Note - Riedizione dell'album omonimo della Colpix
Records del 1963 che proponeva soltanto una selezione
del concerto (disco 1), alla quale sono stati aggiunti
altri nove brani a suo tempo registrati ma non pubblicati (disco
2). La data dell'esibizione alla Carnegie Hall
risulta essere il 12 aprile 1963 e non il 12 maggio come
indicato nel retro copertina, dove tra l'altro, nel
sottotitolo, si legge "the complete concert", mentre nella versione in
doppio CD dell'album vengono inseriti altri tre brani tratti
dallo stesso concerto: Work Song, Little Liza Jane
e
Will I Find A Resting Place?.
Selezione dalla presentazione ufficiale dell'album
L'abilità artistica di Nina Simone è già nota ai suoi
innumerevoli fans, ma mai è stata rivelata in maniera così
esaustiva come in questo album. Con la sua impeccabile padronanza del piano e il suo
inconfondibile stile vocale, Nina ha entusiasmato il pubblico
della Carnegie Hall, da sempre punto di riferimento dei grandi eventi musicali.
Nina Simone è uno di quei rari esempi di artisti in grado di
esprimere musica di qualsiasi tipo con piena autorevolezza. Le
sue letture, sia che si tratti di ballads o di torch songs,
sono difficili da eguagliare, così come le sue improvvisazioni
jazz.
Con l'inventiva e l'originalità dei suoi approcci, o semplicemente recitando
alla lettera un copione,
può stregare il suo pubblico con un pezzo classico, oppure
offrire un'interpretazione autentica di un'insolita canzone folk. Prima che la magia dell'incantesimo che riesce a
tessere con una canzone pop lasci l'ascoltatore, lei può con
il brano successivo entrare in uno stato d'animo nuovo e
completamente contrastante, sorprendendo anche i suoi più
ardenti seguaci.
Per il suo primo concerto alla Carnegie Hall,
Nina ha offerto un
programma eccezionale. Alcuni dei brani presentati sono stati
già pubblicati su disco, ma nessuno ha mai suonato così bene.
Selezione da NINA SIMONE - UNA VITA di David Brun-Lambert
Nel gennaio del 1963, dopo il primo Natale passato a Mount
Vernon, gli Stroud (Nina e il marito) si imbarcarono da soli
per una crociera ad Acapulco. Furono le ultime vacanze di Nina
Simone per i successivi dieci anni, perché al loro ritorno a
New York bisognava preparare il suo grande ritorno in scena,
programmato per la primavera.
Un ritorno che avvenne alla Carnegie Hall,
nella "sala delle
sale", dove Nina ritrovava il suo pubblico, ma soprattutto si
affacciava a un nuovo punto di svolta artistico. Fu tanto la
serata del lutto per il suo sogno di musicista classica quanto
quella della morte della cantante di varietà che era entrata
di prepotenza nell'immaginario del pubblico dopo The Amazing o
Live at Town Hall. Era un'altra artista che calcava la scena,
una pianista libera da i suoi demoni e una donna profondamente
segnata dalla maternità. La musica classica era ormai uscita
dalla sua vita e la sua carriera prendeva una direzione in cui
Nina sarebbe sbocciata e avrebbe riscosso un successo sempre
maggiore.
Alla Carnegie, Nina tenne un concerto proponendo vari temi
rivisitati alla luce del suo bagaglio di musicista classica. A proposito di questa serata cardine, John S. Wilson,
giornalista del New York Times, scrisse: "Nina Simone sembrava
totalmente assorta nell'atmosfera del momento. Ha un modo di
essere così rilassato e disteso che man mano che costruisce i
brani può, quando lo desidera, attraversare diversi gradi di
intensità drammatica. Nina Simone ha un senso molto sviluppato
del dramma, o del contrasto, come quando interpreta una
canzone popolare su un ritmo primitivo, ripetitivo e sensuale.
E' un animale da palcoscenico, talentuoso e dotato di un
grande senso dello spettacolo, ecco perché anche quando le sue
idee non prendono forma - e accade - è interessante seguire i
meandri della sua audace immaginazione".
Aprì il concerto con un bolero funebre: Black Swan, in cui, al
culmine della sua arte, ripuliva la sua musica da qualsiasi
artificio per conservarne solo i colori minimi, trascinando le
melodie denudate ai confini del dramma. Suonò i temi
strumentali di Sansone e Dalila e quello, in stile giapponese,
del Theme from Sayonara, in apertura del quale la si può
sentire quasi invocare una forza misteriosa. E anche le
canzoni della sua discografia recente, tra cui le ballate If
You Knew, The Other Woman e il tema di Duke Ellington
Cotton
Eyed Joe.
Il concerto di Nina Simone alla Carnegie fu un trionfo,
prolungato dall'uscita, alcuni mesi dopo, di un disco per la
Colpix. Con quell'album live, la pianista avrebbe fatto il suo
ingresso in una nuova fase della sua carriera: la più ricca,
che univa urgenza e audacia artistica.
SOUND AND MUSIC -Recensione