PRAVO
SANREMO
2009 Ritagli...
18.2 - IL GIORNALE - Il brano ha l’entusiasmo
scolastico dell’esordiente autore Andrea Cutri, lei lo tratta
come fosse una gran chanson di quelle sbocciate sulla riva
sinistra della Senna. Ce ne fossero (basta che non canti come
ieri sera).
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18.2 - TUTTOSPORT - "E io verrò un giorno là",
titolo perfetto per il momento dell’offertorio nella celebrazione del
giorno dei defunti. Brano al confine con l’operistico, quasi
ipnotico, ma sofferente, soprattutto per le croniche carenze
della sua voce. Un centravanti sopraffino con i piedi ma che
non sa tirar di testa, una saltatrice con una gamba sola.
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18.2 - LA REPUBBLICA - Patty Pravo è un' apparizione, eterea
nella camicia da piratessa chic, tutta di pizzo: "E io verrò
un giorno là" è bellissima, peccato la voce vada un po' per
conto suo. Ma il pubblico è tutto per lei, applauso lungo,
affettuoso.
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18.2 - LA GAZZETTA DELLO SPORT - Patty Pravo ha il suo solito
brano, il fascino fa la differenza.
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18.2 - CORRIERE DELLA SERA - Il giudizio più difficile è sulla
canzone di Patty Pravo. "E io verrò un giorno là" del 28enne
autore sardo Andrea Cutri è un brano da manuale, mistico,
adattissimo a far sprigionare il fascino dell' artista. Ma lei
dal vivo è stata... imprecisa.
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18.2 - IL GIORNALE - "E io verrò un giorno
là": nostra signora Patty Pravo affronta i versi
inconsistenti e la facile melodia del debuttante Andrea Cutri
come se si trattasse di una chanson di Aznavour o di Brel, con
un crescendo che strappa applausi alla sala, per esplodere
nel gran finale.
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18.2 - TV BLOG - Tocca a Patty Pravo con "E io verrò un giorno là".
Vorrei dirne bene, perché non si può non amarla, Patty Pravo.
Però la canzone mi sembra banale, l’interpretazione lascia a
desiderare e ci sono problemi di intonazione.
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18.2 - NONSOLOCINEMA - Per Tricarico e la sua "Il bosco delle
fragole" aspettiamo con ansia la versione registrata che ci
eviti gli imbarazzi canori delle sue esecuzioni dal vivo; lo
stesso dicasi dell’ineclissabile Patty Pravo e dei suoi
vocalizzi agonizzanti da karaoke di beneficenza che adombrano
un interessante arrangiamento.
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18.2 - PANORAMA - Dopo Tricarico, è lei la seconda aliena del
Festival. Ha classe e, anche se la voce è sempre vicina al
punto di rottura, sa come emozionare una platea. Splendida la
parte musicale del brano arrangiato con un crescendo da
standing ovation.
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18.2 - IL MATTINO - Registriamo la noblesse di Patty Pravo con "E io verrò
un giorno là", forte dell’atteggiamento dell’artista,
trionfale anche quando la voce esce sconfitta.
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18.2 - LA STAMPA - Una minisinfonia in ardito crescendo: la
miglior tradizione francese (nelle corde della Divina)
sconfina nel melodramma, per chiudere poi arditamente in rock.
Un percorso spericolato, dal testo molto musicale. Ma la la
tenuta vocale di Patty è stata precaria.
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18.2 - NEXTPLAY - Patty Pravo torna sul palco dell'Ariston e
stona per tutta la durata della canzone così come gli
Afterhours che almeno hanno proposto una canzone interessante
e fuori dal coro...
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18.2 - CATANIA OGGI - A proposito di cariatidi, Patty Pravo
esegue "E io verrò un giorno là ". Canzone suggestiva, ma la
Pravo non ha più la sua voce e, soprattutto, non le si vedono
più gli occhi dai lifting che si è fatta. In sintesi una
sbiadita copia della mia idea di Patty Pravo.
