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Selezione da NON HO MAI PERSO
LA BUSSOLA di
Sergio Bernardini
Snob,
sexy, civetta. Una grande artista, ma grande davvero,
una cara amica
che a volte riesce a comportarsi in modo da farmi uscire di testa:
alcune volte comunque la pazienza me la fa perdere per davvero. Ornella è l'altra faccia della
Bussola. Non lo dico io. Sono le
cronache e la gente a stabilirlo, anche se non credo che la
definizione sia azzeccata in pieno. C'è Mina e c'è la Vanoni. Questo
si dice, tentando di inventare sottili veleni che dovrebbero, alla
lunga, guastare la reale amicizia (perlomeno il sincero rispetto,
non soltanto professionale) tra questi due grandi mostri sacri dello
spettacolo italiano.
...
La
verità, invece, è che si tratta semplicemente di due "fenomeni",
assolutamente diversi l'uno dall'altro. Se Mina è in un modo,
Ornella è il suo opposto. Lo sanno anche loro due. E se la cosa a
Mina non reca particolare disturbo, la Vanoni invece ci sta molto
attenta: e a livello di comportamento e a livello professionale.
Preparare un contratto che soddisfi in pieno le esigenze di Ornella,
ad esempio, è fatica improba. Non per i quattrini che su quelli ci
si mette sempre d'accordo e lei non è venale più di tanti colleghi
suoi. Il casino sta nel decidere le date dei recital che deve tenere
la Vanoni alla Bussola. Prima sono obbligato a concludere con tutti
gli altri artisti che ho intenzione di presentare nel corso
della stagione, poi posso farmi avanti con lei. Ma soltanto in quel
momento. Perché Ornella, prima di dichiararsi soddisfatta, vuole e
pretende una assoluta equidistanza tra la sua data e quella di certe
altre vedettes. Se Mina, ad esempio, è prevista in cartellone per il
venerdì, lei mai e poi mai accetterebbe di cantare il giorno
successivo e neppure quello precedente. Anche la vicinanza di
Adriano Celentano è poco gradita a Ornella e io sono obbligato a
tener sempre conto di questo nella stesura del palinsesto
settimanale. Sia chiara una cosa. Ornella non fa questo per paura o
anche per semplice timore del paragone. Lei sa benissimo che viene a
esibirsi nel tempio della musica italiana e nel "covo" di
Mina-Celentano. Del resto ha un rispetto grandissimo per i suoi due
colleghi. Sa anche un'altra cosa importantissima: che il pubblico di
Mina e di Adriano è anche il suo pubblico. Non c'è distinzione di
gusto o marcata preferenza per un artista piuttosto che per un
altro. E' il pubblico dei mostri sacri. E anche lei è così. Meglio
intervallare, dunque, a suo avviso: non costringere la gente ad una
maratona dietro l'altra per poter assistere a recital così
importanti e così continui. Questa perlomeno è la sua motivazione.
Naturalmente io credo che un pizzico di dubbio rispetto al discorso
legato al paragone ci sia da parte di Ornella. E non mi pare
scandaloso pensarlo.
...
Rustici
e caserecci Mina e Celentano. Provocante e sofisticata lei: le sue
armi vincenti, insieme con quella sua particolarissima voce e quel
suo saper essere interprete come nessun altro riesce a fare in certi
casi. Provocante e provocatoria, persino. Altrimenti non arriverebbe
mai al punto di scandalizzare (piacevolmente, devo dire) il pubblico
delle prime file nel corso di un recital che la vede particolarmente
in forma, cioè grande come sa essere soltanto lei. Non capisco
davvero perché, al pomeriggio durante le prove, si rivolga in
continuazione al tecnico delle luci ricordandogli che lei, quella
sera, ad un certo punto di una canzone il cui titolo ora mi sfugge
(ritengo possa trattarsi di "Senza fine") vuole che lo spot "solare"
la illumini dal basso verso l'alto. Non mi pare una cosa così
importante. Sbaglio, naturalmente. Lei ha già preparato il suo
grande colpo di teatro. Questo: vestito bianco aderentissimo,
espressione del viso da civetta come mai. S'accende il famoso e
richiestissimo riflettore e per la gente (i maschietti in
particolare) c'è Ornella che sotto il vestito non porta proprio
nulla, come direbbero i Vanzina. L'effetto-luce è dirompente,
l'effetto-Vanoni anche, visto che bisogna tener presente un fatto
importante: ancora lontani sono i tempi delle Ciccioline o delle
Moana Pozzi di turno, tutta merce tra l'altro da non confondere
minimamente e neppure da accostare lontanamente con una donna
affascinante che arriva alla provocazione con una classe che le
ragazzine di oggi manco si sognano e neppure possono sperare di
possedere.
