Zanuk e l'aereo da bombardamento...
Biografia
di Luciana
Peverelli - SORRISI E CANZONI n.9 - 2
marzo 1958 - 5^ parte
Françoise, Annabel
e Michel - Il sogno della sua infanzia
si avvera! Non sarà Hermione in Andromaca, ma sarà Anastasia
nella commedia scritta da Marcelle Maurette. La storia della
"falsa o vera" infelice granduchessa, figlia dello zar Nicola II che alcuni credono morta nel massacro di Ekaterinenburg, e
altri invece sopravvissuta e tuttora vivente, rivive in quei
tre atti che tutta Parigi corre a vedere, soprattutto curiosa
di Gréco. E' un trionfo. Altera e bellissima, enigmatica e
misteriosa, Juliette Gréco ha la prestanza fisica e il fascino
di una voce indimenticabile. Il teatro Antoine dove si replica
la commedia è esaurito tutte le sere. Juliette è diventata
l'idolo di Parigi. Non è più la cantante amara, allucinante e
famelica, ma un'attrice straordinaria che ha il senso del
mistero e lascia in ogni spettatore un ricordo indelebile.
Juliette Gréco che è classificata come una delle "dieci donne
più significative" del 1955 ha così definitivamente seppellito
Saint Germain des Pres. "E la giovinezza", nel frattempo ha
trovato un'altra eroina: Françoise Sagan. Juliette è diventata
un'attrice, un idolo, è soprattutto una mamma, è una creatura
solitaria. Ma si veste da Christian Dior, ha un lussuoso
appartamento in cui il letto è antico e prezioso, e i divani
sono ricoperti di pelliccia di leopardo. Tuttavia ella
continua a cantare le sue canzoni nostalgiche. Non le
abbandonerà mai, qualsiasi cosa succeda. I poemi di Prevert la
affascinano sempre. Al Lorientais fa un grande successo con
"Je suis comme je suis". Un giorno Juliette Gréco e Françoise
Sagan si incontrano in casa di un'amica che Juliette non ha
mai dimenticato: Annabel. Anche Annabel si è messa a cantare e
adesso la sua amicizia possessiva è appassionata, si è
riversata tutta sulla scrittrice diciottenne. "Tu devi cantare
i suoi versi. Sono meravigliosi - dice Annabel - E Françoise
ha scoperto un musicista che farà parlare di sé: è un genio".
Il musicista è un ragazzetto di diciotto anni: questi, la
Sagan e Annabel hanno formato un terzetto indivisibile e
girano il mondo. Naturalmente è Françoise che paga tutto,
follemente prodiga da quando guadagna milioni a palate. E
così, stranamente ringiovanita, Juliette si unisce a quella
banda di tre folli geniali. Nascono così quattro canzoni
stupende, forse le più belle che siano state scritte negli
ultimi tempi. Françoise Sagan è un genio, anche quando butta
giù delle strofe e Juliette l'ammira enormemente. "La Valse"
è, tra le quattro, quella che preferisce e che canta più
spesso. Ma egualmente le piace "Le jour", oppure ancora quella
più tenera e triste e amara alla quale sembra ispirato
l'ultimo romanzo di Françoise "Tra un giorno, tra un anno".
Con queste canzoni come cavallo di battaglia Juliette Gréco
riprende a girare il mondo e a farsi araldo del gusto e del
talento dei suoi amici: Sagan e Michel Magne. All'estero, la
si paragona a Chevalier, a Yves Montand o a Trenet. A
Barcellona, dà tre recite, e... per poco non solleva una
sommossa. Il pubblico non ignorava che le autorità locali
l'avevano obbligata a rivedere alla censura le sue canzoni...
ed era corsa voce che avrebbe cantato completamente
"svestita". La gente si picchiò per ottenere dei posti e la
polizia dovette intervenire. Anche a New York Juliette fece
conoscere Prevert, Léo Ferré e Françoise Sagan. Non si era mai
visto un simile trionfo dopo Maurice Chevalier e Frank
Sinatra.