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18.2 - AFFARI ITALIANI - Ieri sera, oltretutto, mi sono
trovato sovente a dover spostare le ragnatele dal video per
poter assistere allo spettacolo: gente come Al Bano, Fausto
Leali, una loffissima Patty Pravo (intoccabile e proprio per
questo deludente, imparagonabile alla performance di "E dimmi
che non vuoi morire"), Iva Zanicchi e infine Pupo che
viene direttamente dalla soffitta impolveratissima della discografia
italiana...
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18.2 - M A X - Stonicchia e quando canta si capiscono
poco le parole. Ma è sempre una regina: applausi appena entra
in scena. Pezzo intenso.
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18.2 - IL TEMPO - Patty Pravo questo suo pezzo non riesce
proprio a cantarlo, ed è un peccato. Sarà per via dei punti a
croce che suturano la sua bocca amorevolmente ridisegnata. Il
nude look a sessant'anni potrebbe essere un azzardo, ma è il
Festival delle tardone che avvampano.
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18.2 - SORRISI E CANZONI TV (Checco Zalone) - Posso dire una
cosa sui big? E che cavolo… Molti sono stonati. Patty Pravo?
Non si poteva sentire. Tricarico? è un genio ma sembrava una
caricatura. A me non piacciono i cantanti tecnici, ma ieri si
sentivano stonature forti.
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18.2 - DG MAGAZINE - Patty Pravo si esibisce e la sua
esibizione lascia a desiderare: canzone tendente alla banalità
e intonazione poco sopra la sufficienza, con stecche a tratti,
ma meglio delle altre.
19.2 - L'UNITA' - POP
PORNO
- Se martedì abbiamo preso atto dell’aggressività
sessuale di Iva Zanicchi (le pornovoglie di una settantenne),
che senza mezzi termini si rivolge libidinosa
all’usufruttuario delle sue vogliose pinguedini, ieri le ha
risposto da par suo la sessantenne Patty Pravo, non sostenuta
dall’ugola ma impegnata a rinverdire i fasti di Stryx: l’una è
esplicita, l’altra esibisce direttamente le poppe. Stasera
tocca di nuovo alla Zanicchi. Il Paese è in ansia.
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19.2 - QN/Quotidiano Nazionale - Ecco l’arrivo di Patty
Pravo, che finalmente ritrova la forma e rende giustizia con
eleganza al suo bel pezzo "E io verrò un giorno là".
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19.2 - L'UNIONE SARDA - La scaletta della seconda
serata prevedeva la ripetizione delle esibizioni degli Artisti
(tranne i tre esclusi) e il debutto di sei proposte. Gli
artisti in gara hanno cantato con maggiore sicurezza.
Soprattutto Patty Pravo, la prima sera davvero in difficoltà,
che, complice un nude look, ha mostrato un seno durante
l'esecuzione del suo brano.
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19.2 - RIVIERA 24 - Ed ecco il fascino l'eleganza e lo stile
di Patty Pravo (ahi ahi, spunta il seno... oops!):
interpretazione molto più intensa di quella di ieri, grande
Patty! E anche il pubblico la premia con un lungo applauso.
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19.2 - IL GIORNALE - Tra i tredici in gara, Renga ha cercato
di porre rimedio alla performance non perfettamente riuscita
dell’altra sera dell’ "Uomo senza età". Così come ci ha riprovato
Alexia, con la canzone Biancaneve e Patty Pravo in versione
parisienne non troppo convinta.
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19.2 - TISCALI MUSICA - Ancora d'effetto l'esibizione di Patty
Pravo, sempre affascinante per quanto giù di voce, e
adeguatamente provocante con ennesimo nude look, stavolta in
nero. Promossa alle serate successive.
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19.2 - FESTIVAL - Quando arriva Patty Pravo con trasparenze
provocanti incuranti dell'anagrafe tutti intonano la canzone "E
dimmi che non vuoi morire". Poi parte il brano della gara
scritta da Andrea Cutri che ricorda i cantautori
francesi. Ma lei sembra uscita dal "Madame Tussaud".
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19.2 - IL MESSAGGERO - Rimane da capire se i giurati in sala
rappresentino il gusto del pubblico a casa. Il loro
atteggiamento all’Ariston continua a lasciare perplessi.