...
Grande
e vip. Vip come la gente che ama frequentare dopo i suoi concerti.
Ornella raramente rifiuta l'invito ad un tavolo dove la grandeur (ma
anche la cultura) regna sovrana. Anche in questo senso è l'opposto
di Mina che, al contrario, preferisce la compagnia della gente semplice.
Ornella non fatica a inserirsi negli ambienti più "in" che esistono sulla
piazza estiva. E qui diventa l'attrazione vera del gruppo. Lei con
il suo saper fare e il suo saper dire. Una donna di classe con la
quale si può parlare di qualsiasi argomento senza che lei provi
imbarazzo o vuoti di conoscenza.
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Apparentemente
distaccata dalle cose del mondo (cioè da quelle che non riguardano
il "suo mondo") in realtà Ornella dimostra altruismo e coraggio da
vendere. Un episodio che non potrò mai dimenticare la lega proprio a
Mina, a doppio filo, e dimostra quanto false e strampalate fossero
le chiacchiere sorte intorno alla loro presunta, perfida, persino
violenta mania di concorrenza.
...
Il
sabato sera (uno dei tanti sabati sera dedicato ai big)
Mina deve
cantare. Ecco, il venerdì vado nel suo albergo per prenderla ed
accompagnarla alle prove e la trovo a letto rossa come un
pomodoro maturissimo. Ha un febbrone da cavallo e manco un filo di
voce. Un bel pasticcio: tutti i biglietti sono già stati venduti, ma
è certamente impensabile che lei possa presentarsi in scena conciata
a quel modo. Ecco però il famoso e letterario "eureka" farmi
sobbalzare. Non so come potrà prenderla Mina, ma soprattutto non
riesco ad immaginare come potrà reagire Ornella, ma l'idea se riesco
a portarla a termine, per folle che possa sembrare, non è malvagia.
Sì, insomma, so per certo che Ornella Vanoni sta in vacanza proprio
al Forte dei Marmi. Dovrei riuscire a convincerla a cantare al posto
di Mina. Per il pubblico non sarà certo un problema. Anzi, in questo
modo, sfaterei anche la leggenda fasulla della "doppia tifoseria".
Mina, più a gesti che non con le parole, mi fa capire che a lei la
cosa sta benissimo e che non avrebbe nulla da eccepire neppure a
livello contrattuale. Ora si tratta di vedere come cavolo la
prenderà Ornella.
...
"Sai
in che guai mi stai per cacciare, Sergio?": questa la sua prima
risposta che, fortunatamente, non significa un diniego. "Nessuna
paura, Ornella. Anzi, a mio modesto modo di vedere e per quel poco
che conosco il mio favoloso pubblico, farai un doppio figurone".
Inaspettatamente accetta: "Ma non per te, ricordalo. Semmai per fare
un favore alla mia amica...". A mezzanotte alla Bussola è una
bolgia. A mezzanotte canta la Vanoni. A mezzanotte arriva, inattesa
e avvolta dentro una coperta, Mina e si va a piazzare in sala, nelle
prime file, seduta su di un gradino. Un successo favoloso. E a
spellarsi le mani per applaudire più di tutti gli altri Ornella che
canta è proprio Mina che, alla fine dello spettacolo (più stremata
lei per via della febbre che non le è passata, che non la Vanoni per
la fatica del recital) si fa trovare in camerino. E le due colleghe
si abbracciano: "Grazie, un giorno vedrò di ricambiare", dice
Mina.
"Per carità, quasi un dovere. In quanto al ricambiare... meglio
lasciar perdere", risponde Ornella: ed entrambe si fanno una bella
risata. Sono tutte e due felici. Penso: "Mi piacerebbe che, proprio
ora, entrasse qui dentro uno di quei pettegoli corrispondenti dei
soliti giornaletti rosa. Vorrei proprio sapere che cosa gli verrebbe
in mente di inventare sulla "terribile concorrenza tra Mina
e la
Vanoni". Ma è chiaro che in momenti come questi nessuno di quei tali
vuol farsi vedere.
PAGINA INSERITA IL 25.7.2008
PHOTO
Michel Comte
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