Ti sei scelta Roma
come città dove vivere... E' Roma che ha scelto
me. Mi ha adottato lei. D'altronde una veneziana può solo stare a
Roma.
Perché?
Perché è affascinante,
bella, cattiva. E' molto dura come città. In più puoi fare quel
cavolo che vuoi. A Roma non c'è la scusante di dire: "Non esco
perché mi riconoscono, mi danno fastidio." A Roma sono abituati a
tutto.
E' molto che manchi da
Venezia? Ci vai ogni tanto?
Mi manca veramente, è
forse il posto al mondo che mi manca di più. L' ho scoperto nel
deserto, nel Sahara Orientale. Ho fatto tre traversate solitarie,
non mi dilungo perché altrimenti diventa una menata. Splendide però.
Non mi dilungo perché non mi piace raccontare qualcosa che mi ha
dato enorme felicità e che mi ha riempito mente, occhi, etc.,
è un fatto egoistico più che altro.
Però in un momento in cui ero talmente compiaciuta, piena d'amore,
di felicità per come stavo, ho per un momento visualizzato Venezia.
Hai sentito la mancanza di
Venezia?
Si, Venezia, l'unico
posto al mondo che mi può avere.
Quando uno pensa ad
un'artista, pensa a Patty Pravo, un'artista in tutti i
sensi, cioè la persona che fa le bizze, che quando va
sul palco si trasforma... Il fatto di non aver mai avuto
problemi a dire le cose che pensavi ti ha creato molti casini?
Si. E' naturale,
dipende a chi si dicono. Se si ha a che fare con persone
intelligenti che hanno il senso dell'umorismo si possono anche dire.
Tu sei un mito per alcune
ragazze, perché rappresenti la donna libera, che fa
ciò che vuole.
Devo dire che ci
riesco, è sempre stato un imperativo per me nella vita. Sono nata a
Venezia, sono una persona libera di natura, cerco di esserlo. Non ho
fatto molti compromessi.
Hai avuto dei buoni esempi? Sono vissuta
con persone che vivevano in una certa maniera, perciò per me la vita
era quella.
Chi, i tuoi
genitori, tua nonna?
Mia nonna, Peggy Guggenheim. Un certo tipo di persone.
Chi è Peggy Guggenheim?
Peggy Guggenheim era un'amica di mia nonna, abitava in quel periodo
a Venezia e facevo i compiti da lei. Poi ero sempre con gli artisti
della Pop Art in quel periodo, ero bambina...
Quindi hai vissuto in un mondo
particolare?
Si. Poi anche i
veneziani hanno un certo senso della libertà, un certo modo di
essere. Mi sono accorta che ci sono delle restrizioni,
in particolare per le donne, soltanto da 5/6 anni a questa parte.
Guarda che le restrizioni
per il mondo femminile c'erano quando eri ragazzina. Allora
una donna non poteva neppure andare in un bar perché altrimenti era
una puttana.
Ma questo dipende da dove uno vive. A me nessuno ha mai detto che
non potevo entrare in un bar altrimenti ero una puttana, dipendeva
da come c'entravi... Una cercava di camminare per strada e non
fumare la sigaretta. Ma non erano restrizioni così importanti, era
un fatto di buongusto. Perbenismo stupido, non offensivo.
Oggi che restrizioni ci sono?
Innanzitutto ti
trattano come una deficiente. Tipo i rapporti tra avvocato e signore
e avvocato e uomini. Non voglio generalizzare, ma è la prima cosa
che mi viene in mente... Industria discografica: il budget di un uomo è maggiore di quello di una donna. Io non ho mai
fatto un video in vita mia, mi sembra abbastanza assurdo. Comunque
ci sono molte cose importanti che si sono acutizzate, parlo a
livello di lavoro. Non è libertà andare in giro con le gambe e le
tette di fuori, guardare un ragazzo e fischiargli dietro. Quello,
poveraccio, ormai non fa più niente.