Un incontro fatale -
Fu durante una di quelle serate che Darryl Zanuk, il
produttore cinematografico la vide. Sembrò impazzito. Lasciò
cadere l'abituale sigaro di bocca, e domandò affannosamente al
suo segretario, ai suoi vicini una penna. Nessuno capiva che
cosa volesse farne. "Voglio far firmare un contratto a
Juliette Gréco. La voglio nei miei film... voglio fare dei
film per lei. Con quei capelli d'annegata, quel suo ovale
triste da Gioconda egiziana, è una donna indimenticabile: è
una donna. Ho bisogno di personalità, io. Ne ho una
eccezionale di fronte a me. Dovrei lasciarmela sfuggire?".
Quando quell'uomo alto, dai capelli grigi, dagli occhi chiari
entrò nel suo camerino, Juliette non dubitò affatto che il
destino entrasse con lui nella sua vita. Era stanca, e non
aveva la minima voglia di prendere decisioni. Ma dieci minuti
dopo, senza nemmeno sapere come e perché aveva accettato di
interpretare una parte in un film in cui gli altri interpreti
erano Tyrone Power, Mel Ferrer, Errol Flyn e Ava Gardner.
Darryl parlava e parlava, senza darle nemmeno il tempo di
fiatare: "C'è la parte di una francese... si chiama
Georgette... una strana giovane un po' assente e svaporata...
Dovete accettare: tanto, da ora in poi dovrete accettare tutto
quello che vi proporrò io, dovrete fare tutto quello che vi
chiederò. Vi chiederò di fare molti altri films, e poi forse
vi chiederò altre cose. Mademoiselle Juliette, ho sempre
ottenuto tutto quello che volevo dalla vita, ma non ho mai
tanto voluto una cosa come voi... mia scritturata s'intende.
Così senza saper neppure come, Juliette si trovò legata
dall'oggi al domani, con un contratto di sette anni.
Un folle amore - Gli
amici non tardarono ad accorgersi che il vecchio Zanuk aveva
perduto la testa. Tutti, all'infuori di lei. "E' un caro
amico" rispondeva tranquillamente a quelli che la
interrogavano. Poco tempo prima dell'incontro con Zanuk si
erano visti insieme molte volte Juliette Gréco con Eddie
Constantine. Avevano inciso insieme una canzone che è un
divertente dialogo: avevano girato insieme un film "L'homme et
l'enfant": uscivano a pranzo, a cena... e qualche volta
Helene, la moglie di Eddie non era con loro. Ma un giorno che
all'orecchio di Juliette vennero dei pettegolezzi, si ribellò,
indignata... Helene rimaneva a casa perché in attesa di un
bimbo, e in quanto a lei aveva il "culto dell'amicizia". Non
lo avevano ancora capito? "Non si può parlare leggermente
d'amore per me - dichiarò - Gli amoretti, i flirts non sono
fatti per me. Se dico che una persona è mia amica, dovete
credermi. Se amo non mento, e lo dichiaro a tutti". Infatti,
chi è stato suo amico in un'ora della sua vita, lo è per
sempre. Anna Maria Cazales, oggi sposata, è sempre la sua
amica fedele. Sacha Distel, che ha evidentemente cercato di
sostituirla, ma nel cui cuore nessuno è riuscito a
soppiantarla, è sempre il suo amico fedele. Così, tutti
seppero che il giorno in cui avrebbe amato Zanuk lo avrebbe
detto apertamente. Per ora non era che un amico per lei. Un
amico fedele. Ma per Darryl si trattava di ben altra cosa.