Dovrebbero celare l’orientamento del voto invece sembrano una
claque, ed è certo che Renga, per la seconda volta accolto col
coro sgolato di "Angelo", non temeva l’esclusione, né la
temeva Patty Pravo che per "E io verrò un giorno là" ha avuto
una standing ovation. Di rendita dal passato, perché la voce
non c’era nemmeno stasera, ma in compenso c'era il nude look.
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19.2 - NEWSIC - Riprende la gara con Patty Pravo. Devo
risentirla. L'altra sera non mi aveva convinto. La canzone è
molto bella ma non sono ancora convinto della sua
interpretazione. Non mi emoziona.
19.2 - LA REPUBBLICA - L' omaggio a Fabrizio De André,
con Stefano Accorsi e Claudio Santamaria che cantano "Bocca di
rosa" e "Il pescatore" con la Pfm, è un sollievo dopo Povia.
Pubblico in delirio e standing ovation. Col risultato che a
quelli che arrivano dopo vien voglia di tirare i pomodori.
Pochi gli altri momenti di grazia: il soul-jazz della coppia
Nicky Nicolai e Stefano Di Battista e la canzone "E io verrò
un giorno là". Soltanto la canzone, perché la sua interprete,
Patty Pravo in vistoso nude look a 60 anni suonati, tra un
viaggio e l' altro in villaggi beduini, è completamente
evaporata...
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19.2 - LA REPUBBLICA - Lo chiameremo Baudolis, anche se
è più snello e meno monumentale, perché la sua Italia è, molto
fuori tempo, ancora l' Italia di Pippo Baudo con Al Bano e
Patty Pravo, Fausto Leali e Iva Zanicchi, che sembrano
dinosauri mal clonati per il Jurassic Park di Sanremo...
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19.2 - LA REPUBBLICA -
E IO VERRÒ UN GIORNO LA': bellissima canzone non felice nella
performance. Patty può fare di meglio.
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21.2 - IL GIORNALE (Karima) - La canzone di Patty Pravo
è stellare!
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21.2 - L'UNIONE SARDA -
Patty Pravo si è tolta un bello sfizio chiamando due virtuosi
come Nathan East e David Weckl e un mito trasversale del rock
come Todd Rundgren (un nome che ha messo in difficoltà
Bonolis) ed è riuscita a stonare solo in un passaggio in "E io
verrò un giorno là".
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21.2 - IL MESSAGGERO -
Patty Pravo si è esibita con il supergruppo formato da Dave
Weckl, Nathan East e Todd Rundgren (un po’ sacrificati in una
ballata così sospesa). "E io verrò un giorno là" rimane,
malgrado la voce, il migliore brano rimasto in gara.
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21.2. - PANORAMA - Ma la vera star è stata Patty Pravo
che ha stonato molto meno del solito e ha portato sul palco
musicisti di grande livello come Dave Weckl, Nathan East e
Todd Rundgren. La sua canzone
piace sempre di più e iniziano a circolare voci di una sua
possibile vittoria finale.
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21.2 - MUSICALNEWS - Anche Patty Pravo ha deluso: se
hai una band con Nathan East al basso, Dave Weckl alla
batteria e Todd Rundgren alla chitarra, non puoi far suonare
loro "E io verrò un giorno là" come se fossero tre sessionmen
pop qualsiasi. Devi necessariamente inventarti qualcos'altro.
Non è un caso se, in quei 20 secondi in cui il pezzo presenta
una piccola sezione in controtempo, è sembrato quasi che i tre
volessero "sfogarsi" perché finalmente - seppur per poco tempo
- avevano la possibilità di dare spazio al proprio estro.
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22.2 - LIBERO Reporter - Mi sono augurato fortemente
che la musica di qualità per una volta potesse avere il
sopravvento sulle logiche commerciali magari attraverso la
vittoria (oramai da me stra-professata) di una grande come
Patty Pravo: lo merita davvero questo festival con la sua “E
io un giorno verrò là”, pezzo straordinario, carismatico e
scritto perfettamente su misura per l’artista veneziana.
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22.2 - MESSAGGERO VENETO - Patty è la diva del
festival: il suo è un pezzo valido, bello a tratti, non
adattissimo a lei.
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