Come,
non fa più niente? E' la verità. Non vedi queste migliaia di ragazze al pomeriggio in
centro a Roma. Ci sono le bandine di ragazze e di ragazzi. Una volta
c'erano le bande, facevano la "vasca" e poi si buttavano, adesso
fanno la "vasca" ma non s' incontrano. Adesso c'è anche l' Aids,
però è un atteggiamento che piano piano ha ribaltato i valori e
certe situazioni e si sono venuti a formare degli attriti. Che si
pareggeranno nel futuro spero, prima che diventi troppo vecchia.
Perché, avresti voglia di
trovare qualcuno per cui valga la pena di innamorarsi? Questo sicuramente.
I tuoi amori... ne hai avuti
tantissimi.
Ho avuto una bellissima vita, vorrei continuarla.
Si può dire che tu avevi quasi
sempre due fidanzati contemporaneamente?
Certo che si può dire, non c'è niente di male in questa storia, l'ho
vissuta apertamente. Ho avuto anche due mariti contemporaneamente.
Ma tu ti sposi così?
No. Mi hanno sempre voluto sposare gli altri. Poi il matrimonio
senza l'idea di mettere al mondo dei figli, della famiglia ben
precisa, non fa male a nessuno.
Tu non hai mai avuto
l'intenzione di mettere su famiglia?
L' ho pensato all'età di 16/17 anni. Per fortuna Crocetta, il mio
manager, mi fermò e mi disse: "Pensaci bene perché non è il massimo
che tu possa fare". Ero in partenza per il Giappone. Poi mi ritrovai
a fare dei concerti e pensare: "Che bello, il bambino potrebbe stare
in una culla, dietro, l'attacchiamo al pedale della cassa della
batteria". Come una povera deficiente non pensavo che avrei ucciso
un povero cristo. Da allora in poi ho abbandonato l'idea...
Non hai avuto dei revival con
quell'idea?
Sì, ma ormai avevo deciso. Onestamente ho visto moltissimi bambini,
figli di star, non li ho visti felici. Avere una mamma fuori di
testa ritengo che non sia il massimo.
Pensi di essere una fuori di
testa?
Ritengo di non essere fuori di testa adesso. Ma fino all' 80,
lavorando tutti i giorni, facendo concerti e la vita rock' n' roll
abbastanza spinta, non sarei stata il massimo come madre.
Dove hai ritrovato te stessa,
la calma, la pace?
Veramente io non ho mai avuto la calma e la pace, mi sono arrivate
quando ho cercato di capire cos'era la vita, dopo i miei primi anni
in cui non stavo lavorando...
Perché non stavi lavorando?
Perché era una mia
scelta. Quando mi sono trasferita in America ho trovato altre
dimensioni che non fossero svegliarsi, fare il sound check, il
concerto e rimettersi in viaggio. Quindi ho cominciato anche a stare
meglio. Prima stavo benissimo, però non sapevo cosa fosse un vivere
abbastanza normale.
Quando ti trovi di fronte a una
cosa e non puoi fare nulla per cambiarla, tu eviti di pensarci e
aggiri l'ostacolo?
Magari riuscissi ad
aggirare l'ostacolo, ma non c'è bisogno di aggirare l'idea di una
morte o un fatto già compiuto. Cerchi di prenderne la parte meno
tragica.
Tu non ti sei mai fatta
problemi a mostrarti nuda? Sai, quando si ha un certo tipo di magrezza e non balla tutto, non
vedo problemi.
Hai delle regole mentali o non
ne hai? Moltissime, sembro quasi una bacchettona.
Quali ad esempio?
Normalmente non mi piace dire bugie. Le bugie che dico sono
assolutamente atti creativi alla fine, perché sono innocue. Non
essendo una che mente per abitudine, non me le ricordo, perciò dopo
una settimana me le sono dimenticate. Ho moltissima etica nel
lavoro, nella vita, nell'arte, nel comportamento. Io sono stata una
donna molto libera ma non mi sono data a cani e porci, questo è
sicuro.