Primo film in Africa -
Juliette, nel frattempo, aveva accettato una scrittura per un
film "La terra nuda" per conto di una casa inglese. Si doveva
svolgere in Africa, sulle rive del lago Vittoria. Per lo meno
un mese di soggiorno laggiù, per la ripresa delle scene. Così,
il povero Darryl era subito separato da lei. In Europa era
impossibile imprigionarla per un minuto. Troppe cose li
separavano; Marie-Laurence, la cagnetta Crocodile, le
scritture, i musicisti, i giornalisti, le prove dei vestiti,
il telefono, i viaggi, le canzoni. E come avrebbe potuto
averla un po' per sé, ora che se ne andava nel continente
nero? Juliette aveva accettato la scrittura con entusiasmo:
l'idea di conoscere l'Africa l'affascinava. Fu infatti una
bella esperienza, ricca però di emozioni e di momenti
drammatici. Le scene d'amore che doveva girare con Richard
Todd, per esempio, sotto l'occhio vitreo e piuttosto seccato
di due enormi pitoni non erano del tutto divertenti. Un'altra
cosa che rendeva nervosa Juliette era l'impossibilità di
camminare scalza com'è sua abitudine appena si trova in
campagna. Ogni volta che a piedi nudi si avventurava per la
radura, una cameriera correva dietro lei con una bacinella
piena d'acqua che odorava di disinfettante. Ogni dieci metri
obbligava Juliette a immergervi i piedi. Juliette, innervosita
le domandò finalmente il motivo di tutto quel maneggio. La
cameriera le diede subito la spiegazione: camminando a piedi
nudi, rischiava di essere punta da minuscole bestiole che "si
arrampicano fino agli intestini e li rodono lentamente".
Spaventatissima Juliette non abbandonò più le scarpe. In
quanto a Darryl, lo zar del cinema americano, faceva impazzire
tutti. Aveva giurato di recarsi in Africa soltanto verso la
fine delle riprese, e invece, non gli era possibile rimanere
due giorni senza vedere la sua Juliette. Ma come raggiungerla
in così breve tempo? Come andare su e giù da Hollywood?
Soprattutto come rintracciarla nel cuore della vasta zona dove
la "troupe" si spostava continuamente? Un aeroplano, e
precisamente un bombardiere era quello che faceva al caso suo.
Ma non al caso di Adrian Worker, il produttore del film. Ecco
più o meno quello che succedeva quasi quotidianamente,
raccontato da un testimone oculare. "Juliette Gréco sta
girando, vestita di un abito in stile vittoriano che le cade
fino alle caviglie. Porta un cuscino sotto le gonne per far
capire che aspetta un bambino. Ha un cappello che ricorda un
vaso di fiori sulla testa. Fuma una lunga sigaretta.
Improvvisamente alza la testa. Al centro della radura, Adrian
Worker manda ruggiti di collera. Intorno a lui, gli operatori
abbandonano scoraggiati le macchine. Nel cielo, c'è un
aeroplano che gira senza tregua come una grossa zanzara. E' un
bombardiere trasformato, con un bar, dei cubetti di ghiaccio,
molto whisky e nel quale Darryl Zanuk, descrivendo grandi
cerchi concentrici, cerca Juliette Gréco". Sotto il suo
ombrellone a righe multicolori Juliette comincia ad agitarsi,
toglie il cuscino di sotto le gonne, si aggiusta il cappellino
a fiori. "Ci siamo - geme Adrian Worker - Anche oggi è
riuscito a trovarci. Juliette, vi pescherebbe anche se
andassimo a nasconderci nel centro della giungla". I negri,
nella foresta vergine, smettono di attaccare foglie verdi ai
rami che il sole ha seccato. L'aeroplano rade la cima degli
alberi e passa sulla testa di Juliette. Poi atterra in uno
spazio di terreno sgombro. "La terza volta in una settimana"
urla Adrien Worker. Infatti è già la terza volta che Darryl
Zanuk interrompe il film con i suoi "arrivi inaspettati". E'
innamorato così pazzamente che segue Juliette perfino nella
giungla e ha un curioso modo davvero per farle la corte. Le
corre dietro con un bombardiere. E' il più miliardario dei
produttori americani e può permetterselo. Juliette
timidamente, cerca di giustificarlo. "Il signor Zanuk cerca un
ambiente per il suo prossimo film. Anche questo si svolgerà in
Africa". Adrian Worker siede scoraggiato su di un tronco
d'albero. Zanuk avanza con un radioso sorriso. "Mi avete fatto
perdere un'ora di lavoro... La pagate voi, signor Zanuk?"
grida Worker.
Articolo inserito il
12.7.2011
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