
David Brun-Lambert - Grazie a quella mitica sala newyorchese,
Nina
ebbe l'opportunità di spingersi fuori dalla sfera abitualmente
riservata alle cantanti di moda. Ma soprattutto, il Town Hall,
importante luogo della musica classica, era l'occasione
sognata dalla pianista per dimostrare davvero quanto valeva... Il giorno del concerto, Nina sentiva su di sé
una grossa pressione. Per la prima volta non poteva più fare
la disinvolta prima di andare in scena. Il Town Hall era
inscritto a lettere dorate nei suoi sogni di musicista. Le era
impossibile salire sul palcoscenico senza considerare
l'importanza del momento, che per lei significava il
compimento, il riconoscimento... Quella notte di settembre del 1959 a
New York,
dopo un concerto che verrà giudicato "classico" nel senso
inteso da Broadway, colei che dall'infanzia sognava di essere
una concertista visse un trionfo all'altezza dei suoi sogni.
BBC Music - L'album è stato perlopiù registrato nel corso della
performance di Nina Simone alla Town Hall di New York, nel
mese di settembre del 1959. Tre brani, invece (The Other Woman,
Cotton-Eyed Joe
e Wild is the Wind), sono stati reincisi in studio il
mese successivo e aggiunti alle altre canzoni selezionate.
Si dice che Nina Simone si sia donata con tutto il
cuore ogni volta che si è esibita. Questo concerto ne è più
che mai la prova. Più tardi, dopo anni di live acts nei club, l'artista dichiarerà che alla
Town Hall si rese conto che si trattava di una delle
prime volte che la gente affollava un locale solo
per il piacere di andare ad ascoltarla. La felicità di Nina è evidente
quando alla fine di alcuni brani si lascia andare in gridolini
di gioia, mostrando di godere del risultato della sua
performance quanto il pubblico che l'applaude. L'intensità e
la sincerità delle sue interpretazioni fanno sì che ogni brano
sembri scritto da lei o solo per lei, anche quando affronta Summertime
di George Gershwin, Wild is the Wind di Dimitri Tiomkin o
Fine and Mellow di Billie Holiday.
Nina Simone affronta ogni pezzo con lo stesso peso e con
rispetto, sia che si cimenti in una ballata tradizionale (Black Is the Colour of
My True Love’s Hair) che in un'intensa elucubrazione femminile
come You Can Have Him o che catturi la leggerezza e la luminosità di
un brano come Exactly Like You.
Questo documento sonoro rimane uno dei più grandi esempi del
suo impareggiabile stile.
DeMIUSìK - Si tratta di una delle più belle
registrazioni live di Nina
Simone che
offre anche alcune brillanti esecuzioni uniche in versione
classica. E sue sono anche alcune eccellenti performance al
piano su un paio di brani strumentali, eseguiti con il
supporto del contrabbassista Jimmy
Bond e
del batterista
Albert "Tootie" Heath
(Summertime compare
due volte in scaletta proprio per via della doppia versione,
una cantata e una strumentale). Alcuni pezzi divenuti celebri in seguito alla prima
interpretazione avvenuta proprio in questa sessione del 1959,
come nel caso di Black
Is the Color of My True Love’s Hair, Wild
is the Wind
e The Other Woman
(composizione della cantante blues e R&B Jessie
Mae Robinson),
diverranno degli standard noti che saranno reinseriti in altri
album della Simone o
ripresi in futuro da altri interpreti.
The Guardian - Nina Simone suona il pianoforte
con la grinta e il coinvolgimento di un'artista consumata, di
una donna che ha già vissuto altre vite. A questa
caratteristica unisce una dolcezza sorprendente quando
affronta classiche songs come
The Other Woman,
Black
Is the Color of My True Love’s Hair
e
Fine and Mellow.
NINA SIMONE/UNA VITA Biografia di
David Brun-Lambert - NINA SIMONE AT TOWN HALL si apre con
il brano
Black
Is the Color of My True Love’s Hair, tema
tradizionale scozzese degli Appalachi, ripreso in
seguito da Donovan (con yellow al posto di
black nella sua versione più vicina al folklore
originale): racconta la storia di una ragazza che aspetta
invano il ritorno del suo amante. Nina si approprierà
nel corso della sua carriera del tema Black Is the Color,
arrivando a privarlo di qualsiasi radice folkloristica per
imprimervi il suo marchio.
Accompagnata dai musicisti Jimmy Bond e Tootie
Heath, l'artista offre un concerto che alterna ritornelli
swing (Exactly Like You), ballate diligentemente
interpretate (The Other Woman), composizioni
strumentali dall'atmosfera minacciosa, in cui la pianista
libera la sua tecnica (Under the Lowest, Return Home),
e infine alcuni standard di Broadway, come una versione
strumentale e poi vocale di Summertime, dall'opera di
Porgy & Bess. Quell'interpretazione di Summertime
costituisce in sé un esempio dell'equilibrio precario che Nina
Simone ricercava agli inizi degli anni Sessanta, oscillando
tra raffinatezza, senso teatrale del dramma e dolce
malinconia. Assolutamente da segnalare Wild is the Wind,
canzone firmata da Dimitri Tiomkin e Ned Washington,
già stata resa popolare l'anno precedente dal cantante
Johnny Mathis. Nina si appropria a sua volta del tema e ne
inciderà pochi anni dopo una versione orchestrale
sconvolgente. Sulla sua scia, altri artisti riprenderanno Wild
is the Wind: David Bowie, Cat Power e Jeff Buckley.
Ma ciascuno di loro rimarrà fedele nella sua interpretazione a
colei che spinse quella melodia ai confini del dramma.