Perché eri sempre tu a mollare
gli uomini, invece loro impazzivano, venivano sotto casa tua,
parlavano con quelli che avevi...
Che vergogna. C'è chi per destino è mollato e chi per destino è
lui a mollare. Forse perché non mi piacciono molto le cose che si
trascinano. Quando ci sono stati degli amori importanti e vedi che
le cose non vanno tanto bene, basta.
La
solitudine è la parola di oggi, quella usata di più.
Io sono una solitaria. Mi piace moltissimo stare sola, però devo
dire che questa solitudine un po' comune svalorizza il piacere della
solitudine. Perché non è un piacere, è un obbligo quasi. Nel mio
caso è una scelta, però questa solitudine vagante comincia a
diventare pesante.
Perché hai ripubblicato i tuoi
vecchi successi? Per denaro. E' l'unica cosa che ho fatto per denaro in tutta la mia
carriera. Penso che si debba fare una volta ogni tanto. Poi, se
diventa un'abitudine, per carità.
Cosa farai adesso?
Me lo sono posta il problema. Perché non mi hanno fatto impazzire
queste ultime mie annate. Non ho più voglia di proporre delle cose
se non sono più che convinta. Poi vorrei far partecipare le persone
a qualcosa che a me piace fare e che mi riesce veramente bene: stare
su un palcoscenico; non tutti stanno sul palcoscenico come ci posso
stare io. Allora, siccome è stata una cosa per pochi, non è arrivata
alla massa, alle riprese televisive, etc., è una cosa che mi manca.
Questo è il mio obiettivo per i prossimi due anni. Poi non prometto
niente, non so se continuerò a fare questo mestiere o se farò
qualche raro concerto, super pagato naturalmente. Oppure farò anche
qualcos'altro che esula dal musicale. Vorrei fare delle produzioni
perché penso di essere brava a produrre gli altri. Poi vorrei fare
l'inviata speciale perché così unisco l'utile al dilettevole.
L'utile dei viaggi al dilettevole di andarmi ad impicciare di
cose...
Credi di aver fatto una vita
spericolata?
Eh, la Madonna! Vasco a confronto
non è niente, proprio zero...
Io ti vorrei chiedere tante
altre cose ma non voglio guastarmi il piacere di avere una scusa per
intervistarti ancora tante volte... Ah...
meraviglioso! Anche perché è talmente freddo... Stai morendo, fatti
fare un primo piano da viola!
PATTY PRAVO E RED RONNIE SI ABBRACCIANO E SI BACIANO.
Patty: Ah... Un'ultima cosa ragazzi... In America e
all'estero, in genere, baciarsi normalmente sulle labbra è un modo
di salutare. Invece qui in Italia quando ci si ritrova a darsi un
bacetto così, tutti si meravigliano e c'è sempre quest'incrocio a
volte sfalsato di nasi a destra e a sinistra per baciarsi sulle
guance.
Ma sai che a volte si
sentono anche i bambini dire: "Stai attento che così puoi
prendere l'Aids"...
Per carità, cominciamo a smentire un po' di cose! Perché poi l'Aids
non è molto lontana da noi. Sfortunatamente penso che tutti quanti
abbiano avuto degli amici che ne sono stati colpiti, degli amici che
sono venuti a mancare. Ricordiamoci come era considerato il cancro
quarant'anni fa, se qualcuno allora non c'era se lo faccia
raccontare. Si pensava addirittura che fosse una malattia
contagiosa. L'Aids (con le dovute riserve) non è altro che un'altra
forma di cancro, quindi vediamolo in una prospettiva più umana e
cerchiamo di mettere le persone che ne sono colpite, anche molto
giovani purtroppo, in una situazione nella quale possano, almeno con
gli amici, avere un dialogo. Con un certo tipo di malattia si ha
estremamente bisogno di avere persone umanamente vicine, invece di
vedere questo fuggi fuggi da chissà quale pericolo...
PAGINA INSERITA
6.4.2010
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